Il senatore Gasparri sul derby della capitale, in programma la prossima giornata: “La scaramanzia prima di tutto. Potevamo avere 53 punti”.
Noto tifoso romanista, Maurizio Gasparri ha detto la sua sul momento della Roma, parlando di decisioni arbitrali, dei recenti scivoloni dei giallorossi e sfiorando anche l’argomento – tabù – della stracittadina in programma domenica prossima: “Non parlo del derby, la scaramanzia prima di tutto. L’arbitro non ha visto il fallo su Kumbulla“.
Lazio-Roma, Maurizio Gasparri non parla del derby: “Potevamo essere secondi”
Maurizio Gasparri è recentemente intervenuto sulle ultime prestazioni della Roma. Tifoso giallorosso sfegatato, il senatore dei Forza Italia si dice rammaricato per la posizione in classifica della sua squadra, che adesso avrebbe potuto avere 53 punti, se non fosse stato per qualche scivolone di troppo, ad esempio in casa con la Cremonese, e anche per qualche episodio arbitrale controverso.
Nel dettaglio Gasparri si riferisce a quanto avvenuto nella giornata di domenica all’Olimpico, durante l’incontro tra Roma e Sassuolo, terminato con il punteggio di 4-3 in favore degli emiliani.
“Il Var non ha visto il fallo che ha scatenato la reazione, gravissima, di Kumbulla e quindi niente rigore“, dice all’Adnkronos. E ancora sul suo allenatore: “Mourinho squalificato per la storiaccia con il quarto uomo. Insomma stiamo subendo di tutto e questo è quanto“. Sulla stracittadina invece in programma domenica 19 marzo, Gasparri non si esprime: “La scaramanzia viene prima di tutto”.
Cosa è successo in Roma Sassuolo
Ma quali sono le motivazioni di tale rammarico da parte dei tifosi della Roma? Andiamo con ordine per chiarire quanto successo la scorsa domenica. La Roma in casa contro il Sassuolo si ritrova dopo 18 minuti sotto di due reti. Al minuto 26 è il terzino Zalewski a riaprire il match, ma sul finire della prima frazione, in area della Roma succede di tutto.
Berardi, dopo un rimpallo, in scivolata prova ad anticipare il portiere giallorosso che para di piede. Nel contrasto il 10 neroverde finisce a terra e travolge tutti; le gambe si intersecano con quelle di Rui Patricio e Kumbulla, mentre Berardi a terra subisce un calcio da parte del difensore della Roma.
Un fallo di reazione, antisportivo, che costa il cartellino rosso a Kumbulla e visto che il pallone era ancora in gioco e il fallo – seppur di reazione – era avvenuto in area anche il calcio di rigore.
Una mazzata emotiva che di fatto chiude il match, poi finito 3-4. Ciò che i tifosi reclamano sarebbe un eventuale fallo di Berardi, da terra, nel tentativo di allungarsi su Rui Patricio non visto – a detta anche di Gasparri – dal direttore di gara e dal Var. Ma anche qualora fosse stato segnalata un’irregolarità da parte di Berardi, la reazione di Kumbulla non sarebbe stata giustificata, ne tantomeno reversibile il rosso e il rigore.
Il Var non può richiamare infatti l’arbitro al replay (on-field review) se non si tratta di episodio da rosso diretto – il movimento di Berardi rimane un fallo di gioco nel tentativo di arrivare sul pallone. Anche nel caso in cui il Var avesse richiamato l’arbitro per visionare il potenziale fallo del giocatore del Sassuolo, la reazione di Kumbulla sarebbe stata punita ugualmente.