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Le 10 serie must have (seen) da non perdere se non vuoi essere un emarginato sociale

Negli anni ’90 eravamo costretti ad aspettare pazientemente la tanto attesa nuova puntata settimanale del nostro telefilm preferito, e non c’erano alternative. E se quella sera non potevi stare a casa era una tragedia, l’unica soluzione era smanettare con il videoregistratore (probabilmente cancellando la partita che voleva vedere tuo fratello o una puntata dell’imperituro Beautiful che guardava la mamma) sperando di registrare tutto dall’inizio alla fine.
Ma oggi tutto è cambiato: le serie TV vengono messe in rete in blocchi di stagioni intere, fruibili in qualsiasi momento, con la possibilità di essere stoppate, permettendoci di tornare indietro quando ci abbiocchiamo come salami sul divano di casa o di drogarci di binge watching e spararci un’intera stagione in un solo weekend, magari di pioggia, che terminerà lasciandoci gli occhi arrossati per le ore passate incollati allo schermo del pc e un senso di vuoto perché la storia l’abbiamo consumata troppo presto e non ci sono più nuove puntate da guardare.
L’unico modo per sopravvivere in questo mondo di infinite serie TV è fare una giusta selezione di cosa guardare, o si rischia di affogare in un marasma di produzioni che non ci convincono fino in fondo ma ormai abbiamo iniziato a guardare e vogliamo sapere come andranno a finire.
Ecco qui una selezione delle serie must have (seen) che sono dei capisaldi necessari per affrontare con cognizione di causa le discussioni a tema durante le pause in ufficio ma soprattutto per capire i meme che girano sui social.

Breaking bad

Facendola molto breve: un professore di chimica scopre di avere un cancro, non ha i soldi per pagarsi le cure grazie al fantastico sistema sanitario americano (e noi che ci lamentiamo di quello italiano!) e si improvvisa così “cuoco” di metanfetamina. La serie è catartica nel suo mostrare l’evoluzione del protagonista da uomo qualunque frustrato e sottomesso a tipo tosto che mette tutti i nemici al loro posto.

Game of thrones

Un capolavoro fantasy che trasporta su video in modo magistrale le pagine della saga delle Cronache del ghiaccio e del fuoco di George R. R. Martin. Un intero mondo da scoprire con una quantità di personaggi, ambientazioni e avvenimenti che non ti permettono di distrarti nemmeno per un momento perché per seguire il filo di tutte le vicende serve il massimo della concentrazione. Il bello di questa serie è l’imprevedibilità (ovviamente se prima non hai letto i libri da cui è tratta!): in ogni stagione succedono una marea di eventi che anche con enormi voli pindarici di fantasia non ti saresti mai riuscito a immaginare. E attenzione a non affezionarti a nessun personaggio… tendono a morire tutti come mosche appena inizi a pensare che lui o lei arriveranno alla fine vittoriosi.

Narcos

La vita di Pablo Escobar diventa una serie ed è qualcosa di meraviglioso. Non il narcotraffico, ovviamente, ma il modo in cui una storia vera, uno spaccato di uno dei momenti più bui della storia della Colombia vengono rappresentati e interpretati in modo avvincente e coinvolgente. In alcuni momenti finirete per fare il tifo per Pablo, in altri decisamante no. A voi il giudizio finale!

The handmaid’s tale

Una delle serie più discusse degli ultimi tempi: tratta dal romanzo distopico omonimo di Margaret Atwood, The handmaid’s tale narra di una realtà disturbante affrontata con coraggio da chi è costretta a subirla. June è una donna dei giorni nostri che affronta i piccoli grandi problemi del mondo contemporaneo, quando dopo un colpo di stato da parte di un potere estremamente militarizzato e ultracristiano si trova improvvisamente schiava, ripetutamente violentata e sottomessa con il compito di mettere al mondo più bambini possibili per contrastare la dilagante infertilità che sta colpendo le donne nel mondo. Ma la tempra di June è forte, e piegare il suo spirito non è cosa semplice.

Suburra

Netflix ha aperto una grande finestra su piccole realtà con grandi potenziali che faticavano a emergere al di fuori dei confini nazionali. Un esempio è Suburra, una serie ambientata a Roma che si ispira al film omonimo di Stefano Sollima. I tre giovani protagonisti (il figlio di un poliziotto e due criminali in erba di famiglie rivali) si trovano invischiati in un intreccio di vicende che mettono in luce gli aspetti più bui della capitale, tra criminalità e corruzione che macchiano e si infiltrano anche nel mondo della politica e non lasciano intonso nemmeno il Vaticano.

La casa de papel

Di questa serie se n’è fatto un gran parlare: c’è a chi piace e a chi no, ma forse vale la pena vederla per scoprire una produzione spagnola fatta con tutti i crismi. La trama è avvincente: un misterioso professore mette insieme una banda di criminali per rapinare la zecca di Stato a Madrid con un piano ingegnoso che non lascia niente al caso. Quello che piace a molti è l’idea di spezzare le catene preimpostate della società con un gesto che dà a molti senza togliere a nessuno (a un certo punto i protagonisti cantano persino “Bella ciao”!). Quello che non è piaciuto a me sono i cliché e le banalità che ti fanno già immaginare cosa succederà nella scena successiva – e puntualmente succede.

The Crown

La Regina Elisabetta come non l’avevate mai vista! Chi come me è nato negli anni ’80, ha sempre visto sua maestà nei panni di un’anziana e coloratissima signora sorridente ma piuttosto rigida e impostata. The Crown è stata una vera rivelazione, un salto nel passato in cui una giovanissima Elisabetta si trova investita di un grandissimo fardello che la metterà spesso a dura prova costringendola a scegliere tra sentimenti e corona. Ora è tutto più chiaro: i rapporti col marito, con la sorella, l’influenza sui politici che si sono avvicendati sotto il suo regno (primo tra tutti il carismatico Churchill). La prima stagione è assolutamente da vedere. La seconda è un po’ ripetitiva, valutate voi.

The Walking Dead

Una serie che parte con una prima puntata al cardiopalma (se siete impressionabili potreste faticare a prendere sonno dopo averla vista) e prosegue con due stagioni da brivido che vi terranno sveglissimi e concentrati. Rick è un poliziotto della Georgia che si risveglia solo in un ospedale del tutto abbandonato. Qualcosa non quadra, e appena esce scopre che… i morti camminano! Le vicende che affronterà il protagonista insieme al gruppo di sopravvissuti che riuscirà a riunire sono le più svariate. Ma dalla terza stagione in poi la serie inizia a perdere mordente. I fatti si ripetono, gli zombie da pericolo numero uno diventano un contorno rumoroso a cui ormai siamo assuefatti. Le puntate sono altalenanti: alcune avvincenti si alternano ad altre in cui la tensione è più o meno pari a quella di un incontro per bere il té tra anziane signore. A voi la scelta se stringere i denti e proseguire fino alla fine dell’ottava stagione o se mollare prima.

13 Reasons Why

La serie racconta la storia di una teenager che decide di suicidarsi. La vicenda viene raccontata in modo originale e brillante: Hannah Baker prima di compiere il tragico gesto ha inciso 13 audiocassette in cui rivela i 13 motivi per cui ha deciso di togliersi la vita. Ogni cassetta riguarda un compagno di scuola, e la trama si fa più fitta a ogni “play”. La serie ha suscitato molte polemiche in quanto è uscita proprio in concomitanza con il dilagare del fenomeno Blue Whale, e secondo alcuni mostra il suicidio in una luce troppo soft e rischierebbe di istigare degli emulatori. Di sicuro la serie fa riflettere ed è interessante anche per chi adolescente non lo è più da un pezzo. La seconda stagione però – che per inciso inizialmente nemmeno doveva esistere – se la potevano anche risparmiare.

True Blood

Di questa serie non si parla più perché è terminata nel 2014 e quindi prendendo come riferimento la misura di tempo dello streaming è come se fossero passate intere ere geologiche invece che solo 4 anni. Ma io mi sento di inserirla comunque in questa lista perché è una serie veramente FANTASTICA. Vampiri, lupi mannari e altre strane creature si stringono attorno alla vita di una cameriera 26enne della Louisiana, Sookie, creando intrecci pieni di azione, sensualità e pathos. Se ve la sentite di fare questo salto indietro nel tempo con una serie così vintage, vedrete che ne varrà davvero la pena.

E voi, neofiti e binge watchers navigati, quali serie consigliereste da non perdere assolutamente?

Maria T. Ferrari

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