Scorrere la classifica delle 100 strade più pericolose d’Italia può darci qualche conferma ma anche riservarci qualche sorpresa. Intanto cominciamo a dire cosa s’intende per strade pericolose. Questa per niente onorevole graduatoria tiene conto dei rilievi effettuati dalle forze dell’ordine in seguito ad incidenti sulla rete viaria autostradale, statale o provinciale. I dati sono stati raccolti, elaborati e diffusi da un lavoro congiunto di Istat e Aci e si riferiscono al 2015, sono gli ultimi disponibili.
La classifica è compilata usando come parametro gli incidenti accaduti in rapporto alla lunghezza della strada. Si ottiene quindi come risultato il numero d’incidenti per chilometro. Vengono anche indicati, oltre a regione e provincia d’appartenenza della strada. Nel caso delle grandi arterie nazionali, come ad esempio l’autostrada del sole, viene indicata la provincia di partenza. Questo perché si è proceduto a raggruppare i dati per strade intere. I dati originali invece suddividono le strade per brevi tratti, anche di un Km o meno, quindi diventerebbero di difficile consultazione.
LE TANGENZIALI SONO LE STRADE PIU’ PERICOLOSE
Osservando la classifica, si nota subito che le strade più pericolose, cioè quelle col rapporto più elevato di incidenti per Km, sono le tangenziali, i raccordi e le bretelle; insomma le strade che circondano le grandi città. Non ci sono sorprese in questo: si tratta di arterie dove ogni giorno si concentra un volume di traffico pauroso in un arco di tempo relativamente breve, le ore di punta. Quando troppi veicoli procedono troppo ravvicinati, basta pochissimo per provocare guai. Imprudenze dei guidatori, frequenti scarse condizioni di sicurezza delle strade, segnaletica spesso ingannevole, poi a volte ci si mette il maltempo, a cui aggiungiamo lo scellerato vizio di troppe persone di trascurare la manutenzione dei loro veicoli. L’incidente quindi è sempre in agguato.
Roma ha un primato per nulla invidiabile, le due strade più pericolose in assoluto. Al primo posto c’è una derivazione del Grande raccordo anulare, la A 24, detta Penetrazione urbana o GRA-Portonaccio. Al secondo posto c’è invece il Raccordo vero e proprio, formalmente chiamato A 90. Questo brutto podio è completato da un’arteria molto più a sud, il Raccordo autostradale di Reggio Calabria. Esso è seguito dalla Diramazione Capodichino dell’autostrada A 1, quindi Napoli. Troviamo poi la Diramazione di Catania dell’A 18. La prima arteria del nord in questa classifica è subito dopo, al sesto posto, la A 52, cioè la Tangenziale Nord di Milano. E’ seguita dalla Tangenziale Nord di Torino. A questo link potete scaricare la classifica dettagliata delle 100 strade più pericolose d’Italia.