L’Italia sta cominciando ad amare le auto ibride. Una volta tanto si trova nelle zone alte di una classifica europea dal significato non negativo. Infatti il nostro Paese è quello in cui nel primo semestre del 2016 si è registrata una delle maggiori crescite fra le grandi nazioni del continente; l’Italia è inoltre al terzo posto assoluto come vendite di modelli full hybrid (cioè senza ricarica esterna delle batterie), dietro solo a Regno Unito e Francia e davanti a Germania e Spagna.
Invece per quanto riguarda le auto ibride plug-in (quelle dotate di spina per ricaricare le batterie tramite le apposite colonnine oppure la rete elettrica domestica) i numeri da noi sono ancora abbastanza irrilevanti, sebbene anche qui in forte crescita. La ragione è molto semplice: le full hybrid comprendono i modelli in vendita a prezzi abbastanza accessibili, praticamente tutti di Toyota; i taxi (Auris) costituiscono una parte molto importante della domanda, perché la loro tipologia di utilizzo (uso professionale, elevate percorrenze quasi esclusivamente urbane con frequenti soste e ripartenze) sfrutta al massimo i vantaggi di questa tipologia di alimentazione. Ma è la piccola Yaris a dominare le vendite. Invece le ibride plug-in per ora appartengono quasi tutte alle categorie premium, di conseguenza i loro prezzi sono accessibili solo a pochi benestanti.
Il dato delle ibride full riferito al primo semestre 2016 vede 19.150 unità vendute in Italia, il che corrisponde ad una crescita del 47,2% rispetto allo stesso periodo del 2015. Fra le nazioni più importanti, solo la Spagna è cresciuta di più (76,8%). Nel numero assoluto invece la nazione leader è il Regno Unito con 26.509 esemplari (+14,8%), davanti alla Francia, dove ne sono stati venduti 25.442; qui invece c’è stato un calo del 7,2%. In Europa (intesa qui come Ue più Norvegia e Svizzera) sono state vendute 132.897 unità, pari ad una crescita del 25,8%.
Per quanto riguarda le ibride plug-in, i britannici sono diventati i leader incontrastati: 13.499 veicoli parti al +44,7%, poi ci sono Germania e Svezia. L’italia è ottava con 738 unità (+121,6%). Curioso il dato dell’Olanda, le cui vendite sono crollate di circa il 74% rispetto al primo semestre 2015, quando era leader europea.
C’è un altro dato da considerare da cui si può dedurre che forse in Italia siamo realmente all’inizio di un trend sostenuto: le vendite delle auto a gas. L’Italia è l’unico mercato europeo importante per questa alimentazione. Nel primo semestre 2015, su 127.788 veicoli a benzina/GPL o benzina/metano venduti in Europa, ben 106.920 erano in Italia. Ma in un anno c’è stato un vero e proprio crollo: infatti nel primo semestre 2016 nel nostro paese sono stati venduti 84.047 veicoli a gas; significa un calo del 21.4%.
Perché questo improvviso cambio di rotta? La ragione va sempre cercata soprattutto nel portafoglio. Da una parte i prezzi delle auto ibride sono in progressivo calo (di certo non le regalano, ma cominciano ad essere ragionevoli), mentre quelle a gas hanno prezzi sempre consistenti. Gli incentivi sull’acquisto dei modelli a gas sono sempre più rari e ridotti, inoltre le agevolazioni sul bollo non sono poi così estese. Questa situazione mantiene il punto di ritorno economico del gas molto in avanti nel chilometraggio; di conseguenza per i grandi viaggiatori in parecchie situazioni resta conveniente il diesel, dove c’è più scelta e i problemi sono minori. Infatti questa motorizzazione da noi cresce ancora, nonostante la spietata guerra portata avanti dal mondo politico succube degli ambientalisti.
Il gas esce perdente anche dal confronto tecnico. La manutenzione è delicata, le sedi valvole del motore sono sempre più soggette ad usura, nonostante i progressi degli ultimi anni. Poi le prestazioni di un’auto a gas continuano ad essere abbastanza deludenti. Invece le ibride sono generalmente scattanti, nonostante il peso superiore, perché sfruttano la tipica coppia del motore elettrico. Inoltre la loro manutenzione non richiede particolari incombenze: generalmente le batterie sono garantite almeno 100.000 Km, una percorrenza molto elevata. Aggiungiamo anche i divieti di accesso ancora esistenti per le auto Gpl in alcuni parcheggi sotterranei, sempre una grande scocciatura. Poi le ibride full non hanno bisogno di un rifornimento speciale, perché il pieno è solo di benzina. Le stazioni col Gpl sono tante, ma per il metano siamo ancora abbastanza indietro.
Infine le ibride sono trattate molto meglio da un punto di vista fiscale, perché sono forti i vantaggi sul bollo auto, più di quelli riservati al gas. Anche l’accesso alle aree limitate e durante i blocchi vede le ibride in leggero vantaggio, perché in alcuni casi (pochi ma sempre assurdi) le auto a gas vengono comunque bloccate.
Facciamo alcuni confronti sui listini. L’ibrida più venduta, la Toyota Yaris, con un allestimento medio costa 19.350 euro. La Opel Corsa è l’auto a Gpl più venduta e ha un prezzo di 16.020 euro. La regina del metano è invece la Fiat Panda, a 16.850 sempre con un allestimento medio. L’auto diesel più venduta è invece la Fiat 500X che con potenza paragonabile e allestimento medio ha un listino di 21.750. Mettiamoci dentro sconti e promozioni, spalmiamo la cifra su un finanziamento di tre anni e vediamo che l’ibrida non è più così lontana.