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Le autorità in Russia hanno confermato la morte di Prigozhin tramite il DNA

Mentre il conflitto tra Russia e Ucraina procede senza sosta ed emergono accuse reciproche di attacchi effettuati durante le ultime ore, resta ancora un forte dubbio in merito alla morte del leader dei mercenari Wagner e inaspettatamente è arrivato il test del dna che ha confermato che si tratta proprio del cuoco di Putin ovvero di Prigozhin e, pertanto tutte le teorie, che supponevano una fuga dell’uomo e non la sua morte si o state placate.

Prigozhin – Nanopress.it

Lo scenario attuale che si prostra alla comunità globale mostra alleanze geopolitiche ben distinte che vedono sempre più vicine Mosca, Pechino e Teheran che si inseriscono in un ulteriore contesto africano da un lato e dall’altro Kiev e i suoi alleati occidentali ovvero Usa e Nazioni europee. Blocchi contrapposti che nelle ultime settimane hanno evidenziato un percorso russo e cinese che mira a escludere il più possibile l’occidente a livello commerciale e produttivo ma anche a diminuire la presenza statunitense nella zona dell’indo pacifico.

Il Comitato investigativo russo ha confermato la morte di Yevgeny Prigozhin, noto capo mercenario e fondatore del gruppo Wagner, in un incidente aereo. Il capo dei mercenari, vicino al presidente Putin, combatteva al fianco delle forze russe in Ucraina ma aveva affiancato il leader del Cremlino anche nelle altre lotte come nei Paesi africani e in Siria.

Le ultime novità dal conflitto tra Russia e Ucraina

Mentre il conflitto continua tra attacchi missilistici russi e presenti attacchi con droni attuato dalle truppe di Kiev, le autorità ucraine hanno avviato un’indagine sulla collisione tra due caccia avvenuta nell’ovest del Paese, che è costata la vita a tre piloti. Secondo una prima ricostruzione, i velivoli si sarebbero scontrati durante un volo di addestramento.

Sul fronte opposto, il ministero della Difesa di Mosca sostiene di aver abbattuto due droni nelle regioni russe di Bryansk e Kursk, al confine con l’Ucraina. I russi denunciano ripetute violazioni dello spazio aereo da parte di Kiev.

Nelle ultime ore la Russia ha inoltre sferrato un massiccio attacco missilistico notturno su Kiev e altre città ucraine. Stando alle forze armate di Kiev, la contraerea ucraina è riuscita ad intercettare e distruggere numerosi missili diretti verso la capitale. Gli attacchi proseguono ormai da mesi, nonostante la condanna internazionale ma ora si evidenzia un botta e risposta sempre più insistente, dove Mosca viene attaccata da Kiev sempre più spesso e nelle ultime ore sembra aver oltrepassato la linea del fronte russa in Crimea, occupata da Mosca dal 2014.

Un distaccamento di navi da guerra russe è tornato da oltre tre settimane di pattugliamento congiunto nell’Oceano Pacifico insieme a unità della Marina cinese. Lo riferisce l’agenzia Interfax, citando il servizio stampa della Flotta russa del Pacifico.

Stando a quanto dichiarato, le imbarcazioni hanno percorso oltre 13mila km attraverso il Mar del Giappone, il Mare di Okhotsk, il Mare di Bering e l’Oceano Pacifico. Durante la missione, il contingente russo-cinese ha sorvolato anche le isole Curili e parte dell’arcipelago delle Aleutine.

Le Curili sono rivendicate sia dalla Russia che dal Giappone, che le conosce come Territori del Nord. Una disputa decennale che torna periodicamente a creare tensioni tra Mosca e Tokyo. Le Aleutine invece appartengono per la maggior parte agli Stati Uniti, sebbene alcune isole siano sotto sovranità russa.

Sul fronte ucraino, la Russia ha sferrato un nuovo massiccio attacco missilistico notturno su Kiev e altre città. Secondo le forze armate ucraine, la contraerea è riuscita a intercettare e distruggere numerosi missili diretti verso la capitale. L’allerta aerea è durata circa diverse ore prima di essere ritirata.

Inoltre, il ministero della Difesa di Mosca dichiara di aver abbattuto due droni ucraini nelle regioni russe di Bryansk e Kursk, situate al confine con l’Ucraina. Accuse che Kiev replica ormai da mesi, denunciando continue violazioni dello spazio aereo da parte russa.

Sono emerse anche altre teoria riguardo alla morte del capo Wagner Prigozhin, condivise dalle stesse autorità russe.

Confermata da Mosca la morte di Prigozhin tramite DNA

La diffusione di una vecchia clip video di 40 secondi sta alimentando voci sulla presunta morte di Yevgeny Prigozhin, il controverso capo della compagnia militare privata russa Wagner. Nel video, risalente ad un’intervista di aprile, Prigozhin affermava che avrebbe preferito morire piuttosto che mentire al proprio Paese, prefigurando metaforicamente un disastro imminente paragonato ad un aereo in procinto di disintegrarsi.

Le parole di Prigozhin, vicino al presidente Putin, miravano a una critica verso i vertici militari russi, accusandoli di cacciare chi diceva scomode verità rifiutandosi di assecondarli. La clip è tornata a circolare dopo la notizia, non ancora confermata, della morte di Prigozhin in un incidente aereo, alimentando teorie e illazioni online.

Intanto, l’intelligence militare britannica segnala crescenti tensioni nel Mar Nero, dove ci sarebbero state scaramucce tra forze navali e aeree russe ed ucraine attorno a piattaforme strategiche per il gas e il petrolio. Un’escalation che conferma come quella regione resti un fronte caldo del conflitto in corso.

Il Comitato investigativo russo ha confermato ufficialmente la morte di Prigozhin, il controverso capo del gruppo paramilitare Wagner, in seguito all’incidente aereo avvenuto lo scorso mercoledì.

Gli investigatori hanno dichiarato che l’identità delle dieci vittime è stata accertata tramite analisi genetica, corrispondendo alla lista dei passeggeri a bordo del velivolo precipitato. Nei giorni scorsi, l’autorità per l’aviazione civile russa aveva indicato la presenza di Prigozhin e alcuni suoi luogotenenti sul volo fatale.

Conosciuto come “lo chef di Putin” per i suoi trascorsi nel settore della ristorazione, Prigozhin era a capo del controverso gruppo paramilitare Wagner, impegnato al fianco delle truppe russe sul teatro di guerra ucraino. La sua morte ha privati Mosca di una figura chiave tra i falchi che spingono per una prosecuzione e un’escalation del conflitto.

Putin e Prigozhin – Nanopress.it

Prigozhin, il controverso capo del gruppo mercenario russo Wagner, ha lasciato il Mali pochi giorni prima della sua morte presunta in un incidente aereo in Russia. Si trovava nel Paese africano dove aveva girato un video in cui prometteva di rendere l’Africa “ancora più libera”.

La scomparsa del mercenario preoccupa alcuni governi africani che negli ultimi anni hanno fatto affidamento sui servizi della Wagner, rivolgendosi alla Russia come partner alternativo nella lotta ai gruppi armati.

Intanto in Russia, gli investigatori hanno recuperato le scatole nere dell’aereo precipitato, che oltre a Prigozhin trasportava altri nove passeggeri. Tra le vittime anche Dmitry Utkin, braccio destro di Prigozhin e co-fondatore del gruppo Wagner. Ex militare delle forze speciali e veterano delle guerre in Cecenia, Utkin era responsabile dell’addestramento e del comando sul campo.

La morte di Prigozhin, che solo di recente aveva ammesso pubblicamente la sua leadership della Wagner, ha suscitato reazioni contrastanti in Russia. Il suo ruolo nel conflitto ucraino e le attività mercenarie in Africa hanno creato non poche polemiche negli ultimi anni.

Letizia De Rosa

Mi chiamo Letizia De Rosa, ho 35 anni e per molto tempo ho lavorato nell'ambito della mediazione finanziaria e immobiliare. Amo la natura e il suo potere rigenerante. Sono curiosa e ho, da sempre, fame di conoscenza e proprio per questo approfondisco minuziosamente ogni argomento negli ambiti più disparati. Imparare e conoscere è un punto focale della mia vita e ho sfruttato, così, un momento di difficoltà personale per dare finalmente un ruolo concerto alla mia più grande passione ovvero la scrittura, creando un connubio perfetto tra la penna e tematiche che mi appassionano come la geopolitica e i rapporti internazionali e diplomatici. Questo mi ha permesso, con grande orgoglio e dopo aver acquisito anni di esperienza, di occuparmi su Nanopress.it proprio di ciò che amo di più ovvero di news e dinamiche estere, comprese le relazioni tra Stati.

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