Secondo quanto si apprende dall’ultimo bollettino medico emanato dal carcere di Opera, di Milano, dove si trova detenuto Alfredo Cospito, le sue condizioni di salute sembrano essere stabili e non allarmanti.
L’anarchico, da oltre 100 giorni in sciopero della fame per protestare contro il 41 bis, regime di carcere duro a cui è sottoposto, viene monitorato costantemente dall’equipe dei medici dell’istituto penitenziario del capoluogo lombardo.
Le condizioni di salute di Alfredo Cospito
Alfredo Cospito, l’anarchico trasferito dal carcere di Sassari a quello di Opera, di Milano, viene monitorato quotidianamente dal personale sanitario dell’istituto penitenziario. Al momento le sue situazioni sembrano essere stabili e non allarmanti.
I dottori che negli ultimi giorni hanno visto le sue condizioni di salute precipitare hanno dichiarato, nell’ultimo bollettino medico, che, nonostante il suo fisico debilitato a causa dello sciopero della fame, Cospito è stabile e mentalmente lucido.
Secondo i referti dell’equipe del carcere di Opera, il detenuto non sembra avere bisogno di particolati ausili o esigenze da parte dello staff medico.
L’ipotesi di un ricovero ospedaliero
Nonostante l’aggravarsi delle sue condizioni di salute delle ultime settimane, il quadro clinico al momento non sembra destare particolari preoccupazioni. Sicuramente se si rifiuta di mangiare, sarà necessario prendere dei provvedimenti.
In sciopero della fame da quasi 110 giorni, secondo le indiscrezioni che arrivano direttamente dal carcere di Opera di Milano, se il suo stato di salute dovesse repentinamente peggiorare, saranno costretti a un nuovo trasferimento nel reparto di medicina penitenziaria dell’ospedale San Paolo.
Una scelta che potrà diventare sempre più concreta dal momento in cui si nutre solamente con acqua, sale e zucchero, rifiutando cibo e integratori. Cospito, quotidianamente, rinnova sempre le sue volontà: rifiutare l’alimentazione forzata in caso di peggioramento delle sue condizioni.
La restituzione di libri e appunti
L’anarchico in sciopero della fame da più di 100 giorni per protestare contro il 41 bis, dallo scorso lunedì è detenuto presso il carcere di Opera, a Milano. Infatti, dall’istituto Bancali di Sassari è stato trasferito a quello del capoluogo lombardo per un’assistenza sanitaria adeguata.
Monitorato costantemente, la sua situazione al momento è stabile e non allarmante. Da qualche giorno, dopo un controllo della censura da parte della polizia penitenziaria, gli sono stati restituiti libri e appunti scritti di suo pugno, in cui ha potuto mettere nero su bianco alcuni suoi pensieri in quasi 10 anni di detenzione e due attentati alle spalle.