La morte del runner ucciso da un orso continua a scatenare polemiche. Ora al vaglio ci sarebbe l’ipotesi di un trasferimento degli animali. Andrea Papi, 26 anni, è morto lo scorso 5 aprile proprio a causa di un orso in Trentino. Il possibile provvedimento sarà valutato dal Ministero dell’Ambiente e provincia autonoma di Trento.
Continua a far discutere la vicenda del runner ucciso da un orso in Trentino. A scatenare le polemiche, la possibilità di abbattimento dell’animale. Ora, tuttavia, c’è un’altra ipotesi al vaglio delle autorità del luogo, ovvero il trasferimento degli animali. Un modo per mantenerne un numero sostenibile nella regione e diminuire il pericolo per gli uomini.
Questa possibilità è stata ventilata oggi nel corso di un incontro a Roma avvenuto tra il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto e il presidente della Provincia Maurizio Fugatti. Per gestire gli animali sulle Alpi, si svolgerà un tavolo tecnico tra Provincia, Ispra e Ministero.
Il presidente della provincia autonoma Fugatti, inoltre, nel caso di esemplari particolarmente aggressivi o ritenuti potenzialmente pericolosi, potrà anche deciderne l’abbattimento. Si sta pensando anche di fornire di spray anti aggressione gli agenti delle forze dell’ordine, per potersi difendere con maggior efficacia.
Alla riunione hanno partecipato anche il presidente di Ispra Stefano Laporta, Raffaele De Col, capo dipartimento della Protezione Civile della provincia autonoma di Trento e anche l’assessore provinciale all’Agricoltura, in collegamento, Giulia Zanotelli.
Come richiesto da Fugatti, inoltre, ci sarà un tavolo di confronto anche per riprendere e valutare il piano originale di ripopolamento dell’orso sulle Alpi, valutandone tuttavia le criticità che dovessero proporsi di volta in volta.
Dura la reazione di Flavio Tosi di Forza Italia: “Serviva la tragedia del povero runner Andrea Papi in Val di Sole per scoperchiare il vaso di Pandora? Uomo e orso non possono convivere e lo stesso vale per l’uomo con il lupo e i grandi predatori” le sue parole.
“La soluzione non è l’abbattimento, è spostare gli orsi in territori non antropizzati, ha ragione lo scrittore ed esperto di montagna Paolo Cognetti” ha poi concluso il deputato.
Sono intanto stati fissati per domani i funerali del giovane corridore trentino. Si svolgeranno alle 15 nella chiesa parrocchiale di Caldes, che onorerà la memoria del ragazzo con un giorno di lutto, seguita anche da altri comuni della Val di Sole.
Andrea Papi, 26 anni di Caldes, era un grande appassionato di corsa, e nel pomeriggio del 5 aprile si era allontanato di casa per la sua solita sessione di jogging. Nel non vederlo ritornare, la compagna si era tuttavia preoccupata, lanciando la richiesta di soccorsi.
Sono stati poi i cani molecolari a trovarne il corpo straziato nei boschi, con sul corpo numerose ferite dovute all’attacco dell’orso. Laureatosi due anni fa in scienze motorie, lavorava in una macelleria a pochi chilometri da casa. Alle 17.30 del 5 aprile, l’ultimo video inviato alla madre, dopo aver raggiunto la malga Grum, e quindi una Stories su Instagram, con sullo sfondo il paesaggio montano e una scritta, “Peace“, pace.
Stando alle prime ricostruzioni, Andrea si sarebbe incontrato con l’animale sotto Prà de Conz, a circa 1.200 metri, e il sottobosco rovinato e tracce di sangue nei seguenti 150 metri fanno capire la dinamica dell’attacco e portano proprio al tronco dove è stato poi trovato con ferite alla testa e al corpo.
Papi si sarebbe ritrovato davanti l’orso dopo una curva cieca, e avrebbe cercato di difendersi anche con un bastone, venendo però ben presto travolto dalla possenza dell’animale. “Indiziato” per la sua morte, MJ5, un esemplare maschio di 18 anni che già il mese scorso aveva assalito un escursionista di 39 anni, Alessandro Cicolini.
Intervistato a Radio 2, Maurizio Fugatti ha confermato che a breve arriveranno i risultati del Dna delle tracce organiche lasciate dall’orso, a cui seguirà l’abbattimento dell’animale, come aveva già annunciato nei giorni subito successivi alla tragica morte di Papi.
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