Dopo la conclusione delle importanti esercitazioni militari attuate dalla Cina, che hanno simulato l’accerchiamento di Taiwan, sono in procinto di iniziare esercitazioni congiunte anche tra Usa e Filippine, che proseguiranno fino al 28 di aprile. La presenza statunitense è stata nettamente incrementata data la tensione crescente nella zona dell’indo pacifico e pertanto la Corea del Nord e più precisamente il suo leader Kim Jong un ha deciso di ampliare la difesa militare per contrastare la minaccia ostile degli Stati Uniti chiedendo la deterrenza militare.
Si tratta delle esercitazioni più importanti e profonde mai attuate tra autorità filippine e statunitensi, che includeranno anche al loro interno un’esercitazione a fuoco vivo, che verrà effettuata sopra ad una nave affondata nel Mar Cinese Meridionale. Si tratta della risposta alle esercitazioni di Pechino l, attuate dopo che la presidente di Taiwan Tsai ha deciso di effettuare un incontro negli Stati Uniti con lo speaker della camera McCarthy, nonostante le avvisaglie cinese in merito.
La situazione è molto tesa e complicata e sta allertando la comunità internazionale e, ora, che il leader nordcoreano ha deciso di aumentare la sua difesa militare per contrastare gli Usa sempre più presenti.
Le esercitazioni sono state precedute da una prova militare effettuata dalle truppe dell’esercito militare popolare cinese, che ha simulato la presa di Taiwan mettendo in moto oltre 70 aerei e undici navi da combattimento.
Esercitazioni congiunte militari tra Usa e Filippine
Le autorità Usa insieme a quelle delle Filippine hanno iniziato le più grandi esercitazioni congiunte militari di sempre, che prevedano anche n’esercitazione a fuoco vivo che simula anche un combattimento su una nave affondata nel Mar cinese meridionale. Non sarà tralasciato nessuno scenario possibile dato che la paura di una mossa a breve termine da parte della Cina è qualcosa che sta diventando sempre più realtà.
L’esercitazione speciale ha raccolto una partecipazione importantissima e vi prendono parte 17.000 soldati in un evento che è stato ribattezzato Balikistan e dei soldati presenti 12.200 sono appartenenti alle truppe statunitensi mentre 5.400 sono membri delle forze armate delle Filippine e rappresentanti gli altri paesi tra cui l’Australia.
La parola Balikatan significa spalla a spalla e in queste esercitazioni speciali fanno parte anche altre nazioni come sopra citato.
Il colonnello Medel Aguilar che è il portavoce della forza militare filippina ha dichiarato dall’ambasciata statunitense la scorsa settimana che: “L’esercitazione Balikatan migliora le tattiche, le tecniche e le procedure sia dell’AFP che delle forze armate degli Stati Uniti in un’ampia gamma di operazioni militari. Aumenta la nostra capacità di lavorare insieme in modo efficace ed efficiente in risposta a varie situazioni di crisi”.
Il direttore delle operazioni militari Huvane ha precisato che: “due fronti Balikatan offre opportunità senza precedenti per dimostrare la forza e la prontezza dell’alleanza di sicurezza filippino-statunitense”.
Spiegando inoltre che: “investimenti importanti per affinare la capacità delle forze statunitensi e filippine collaboreranno in una serie di operazioni militari.”
Gli esercitazioni congiunte hanno preso il via proprio quando la Cina ha concluso i suoi tre giorni di esercitazioni militari intorno a Taiwan che il presidente dell’isola ha descritto come una minaccia alla sicurezza regionale mentre il Giappone ha precisato che si tratta di una chiara intimidazione di Pechino.
Le Filippine non hanno ricevuto pressioni crescenti da parte delle autorità cinesi durante gli ultimi anni a causa della volontà di espandersi della Cina su quasi tutto il Mar cinese meridionale e Manila ha riferito che la guardia costiera cinese ha utilizzato laser di livello militare contro l’equipaggio di una nave della Marina filippina che era in missione di rifornimento a Second Thomas shoal.
Le Filippine sono state sottoposte a crescenti pressioni da parte della Cina negli ultimi anni, a causa delle pretese espansive di Pechino su quasi tutto il Mar Cinese Meridionale.
Nel 2012 Pechino ha preso il controllo del territorio marittimo dove ha colpito la nave filippina in rifornimento e Manila non ha mai riconosciuto questa decisione. Poi l’anno successivo ha rivendicato parte del mare della Cina.
La Corte di arbitrio dell’aia ha successivamente riferito che Pechino non ha nessuna base legale per affermare che la Cina non è basata sulla cosiddetta linea 9 trattini, che ha origine da una mappa di delimitazione del mare del 1947 ma Pechino ha rifiutato di riconoscerla.
Dopo che le Filippine hanno accettato di dare la possibilità agli Usa di utilizzare basi collocate sul territorio filippino nell’ambito dell’accordo di cooperazione rafforzata per la difesa congiunta, Pechino ma anche altre potenze hanno storto il naso dato che gli Stati Uniti si sono organizzati e in poco tempo la loro presenza è cresciuta esponenzialmente.
Questo sì è verificato a seguito, per l’appunto, a seguito importantissime dimostrazioni attuate dalla Cina, che hanno avvicinato ulteriormente gli Stati Uniti l’indo pacifico e ciò ha determinato invece una diversa risposta da parte del leader nordcoreano Kim Jong un che data la presenza massiccia statunitense nel territorio asiatico ha deciso di chiedo di venire a rafforzare la deterrenza bellica.
Ciò che è stato richiesto da Jong un è palesemente il rafforzamento della deterrenza bellica e ha chiesto, esplicitamente, che la Corea del nord attui il rafforzamento in maniera più pratica e offensiva possibile, sostenendo la sua tesi assieme ad altri funzionari nordcoreani.
Kim Jong un esige più deterrenza bellica per Pyongyang
Lunedì è avvenuto l’incontro tra la Commissione militare del partito dei lavoratori tra tensioni crescente, mentre l’esercitazione congiunta tra Seul e Stati Uniti si sono intensificate così come quelle Usa congiunte alle Filippine.
L’agenzia di stampa nordcoreana ufficiale ha spiegato che la commissione e i membri si sono incontrati per aumentare il deterrente di guerra nel paese e “far fronte alle crescenti mosse degli imperialisti statunitensi e dei traditori fantoccio sudcoreani per scatenare una guerra di aggressione”.
Seul e Washington hanno deciso di attuare le loro esercitazioni adottando una tattica difensiva, spiegando che l’espansione dell’esercitazione è necessaria per far fronte ai programmi missilistici attuati da Pyongyang.
Kim ha esaminato personalmente i piani di attacco della prima linea nordcoreana e i documenti di combattimento, sottolineando la necessità di rafforzare ulteriormente la fornitura nucleare della Corea del Nord, spiegando che necessita di “una velocità crescente in un modo più pratico e offensivo“.
L’incontro ha trattato anche di “questioni pratiche e misure per i macchinari per preparare varie proposte di azione militare che nessun mezzo e modo di contrastare sono disponibili per il nemico”.
Lo scorso mese anche le forze armate sudcoreane e quelle statunitensi hanno condotto le esercitazioni congiunte più ampie degli ultimi anni, comprese quelle esercitazioni navali e aeronautiche, che hanno mostrato anche l’utilizzo di una portaerei Usa e bombardieri con capacità nucleare.
KCNA ha sostenuto che le esercitazioni definite frenetiche hanno riprodotto una guerra a “tutto campo contro”. Riferendo anche di minacce volte alla conquista di Pyongyang e anche mirate a destituire la leadership attuale.
La Nord Corea ha effettuato circa undici lanci di missili che hanno testato 30 missili balistici intercontinentali, dimostrando la capacità di attaccare fino al territorio statunitense. Ma sono state testate anche armi a corto raggio che apporterebbero estrema distruzione al sud.
Kim Jong un ha deciso di dimostrare che Pyongyang può competere con le grandi potenze globali e sta attuando un piano di sviluppo nucleare importante. Di recente sono state svelate dalle autorità le nuove testate nucleari più ridotte di dimensioni e un drone sottomarini che ha capacità nucleare.
Dopo che gli Usa hanno introdotto sanzioni contro le scelte della Corea del Nord e dal 2019, a seguito delle problematiche insorte tra le amministrazioni, il patto sul nucleare è stato interrotto.
Nonostante Pechino abbia già attuato la sua operazione attorno all’isola di Taiwan, ha deciso di fare presente con un’ennesima dimostrazione militare che non si lascerà intimidire.