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Un caso più unico che raro quello che ha visto protagonista Abby Beckley, da Grants Pass, Oregon, che ha scoperto di avere dei vermi nell’occhio e di una specie che infetta solo gli animali. Come ha raccontato lei stessa alla Cnn, tutto è iniziato durante una vacanza-lavoro di Alaska a bordo di una nave per la pesca dei salmoni nel 2016, ma solo ora la sua storia è stata portata alla ribalta mediatica dopo la pubblicazione di un articolo sull’American Journal of Tropical Medicine and Hygiene. All’epoca Abby aveva 26 anni: cresciuta in un ranch a Brookings, tra gatti e cavalli, in estate si è imbarcata su una nave da pesca per salmoni a Craig in Alaska. Un paio di settimane dopo la partenza ha iniziato ad avere male all’occhio ma non riusciva a capire cosa le stesse succedendo. Quando è scesa a terra, ha preso uno specchio e ha alzato la palpebra, trovando ben 14 vermi trasparenti che si agitavano.
Quando è riuscita a prenderne uno in mano, ha visto che si trattava di piccoli vermetti che morivano pochi secondi dopo essere stati tolti dall’occhio. “Mi sono rivolta a oculisti e specialisti, ma nessuno sapeva dirmi cos’erano”, ha raccontato Abby. Così, si è recata alla Oregon Health and Science University a Portland dove ha trovato l’aiuto che cercava.
Dopo diversi lavaggi oculari e la rassicurazione che i vermi non sarebbero arrivati al cervello tramite l’occhio, Abby ha aspettato gli esiti degli esami per capire che specie di vermi l’avesse infettata.
La risposta ha lasciato tutti sorpresi. Si trattava infatti di Thelazia gulosa, una specie che infetta solo gli animali e che, per la prima volta, è stata trovata su un essere umano. “È l’undicesima persona infettata da vermi nell’occhio in Nord America ed è la prima volta con una specie che non ha mai contagiato l’uomo; è un verme del bestiame che in qualche modo è saltato in un essere umano”, ha spiegato Richard Bradbury, responsabile del team del Parasite Diagnostics and Biology Laboratory del CDC che ha redatto l’articolo.
“Le lacrime sono piene di proteine di vario tipo, quindi sono un ottimo cibo per le mosche che depositano le larve dei vermi negli occhi, innestando il loro ciclo vitale”, ha spiegato alla Cnn il dottor William Schaffner, professore di medicina presso la Divisione malattie infettive dell’Università di Vanderbilt.
Negli animali domestici e nel bestiame il problema deve essere affrontato con antiparassitari: se non trattati, i vermi possono vivere e riprodursi fino a 30 mesi, portando alla cecità. Per l’uomo il problema non esiste perché, come nel caso di Abby, i vermi si possono rimuovere con semplici gesti.
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