Ti sei mai chiesto se le forze dell’ordine posso fermare chi passeggia e chiedere quale sia la sua destinazione? Ecco la risposta.
Ci sono tante cose sulle quali si può discutere. Ma se ce n’è una sulla quale non vi è alcun dubbio, è sicuramente l’importanza della sicurezza nelle città. Ognuno di noi, infatti, deve potersi sentire libero di uscire di casa in totale tranquillità, senza avere la paura costante di potersi trovare, come si suol dire, nel posto sbagliato al momento sbagliato. Ad oggi, purtroppo, specie nelle grandi città, non è raro sentire di avvenimenti che mai dovrebbero verificarsi. Ed è proprio a questo, tra le altre cose, che servono le forze dell’ordine.
Polizia e Carabinieri, infatti, svolgono diverse mansioni, ma tra le più importanti vi sono quelle di vigilare su noi cittadini per garantire la nostra sicurezza; indagare, nel caso in cui si verificasse qualcosa di anomalo; intervenire quando necessario ed effettuare i dovuti controlli. Il loro lavoro, dunque, è essenziale, e noi tutti dovremmo ringraziarli per questo. Ciò non toglie, però, che quando ci troviamo nella posizione di dover rispondere a delle loro domande, magari per un semplice controllo di routine, un minimo di agitazione non stenta ad assalirci.
“Perché mi stanno fermando?”; “Ho fatto qualcosa di sbagliato?”; “Quali sono le risposte giuste alle loro domande?”: questi e molti altri sono i dubbi che, inutilmente, ci assalgono quando vediamo un poliziotto o un carabiniere avvicinarsi a noi. La verità è che non c’è niente da temere se non si ha nulla di losco da nascondere. In questi casi, basta rispondere alle loro domande con educazione e sincerità. Ma se un membro delle forze dell’ordine, mentre passeggiamo, ci chiede dove siamo diretti, siamo obbligati a rispondere? Ecco che cosa dice la legge.
Spesso capita, quando siamo intenti a fare una passeggiata per la città, di rilevare la presenza di forze dell’ordine in servizio. Essi, in quel momento, stanno svolgendo il loro lavoro e offrendo il loro servizio ai cittadini, in quanto si impegnano a controllare che non si verifichino situazioni di pericolo.
Nel caso in cui uno di essi dovesse fermarci, magari perché siamo stati testimoni di qualcosa, siamo tenuti a fornire le nostre generalità e a collaborare. Al contrario, non siamo assolutamente obbligati a rivelare loro quale sia la nostra destinazione e dove ci stiamo dirigendo.
Un’altra situazione molto comune è quella di essere fermati dalle forze dell’ordine mentre si è a bordo del proprio veicolo. Questo si verifica perché le autorità hanno il compito di assicurarsi che non ci siano pericoli in strada, e che tutti coloro i quali si mettono alla guida siano nelle condizioni ottimali per poterlo fare.
Anche in questo caso, forniamo alle forze dell’ordine tutto ciò che richiedono che, in genere, si limita alle nostre generalità, a un documento di identificazione personale e alla documentazione inerente al veicolo sul quale ci troviamo. Collaborare, come precedentemente accennato, è un nostro dovere, ed è giusto che sia così.
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