Il post pubblicato da Beyoncè per annunciare la nuova gravidanza è diventata quella con più like di sempre nella storia di Instagram, ma cosa sarebbe successo alle foto più famose della storia nell’era dei social network? Le immagini che hanno plasmato il nostro sapere iconografico hanno avuto una diffusione a livello mondiale senza bisogno di Instagram, Twitter o Facebook: grazie alla tv, alla stampa e qualche volta ai libri di storia, alcuni scatti sono diventati delle vere icone dei nostri tempi. Per la generazione del millennials potrà sembrare preistoria, di alcuni personaggi o storie non sapranno nulla o poco più, eppure quei volti, quelle pose, quei vestiti fanno parte anche del loro immaginario collettivo.
I social network oggi hanno aperto le case del villaggio globale: ognuno può raccontarsi al mondo intero per parole ma soprattutto immagini. Gli smartphone hanno rivoluzionato ancora più del pc il nostro senso estetico: oggi possiamo scattarci un selfie in ogni momento della nostra giornata, ovunque ci troviamo. Questo iper-racconto fotografico porta talvolta a risultati imbarazzanti, come svelato dal progetto Yolocaust, con cui lo scrittore Shahak Shapira ha voluto ridicolizzare chi si era scattato selfie al Memoriale delle vittime dell’Olocausto di Berlino.
Come sempre, il mezzo non è mai un male in sé, lo è l’uso che ne se fa. I social permettono di comunicare con il mondo quando sei in pericolo, come abbiamo visto in occasione di attentati o anche nei recenti terremoti e hanno reso possibile la ribellione di interi popoli a governi non democratici, come avvenuto nelle primavere arabe.
Il rovescio della medaglia è nascosto del cosiddetto “revenge porn”, che avevamo già definito come la nuova frontiera dello stupro online e, in generale, nel bullismo online. L’avvento dei social ha costretto anche gli stessi media a interrogarsi su come rapportarsi alla sovraesposizione di immagini cruente e noi stessi abbiamo cercato di dare la nostra risposta, chiedendoci quando superare la sottile linea rossa che separa violenza e mass media.
La potenza di un’immagine non dipende però dai social network. Le immagini che hanno fatto la storia sono tali perché hanno una storia da raccontare, con o senza Instagram. Abbiamo selezionato alcune delle foto più rappresentative della nostra epoca, ma siamo sicuri che ognuno di voi ha una sua foto icona: suggeritele nei commenti, così il nostro sarà un racconto corale, anche se per immagini.
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