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L’inchiesta de Le Iene e il dubbio che prende piede: e se la terrazza de Il Commissario Montalbano fosse abusiva? Ci troveremmo di fronte ad una svolta in merito ad uno dei luoghi più famosi in cui è ambientata la popolare fiction di Rai 1. Questa domanda se l’è fatta per primo un programma Mediaset, Le Iene, che nella puntata in onda giovedì 14 aprile 2016, ha mandato in onda su Italia 1 un servizio firmato da Gaetano Pecoraro. Dopo aver ricevuto una busta-segnalazione proveniente da Santa Croce Camerina (Ragusa), l’inviato si è messo a lavoro alla ricerca della verità.
Per prima cosa nel servizio de Le Iene dedicato alla terrazza de Il Commissario Montalbano che sarebbe abusiva vengono mostrati tre documenti e una lettera. Si tratta di due verbali firmati dal Ministero della Marina Mercantile, dall’Ufficio Tecnico Erariale e di un rapporto di sopralluogo, tutti datati tra il 1991 e il 1992.
Documenti che descrivono come abusivi proprio i luoghi della terrazza. C’è, inoltre, un’ingiunzione della Capitaneria di Porto del Compartimento Marittimo di Siracusa che in quegli stessi anni ordinava lo sgombero e l’abbattimento delle strutture extra, imponendo il ripristino dello stato originale.
E qui viene il bello, perché Gaetano Pecoraro de Le Iene si è recato proprio lì, a pochissimi passi dalla terrazza de Il Commissario Montalbano. Secondo la ricostruzione fornita nel servizio, infatti, oggi l’abitazione con quel terrazzo sarebbe più grande rispetto all’originale, oltre a distare soli sette passi dal mare.
Così, per capirne di più, l’inviato è andato anche al catasto e, dalle particelle, risulta che la terrazza si trova in parte sulla spiaggia e in parte sulla proprietà del Demanio, dello Stato.
Sulla questione ha poi interpellato anche un esperto in materia, che ha detto: ‘Se c’è una costruzione abusiva che cade sul demanio marittimo, non è sanabile’. Quindi è andato anche dal sindaco, ma la risposta è stata leggermente diversa: ‘Mi lasci le carte e sarà mia cura verificare. Non sono un tecnico. Penso che è meglio che ve ne andate’.
A questo punto, Pecoraro ha sentito al telefono il proprietario della terrazza, l’avvocato DiQuattro. L’uomo prima ha smentito che le terrazze attualmente esistenti siano più grandi di quelle originali, poi ha promesso di fornire ulteriori documenti all’inviato, ma, richiamato, ha fatto sapere di averli inviati ad altre testate giornalistiche.
DiQuattro, infatti, sostiene anche tramite i media che sia tutto in regola, in quanto è stata vinta la causa contro l’ingiunzione. A quanto pare, però – ed è la novità svelata ora da Le Iene – un giudice avrebbe deciso sulla base di un atto trascritto e non sui documenti originali della compravendita.
Una trascrizione, si è ricordato nel servizio, si definisce tale perché riscrive ciò che è già presente su un altro documento, ma a quanto pare non in questo caso. Incuriosito, infatti, Gaetano Pecoraro non si è fidato dall’atto trascritto ed è andato alla ricerca dell’atto di compra-vendita originale, notando non poche contraddizioni.
La prima è che la vendita sarebbe avvenuta nel 1929 (e non nel 1829, come riportato nella trascrizione). La seconda è che il destino, o un errore, chissà, ha voluto che i metri acquistati passassero dagli iniziali 16 agli attuali 26. Se da un lato, però, va detto che il proprietario nel 1995 ha vinto la causa contro l’ingiunzione e che un giudice ha già stabilito che la terrazza del Commissario Montalbano per la Legge non è abusiva, dall’altro si sa anche che la verità storica è quasi sempre un po’ diversa da quella giuridica. Ma le sentenze si rispettano sempre…
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