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Categories: Spettacoli

Le Iene e il secondary ticketing: Vasco Rossi e altri big infuriati

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Lo scoop de Le Iene sul secondary ticketing sta provocando un prevedibilissimo sconquasso nel mondo della musica italiana (anche se il fenomeno non è soltanto circoscritto al nostro Paese): a pochi giorni dal servizio della iena Matteo Viviani che, documenti alla mano, ha dimostrato la possibile (probabile? certa?) connivenza tra alcune società che organizzano gli eventi live (e in particolare una) e le piattaforme che rivendono i biglietti dei concerti a prezzi ultra-gonfiati, abbiamo già registrato la durissima presa di posizione di alcuni big della musica come Vasco Rossi, Tiziano Ferro, Giorgia e Marco Mengoni, una denuncia presentata dal Codacons e altre iniziative tese finalmente a scoperchiare la truffa (perché non è possibile chiamarla in nessun’altra maniera) del bagarinaggio online.

Della piaga del secondary ticketing, cioè di quei siti che consentono di rivendere i biglietti dei concerti (o di qualsiasi altro evento, comprese le partite di calcio) a prezzi anche decuplicati rispetto all’importo originario, si parla già da diversi anni ma nelle ultime settimane l’argomento è tornato prepotentemente di moda dopo il caso della vendita dei biglietti per i concerti che i Coldplay terranno a Milano nel 2017: è successo infatti che i tagliandi in vendita tramite la prevendita ufficiale, Ticket One, sono terminati in pochi minuti ma contemporaneamente sui siti di secondary ticketing sono apparsi centinaia, forse migliaia, di biglietti dei medesimi spettacoli disponibili a prezzi stratosferici.

Il servizio de Le Iene ha dimostrato che tale fenomeno avviene anche con la complicità di alcuni promoter ufficiali (di sicuro c’è Live Nation ma forse non è l’unico), che invece di destinare l’intera vendita dei biglietti a Ticket One, come vorrebbe il contratto d’esclusiva valido fino al 2017, girano ‘sotto banco’ un robusto numero di tagliandi (anche 13 mila per singolo spettacolo) ai siti di secondary ticketing, riservandosi il grosso del guadagno (fino al 90%). La iena Matteo Viviani ha provato a chiedere spiegazioni a Roberto De Luca, amministratore delegato di Live Nation Italia, che ha fatto poco per negare l’evidenza, lasciando però intuire che spesso sono gli stessi artisti a pretendere questo tipo di ‘pratica’.

Come dicevamo, le reazioni allo scoop de Le Iene sono state molto pesanti. Vasco Rossi, uno dei nomi più importanti del roster di Live Nation, ha comunicato la sospensione di ogni rapporto commerciale con la società, riservandosi di agire per vie legali essendo totalmente estraneo a quanto emerso dal servizio giornalistico. In particolare sia Vasco che altri cantanti che si sono espressi sulla vicenda, come i già citati Ferro, Mengoni e Giorgia, respingono al mittente l’insinuazione secondo cui sarebbero gli stessi artisti a ‘spingere’ per vendere i biglietti a prezzi ultra maggiorati sui siti di secondary ticketing.

Oggi intanto il Codacons ha annunciato di aver presentato una denuncia alla Procura di Milano contro Live Nation Italia ‘alla luce dei possibili reati di truffa aggravata e aggiotaggio’, mentre sempre nel capoluogo meneghino si è svolta una conferenza stampa indetta dall’ad di F&P Group, Ferdinando Salzano, e dal manager di Ligabue, Claudio Maioli, e a cui hanno partecipato anche i rappresentanti di Trident, Saludo, Vivo Concerti, Ticket One, FIMI e Assomusica, durante la quale è emerso che l’unica soluzione al problema è soltanto quella di una legge che oscuri i siti di bagarinaggio online. Intanto il promoter Claudio Trotta di Barley Arts (Bruce Springsteen e altri), uno dei primi a denunciare la truffa del secondary ticketing, ha intenzione di intraprendere un’azione giudiziale nei confronti di Live Nation per gravi danni di immagine e di credibilità a tutta la categoria e per concorrenza sleale.

In tutto questo Live Nation si è per il momento limitata a un laconico comunicato per precisare e puntualizzare che ‘le affermazioni contenute nel servizio de Le Iene si riferivano unicamente a pochi artisti internazionali e che nessuno degli artisti italiani ha mai chiesto di assegnare biglietti dei loro spettacoli al mercato di vendita secondario‘.

A naso crediamo che la vicenda sia soltanto agli inizi…

Raffaele Dambra

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