Fa ancora molto discutere il servizio delle Iene di Giulio Golia che mette in luce un fenomeno che, se confermato in modo capillare, potrebbe davvero mettere in difficoltà il sistema della grande distribuzione dei supermercati italiani. Nell’inchiesta andata in onda in due tranches su Mediaset verrebbe mostrato quello che sarebbe una vera e propria organizzazione per ridurre i resi e gli sprechi al minimo possibile a discapito della salute dei consumatori. Infatti, ogni reparto andrebbe invece che a buttare i prodotti scaduti a riutilizzarli o passarli a un altro reparto che andrebbe a riutilizzarli.
Tutto era iniziato da un video inchiesta concentrato soprattutto sulla procedura che mostrerebbe le macellerie dei supermercati andare ogni giorno a rietichettare e cambiare data alla carne messo in vendita. Così facendo, ogni giorno il banco risulterebbe pieno e con prodotti freschi con invece alimenti che sarebbero vecchi anche di giorni. Tuttavia il discorso si è esteso a tutti gli altri reparti.
Nel lungo servizio di circa 23 minuti e mezzo andato in onda nell’ultima puntata delle Iene, Giulio Golia intervista diversi altri anonimi dipendenti ed ex dipendenti di supermercati di vari reparti e tutti confermerebbero questa procedura come sistematica e quotidiana.
Nel dettaglio, ad esempio, le uova una volta scadute verrebbero trasferite dal reparto di prodotti freschi alla pasticceria per la produzione di creme o dolci. Dolci che, una volta guastata la panna, sarebbe bastato levarla via con la spatola, inumidire di nuovo il pan di spagna e apporre altra panna fresca e rimetterla in vendita con data di scadenza cambiata.
Stesso discorso per tutti gli altri reparti con ad esempio il pesce fresco che verrebbe rietichettato e cambiato di data ogni giorno fino a quando ormai guasto e brutto da vedere verrebbe sfilettato e venduto peraltro a prezzo maggiorato.
Tutto sembrerebbe confluire nel reparto gastronomia che sarebbe un po’ l’anello finale di questo sistema con le polpette e polpettoni che risulterebbero i prodotti più pericolosi visto che andrebbero a inglobare tutti gli scarti ormai ridotti a muffa che verrebbero tritati e venduti fritti. Il silenzio e la collaborazione dei dipendenti sarebbe dunque ripagato con un piccolo (piccolissimo) bonus in busta paga a fine anno.
Secondo quanto riportato dallo stesso Golia, dopo questi servizi molti supermercati avrebbero triplicato o addirittura quadruplicato gli scarti andando anche a perdere quella che sembrerebbe una certa connivenza con i servizi sanitari.
Naturalmente, sono tutte accuse gravissime che non si possono in questo momento estendere né generalizzare. Dunque, dovremmo prendere come casi singoli quelli raccontati dalle Iene e sperare che il sistema se è dove presente non venga più applicato.
A proposito dell’argomento delle frodi alimentari e soprattutto in relazione alle agromafie, ecco le nostre interviste agli addetti ai lavori.
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