Scivolone o servizio pubblico? A Le Iene di giovedì 17 marzo 2016 sono state mostrate le immagini choc di un migrante morto in mare: le telecamere della popolare trasmissione di Italia 1 hanno, infatti, ripreso e trasmesso in TV il frame di un cadavere, una persona ritrovata in acqua con le gambe legate. Il pubblico ha assistito alla macabra scena nella puntata di ieri sera, quando l’inviato Gaetano Pecoraro ha raccontato nel servizio come avvengono i soccorsi della Guardia Costiera Italiana nelle acque del Mar Mediterraneo; nel video è stato anche mostrato un volto ormai ridotto a scheletro, probabilmente per via del decesso avvenuto mesi prima.
E’ questo, infatti, quanto si vede in un pezzo del servizio di Gaetano Pecoraro, trasmesso a Le Iene nella puntata di giovedì 17 marzo 2016: gli addetti ai lavori della Guardia Costiera Italiana e l’inviato della trasmissione si trovano a bordo della moto-vedetta per un sopralluogo in mare e ad un certo punto si rendono conto che in acqua c’è il cadavere di una persona, così si avvicinano alla posizione esatta del ritrovamento e ben presto i dubbi diventano realtà. Si tratta del corpo di un migrante, deceduto in mare mesi prima, a giudicare dallo stato di decomposizione osservabile.
A questo punto il servizio de Le Iene mostra il lavoro fatto dai sommozzatori e dalle altre figure professionali della Guardia Costiera Italiana al fine di recuperare il cadavere, ma si scopre anche che l’uomo ha le gambe legate, in quanto probabilmente è stato gettato in mare dopo un’esecuzione di stampo mafioso, anche perché è risaputo che è la malavita a gestire i viaggi-incubo di queste persone. Qualcuno, infatti, dice: ‘Non c’è più niente, solo lo scheletro‘.
Ma il punto è: è giusto mostrare in televisione il cadavere di una persona morta? Anche considerando che in questo caso sono state trasmesse le immagini di uno volto scheletrico, appare giusto se tutto questo significa smuovere le coscienze di fronte alle migliaia di persone che ogni giorno perdono la vita in acqua. In questo senso, l’uso così forte fatto di scene così macabri ci induce a riflettere su quello che succede, a smettere di far finta di non vedere quello che si può considerare un crimine contro l’umanità. Mostrando il reale, vien da dire, ci si mette nella condizione di non negarla, la realtà.
D’altro canto, però, mostrare in televisione lo scheletro di una persona morta, nel caso specifico, non appare del tutto giusto, almeno per una serie di motivi. Il primo è il modo: Le Iene hanno scelto di raccontarlo in stile docu-reality con tutte le varie fasi: dai dubbi iniziali che si potesse trattare di un cadavere in mare al ritrovamento del corpo, finendo con la salma mostrata quasi interamente, come prova, forse non necessaria, della verità del momento televisivo; secondo, le immagini in questione probabilmente non sono idonee al pubblico televisivo della prima serata; infine: chi può dire che mostrare un cadavere rispetti la dignità della persona defunta?
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