Uno degli alimenti più amati del made in Italy e ancora oggi riescono a riscuotere un successo sensazionale.
Otto italiani su 10 le consumano e più della metà degli italiani le consuma un paio di volte a settimana. Ma quali sono le merendine più vendute?
È giunto un momento importante per le merendine italiane: 70 anni. La prima merendina in assoluto risale al 1973, anno in cui il panettone mignon, il Mottino, si tramuta nel Buondì. Questo evento, secondo Unione Italiana Food, ha fatto sì che iniziasse una svolta culturale grazie cui il prodotto si è affermato a livello industriale.
Uno degli alimenti comici dell’Italian food è senza dubbio la merendina. Nonostante siano passati tantissimi anni da quando è stata creata la prima, ancora oggi tantissimi italiani consumano il prodotto quotidianamente. Basti pensare che 8 italiani su 10, rappresentati dall’83% della popolazione nazionale, utilizza il prodotto regolarmente. Inoltre il 55% consuma merendine almeno un paio di volte a settimana.
Le merendine non sono state sempre considerate un cibo sano, soprattutto quando si tratta di bambini. In quest’ottica, come sottolineato da Unione Italiana Food, negli ultimi 15 anni, è giunto “un continuo miglioramento nutrizionale”. Rispetto al passato, oggi le merendine si presentano in porzioni decisamente più piccole, ossia 35 grammi, e all’interno vi è una riduzione di grassi saturi (-20%), degli zuccheri (-30%) e delle calorie (-21%).
Se vogliamo prendere in considerazione i dati economici, possiamo affermare che gli italiani sono da sempre fedeli alle merendine. Nel 2022, stando ai dati diffusi da rilevazione Circana, le vendite delle merendine sono arrivate a generare 1,3 miliardi di euro. Per quanto riguarda le quantità, sono state vendute 205.073 tonnellate di merendine, il 2% in più rispetto all’anno precedente.
Detto ciò, non ci resta che scoprire quali sono le merendine maggiormente vendute in Italia. Se vogliamo considerare le tipologie, ai primi posti ci sono sicuramente i trancini con il 32% seguiti dai croissant con il 27%. Subito dopo ci sono i plumcake con il 9,6%, le tortine con l’8%, le sfoglie con il 6,3%, le crostatine con il 5,3%, gli altri tipi di brioches con il 4,7% e i panini al latte arricchiti con il 4,6%.
Luca Ragaglini, vicedirettore di Unione italiana Food, ha affermato: “Se stiamo celebrando i 70 anni delle merendine significa che sono state capaci nel tempo di conquistare l’apprezzamento di diverse generazioni”. Inoltre ha anche voluto sottolineare che il prodotto italiano è decisamente unico, dato che in nessun altro Paese esistono merendine che portano questo nome. Per spiegare di cosa si tratta, generalmente bisogna dire che non sono altro che dei ‘piccoli prodotti dolci da forno monoporzione’.
Intanto gli scorsi giorni l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms Europa), ha diffuso delle nuove linee guida attraverso cui proteggere i bambini dal marketing alimentare malsano. Sono stati forniti i dettagli inerenti ai dati nutrizionali di ogni prodotto, dato che i più piccoli possono correre grossi rischi nel consumare sostanze eccessive, come grassi e zuccheri.
L’Oms, pubblicando il profilo nutrizionale, ha voluto dare la possibilità di verificare la giusta classificazione dei prodotti alimentari per determinare se sono sufficientemente sani da essere pubblicizzati ai bambini.
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