È una domanda che, tutti gli anni, ci facciamo: ma quali sono le migliori università italiane? A darci delucidazioni in merito è l’annuale rapporto del Censis. Scopriamo insieme le novità in merito.
Un anno accademico che sta per concludersi che vede 7mila studenti in più iscritti, ma anche un aumento del tasso di abbandono.
Dati che potremmo definire al 50%, positivi sotto certi aspetti e negativi sotto altri. È quello che ci illustra l’annuale rapporto del Censis sulla qualità delle nostre università. Dati che vengono proposti alla fine dell’anno accademico, anche per capire cosa non è andato quest’anno e cercare, poi, di migliorare per il prossimo.
Come dicevamo, alcuni di questi dati sono positivi, come ad esempio, i circa 7mila studenti in più iscritti nel solo anno, con un boom in particolare per le università del Centro Italia. Ma un dato negativo lo si registra per quel che riguarda, invece, l’aumento del tasso di abbandono degli studi. Davanti ad un 2,2% in più di immatricolazioni di quest’anno, si affianca, anche, un 3.5% in più di studenti stranieri iscritti nelle nostre facoltà.
Si parlava di un aumento delle immatricolazioni che, però, non abbraccia uniformemente tutte le Università italiane. Sono quelle del Centro Italia a beneficiarne maggiormente, con un +9.3% di immatricolazioni in più rispetto all’anno accademico precedente. Fanno seguito gli atenei del Nord Ovest, con un +1.6%, mentre soffrono il Sud e le Isole, insieme al Nord Est, dove ci sono cali di immatricolazioni che possono arrivare anche al -2%.
I corsi di laurea che trainano maggiormente sono quelli giuridici, quelli economici e quelli sociali, che sono addirittura cresciti del 4%, a cui fanno seguito i corsi di ambito sanitario, l’agro – veterinario e le discipline Stem. Frenata, invece, per i corsi di materie artistiche, educative e letterarie.
Fra i migliori atenei d’Italia, spicca l’Alma Mater di Bologna, seguita dall’Università di Padova e da “La Sapienza” di Roma. Al quarto posto resta stabile l’Università di Pisa mentre la “Statale” di Milano scavalca l’Università di Firenze, che scivola al quinto posto. Per quel che riguarda, invece, la sezione “Grandi Atenei”, al primo posto c’è sempre l’Università di Pavia, seguita da quella di Perugia e dall’Università della Calabria. Seguono a ruota, Venezia, Parma e Salerno.
Fra i “medi Atenei” è testa a testa fra l’Università di Trento e quella di Siena, seguita a sua volta dall’Università di Udine. Per i piccoli Atenei invece (quelli che contano fino ad un massimo di 10mila iscritti), l’Università di Camerino, quella della Tuscia e l’Ateneo delle Marche si contendono il podio.
Nella classifica stilata dal Censis sono menzionate anche le università private. Prime su tutti, la Bocconi di Milano e la Luiss di Roma.
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