Le minacce dell’Iran agli Stati Uniti e il loro piano di sviluppo militare

L’Iran sta chiaramente mostrando al mondo la sua capacità militare e la potenza che sta sviluppando è, sicuramente, di notevole portata. Un nuovo missile da crociera, che il capo delle Guardie della Rivoluzione islamica elogia per la sua capacità di arrivare a colpire Washington facilmente, lanciando una chiara, seppur velata, minaccia agli Stati Uniti. L’astio che è cresciuto negli ultimi mesi sta preoccupando anche le autorità internazionali.

Iran capo di stato Raisi
Presidente Raisi – Nanopress.it

Nonostante le numerose critiche ricevute dai Paesi occidentali le autorità iraniane non sembrano voler frenare la loro dimostrazione di potenza militare, con lo scopo di dimostrare che può competere con le potenze internazionali e che deve essere temuta. Negli ultimi mesi si è verificata una sorta di riorganizzazione delle relazioni internazionali e la pressione dell’Occidente verso la Russia ha generato un avvicinamento tra Mosca, Cina e Iran che cerca di imporsi nel panorama internazionale, appoggiandosi ai Paesi che in questo momento storico, segnato dalla guerra in Ucraina, sono in contrapposizione alle Nazioni europee e agli Stati Uniti. Relazioni geopolitiche che si stanno rinforzando anche in ambito militare e che hanno allertato le autorita internazionali che sono preoccuoste di interventi ancora più profondi nel conflitto ucraino.

Le autorità di Teheran stanno puntando in maniera decisa allo sviluppo militare e allo stesso momento stanno producendo droni e rifornimenti per Mosca.

L’iran ha sviluppato un nuovo missile da crociera e minaccia gli Usa

Le autorità iraniane hanno sviluppato un nuovo missile da crociera con una portata di 1.650 km e quindi ha la capacità, come dichiarato da un alto comandante delle Guardie Rivoluzionarie, di colpire Washington e la Casa Bianca senza alcun problema.

Amirali Hajizadeh al comando della delle forze aerospaziali ha anche dichiarato la volontà da parte dell’Iran di vendicare l’uccisione dell’alto funzionario dell’intelligence di Teheran Soleimani che è stato ucciso dalle forze militsri statunitensi.

Ha anche specificato in maniera provocatoria ma lanciando una chiara frecciatina: “Stiamo cercando di uccidere (l’ex Il presidente degli Stati Uniti Donald) Trump”.

Le dichiarazioni del corpo delle Guardie della Rivoluzione è arrivata in un momento in cui le potenze occidentali hanno deciso di emanare nuove sanzioni nei confronti della Repubblica islamica Iraniana  in un momento in cui l’economia è in una fase altamente critica.

Sabato la valuta iraniana ha toccato il minimo storico rispetto al dollaro e la questione del patto nucleare in stallo ha influito negativamente.

 

Hajizadeh ha spiegato alla TV di stato: “Il nostro missile da crociera con una gittata di 1.650 km è stato aggiunto all’arsenale missilistico della Repubblica islamica dell’Iran”. Durante la trasmissione è stato mostrato il primo filmato del missile da crociera Paveh.

L’Occidente ha adottato una linea più dura dopo che Teheran ha deciso di sostenere Mosca con i droni kamikaze e entrambe si spalleggiano contro il nemico comune ovvero gli Stati Uniti.

Anche la dura repressione attuata dal governo di Raisi nei confronti della rivoluzione iraniana ha alimentato il malcontento globale nei confronti dell’Iran.

Hajizadeh ha spiegato che l’Iran non non ha intenzione di eliminare “poveri soldati” riferendosi all’attacco che hanno lanciato un raid missilistico contro le truppe statunitensi in Iraq come risposta all’ omicidio di Soleimani.

Nell’intervista Hajizadeh ha riferito sostanzialmente la volontà di vendicare il grave atto contro le forze iraniane compiuto dagli Stati Uniti che avrà sicuramente la giustizia che merita. Minacce provocatorie che hanno a cuore anche l’impatto mediatico che esercitano e l’idea di supremazia che Teheran vuole mostrare è chiaramente sintomo di debolezza e rende l’idea di quando le autorità abbiano a cuore il modo in cui appare l’Iran agli occhi del mondo.

Teheran ha ampliato di gran lunga il suo arsenale missilistico e in particolar modo in quelli balistici. Raisi afferma che lo scopo del programma di sviluppo militare è puramente a scopo difensivo e deterrente. Dalle notizie emerse su diversi quotidiani locali e anche su Iran International sembra che le autorità iraniane siano sul punto di riprendere i colloqui sull’accordo nucleare con gli Usa.

 

Nonostante le dichiarazioni che spiegano la fornitura come precedente all’inzio del conflitto è chiara invece la continuità nel fornire aiuti a Mosca. Sono stati colpiti numerosi obbiettivi civili in Ucraina e centinaia di persone hanno perso la vita a causa loro.

Gli Stati Uniti a novembre hanno dichiarato il loro scetticismo, in merito alle informazioni iraniane su missili ipersonici e i dati emanati dall’Iran non sono confermati da rapporti militari concerti.

Le affermazioni del comandante delle Guardie della Rivoluzione salami

Il comandante delle Guardie Rivoluzionarie islamiche dell’Iran hossein salami ha specificato che è in grado grazie alle nuove tecnologie di rilevare i satelliti utilizzando radar a terra.

Al Congresso di Teheran ha precisato le forze militari iraniane sono in grado di utilizzare navi che navigano a migliaia di chilometri di distanza e anche capaci di individuare l’obbiettivo e il punto esatto di un ipotetico attacco da distanze fino ad ora impensabili.

Vengono elogiati, dalle autorità militari, anche i traguardi raggiunti nel colpire gli obbiettivi in movimento in mare.

Ha chiaramente fatto notare la  mancanza di presa di posizione dell’Occidente e ha dichiarato in merito: “La rivoluzione islamica ha cacciato il nemico dal suo rifugio strategico e lo ha costretto all’espansione operativa”.

Ha aggiunto inoltre che:il nemico non comprende il potere della razionalità, ma comprende la logica del potere, quindi l’unico metodo per affrontare i poteri superbi è il linguaggio della forza”.

Si apprende inoltre che le autorità iraniane hanno anche riallacciato i rapporti con l’Iraq e nelle ultime ore si è appreso è avvenuto un nuovo colloquio.

La visita del presidente iracheno arriva dopo quella del ministro degli Esteri iraniano a Teheran.

Mentre accade tutto questo emergono rapporti che indicano una crepa all’interno dell’amministrazione di Raisi e, sembra, che il potere politico potrebbe subire un cambiamento importante e rinnovarsi per placare così il malcontento globale.

Sembra che i gruppi più conservatori all’interno del Parlamento abbiano deciso di sostituire il vicepresidente dall’Iran indicano che è probabile che il potere politico, all’interno dell’amministrazione Raisi, passi in mano ai due principali gruppi conservatori intransigenti.

Iran stabilimento nucleare
Stabilimento nucleare in Iran – Nanopress.it

Le notizie rivelano inoltre che il primo membro del Parlamento che potrebbe essere sostituito è, per l’appunto, il vicepresidente Mohammad Mokhber Il quale è ritenuto in maniera  responsabile della caduta della valuta iraniana rispetto al dollaro e questo emerge da una dichiarazione fatta su Telegram dal capo della Fondazione ah Mostazafan Parviz Fattah, Membro del partito ultraconservatore Paydari .

Una situazione particolare mostra una crepa notevole all’interno delle istituzioni e soprattutto del governo di raisi mi ha che continuare pressione Raisi propria offensiva e sviluppo militare per continuare a dimostrare la propria potenza e rilevanza all’interno delle dinamiche internazionali ma la preoccupazione l’occidente proprio quella che sia proprio l’attenzione e la pressione ricevuta sia dall’esterno che dall’interno a creare situazioni di pericolo globale eh causate dal fatto che il governo e con le spalle al muro.

 

 

 

 

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