Dovremo smettere di guardare la strada e invece stare letteralmente con la testa per aria? Chissà. Potrebbe esserci l’ennesima minaccia sul fronte delle multe. Si chiama Pegasus. E’ un sistema elettronico basato su radar, applicato agli elicotteri. E’ in grado di rilevare e riprendere veicoli in movimento fino alla velocità di 360 Km/h e alla distanza di un chilometro, dall’altezza di 300 metri. Registrata l’infrazione, i dati vengono inviati ad una centrale, da dove può venire emesso il verbale di contravvenzione.
Tale apparato è in servizio da qualche anno in Spagna e viene impiegato soprattutto per sorvegliare le strade statali. Ora, secondo quanto viene riportato dal sito studiocataldi.it e ripreso dai vari organi di stampa, il sistema Pegasus potrebbe essere usato anche dalla Polizia di Stato italiana. La scorsa settimana un’operazione di pattugliamento congiunta fra Polizia e Guardia di finanza in Toscana, nella cintura di Firenze, ha portato al controllo di 156 veicoli e all’emissione di 36 contravvenzioni. Sono state impiegate 20 pattuglie, fra cui un elicottero della Polizia, oltre a cani antidroga e auto-civetta in borghese nelle aree di servizio. I controlli riguardavano diversi aspetti, dai carichi irregolari sui veicoli commerciali alla circolazione senza patente, oltre alla vigilanza sui furti. Molto utile anche per rilevare l’uso illegale della corsia di emergenza, un vizio pericolosissimo ancora più della velocità, ma che viene poco sanzionato.
Non abbiamo conferma però sull’effettivo avvenuto impiego di Pegasus in quella operazione e se, nel caso, sia stato usato per sanzionare anche l’eccesso di velocità, e se il suo utilizzo stile autovelox è in programma per il futuro. Una domanda sorge legittima: le postazioni di controllo della velocità devono essere preventivamente segnalate tramite appositi cartelli, così come prescrive il Codice della strada. Ma la postazione dell’elicottero non può essere visibile dall’automobilista. Che succede allora? Materie per eventuali tonnellate di ricorsi.