Varato ufficialmente dal Consiglio dei ministri il nuovo pacchetto sicurezza. Numerose le nuove norme introdotte, le quali hanno creato numerose polemiche. Tra queste, vi è il via libera alle ermi “private” che le forze dell’ordine potranno portare anche fori servizio e senza licenza.
Le nuove misure introdotte dal pacchetto sicurezza varato dal governo Meloni oscillano tra l’aumento delle pene per le rivolte in carcere, fino alla “reclusione da 6 mesi a tre anni” per chiunque compia un blocco stradale.
Il Consiglio dei ministri ha varato il nuovo pacchetto sicurezza proposto dal governo Meloni. Numerose le novità introdotte all’interno delle norme contenute nel ddl. Tra queste vi è l’approvazione del possesso di armi da fuoco “private” per le forze dell’ordine. Gli agenti, dunque, potranno avere un’arma (diversa da quella utilizzata in servizio) senza bisogno di una seconda licenza.
“Solo un esponente delle forze dell’ordine, anche se non in servizio, sa come comportarsi in determinate circostanze. Proprio per questo, per garantire il più possibile la sicurezza dei cittadini onesti, siamo certi che la misura servirà da deterrente in molte situazioni”.
Ha affermato Riccardo De Corato, di Fratelli d’Italia.
A tal proposito, Giorgio Beretta, analista del commercio di armi, ha spiegato a Repubblica che con questa nuova norma si sta “giocando con il fuoco”, in quanto non vi è alcuna necessità effettiva di mettere in circolazione armi “private” che non farebbero altro che incrementare l’utilizzo e la circolazione di armi all’interno della collettività.
“Il decreto non prevede controlli medici e nemmeno misure di controllo psicologico”.
Conclude Beretta.
Le altre misure introdotte nel nuovo ddl sicurezza riguardano poi l’aumento delle sanzioni per le proteste nei carceri, anche in caso di proteste pacifiche e la possibilità di finire in galera anche per le donne in gravidanza o con figli fino a tre anni.
In questo modo, non solo si rischia un aumento dei disordini all’interno delle carceri, ma si obbligheranno bambini piccolissimi a vivere il carcere con le loro madri, anche considerando il malfunzionamento degli Icam (Istituti a custodia attenuata) all’interno del nostro Paese.
Infine, altra misura introdotta è la reclusione da 6 mesi a tre anni per chiunque compia un blocco stradale. Quest’ultima misura sarebbe diretta principalmente nei confronti degli attivisti di Nuova Generazione.
Il nuovo pacchetto sicurezza ha introdotto, dunque, numerose norme che hanno fatto discutere le varie classi sociali, dai politici fino ai sindacati.
In particolare, si tratterebbe di un pacchetto di misure incentrato sulla securitizzazione del Paese.
“L’unico istinto che hanno è quello securitario, quello di aumentare pene e spaventare il Pese”
Ha commentato Francesco Boccia, presidente dei senatori del Pd.
In molti, invece, temono che questo ddl possa aprire la strada ad un concetto di sicurezza così come concepito negli Stati Uniti. Di questo, vi sono già numerose testimonianze, le quali attestano che al posto di dar vita ad una maggiore sicurezza dei cittadini, non ha fatto altro che causare maggiori crimini, aumentando gli episodi di violenza e il sovraffollamento delle carceri.
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