Navi e aerei militari per svuotare Lampedusa, mentre il sistema di accoglienza rimane sotto pressione: le nuove mosse del Viminale.
Aiuti dai mezzi militari, come navi e aerei, ma anche rafforzamento delle espulsioni. Sono alcune delle nuove misure che il Viminale ha intenzione di adoperare per alleggerire i centri di accoglienza, al momento strapieni, soprattutto quello di Lampedusa. La volontà è quella di agevolare i rimpatri con il potenziamento dei Centri di permanenza. Sono 200 i migranti trasferiti a Porto Empedocle, costretti a dormire una settimana all’esterno dell’hotspot di Lampedusa ormai saturo.
Le misure del Viminale per l’accoglienza: aerei e navi militari a Lampedusa
Servierà almeno un centro di permanenza per il rimpatrio a regione. E’ questa la volontà del Viminale, che in queste ore sta lavorando per alleggerire gli hotspot, in queste settimane pieni di rifugiati dopo i tantissimi arrivi. Soprattutto Lampedusa, il cui hotspot risulta ancora eccessivamente pieno di persone, sopra i limiti di accoglienza.
Il governo, per alleggerire l’isola siciliana in termini di accoglienza, ha pensato anche all’utilizzo di aerei e navi militari per il picco di presenze che si sta registrando nei centri di Lampedusa. Si va anche verso un’accelerazione delle domande di asilo, in modo tale da poter agevolare i rimpatri dei migranti verso Paesi sicuri. Inoltre verranno rafforzate le espulsioni, grazie al potenziamento dei Centri di permanenza per il rimpatrio.
Lo ha riferito in queste ore l’Ansa, che ha appreso da fonti governative gli obiettivi del Viminale per far fronte al boom di sbarchi dei migranti che ancora una volta ha messo in difficoltà un sistema di accoglienza italiano ancora non pronto. Sono 120mila al momento le presenze sul territorio, numero che ha spinto il governo a pigiare sul gas.
Ipotesi come tendopoli o riqualificazione di edifici sembrano al momento essere state accantonante, mentre l’obiettivo del ministero pare al contrario quello di ridurre al minimo l’impatto dell’accoglienza sul territorio.
Lampedusa, nessuno sbarco da domenica
Arrivati alla serata di oggi giovedì 30 marzo, dalla scorsa domenica non è arrivata alcuna imbarcazione a Lampedusa, complice probabilmente il mare ancora mosso nel canale di Sicilia che ha impedito ulteriori arrivi dalle coste nordafricane.
Nelle scorse ore 200 migranti arrivati sull’Isola sono stati trasferiti a Porto Empedocle, in provincia di Agrigento. Profughi costretti a dormire all’esterno dell’hotspot, che di posti ne ha solamente 400, tutti occupati.
A monitorare il mare oltre alle motovedette della Guardia Costiera in queste ore anche la polis svedese. L’ondata, eccezionale, di arrivi, sembra essersi conclusa dunque domenica. Da quattro giorni non si registrano segnalazioni di aiuto o di soccorso.
A Lampedusa è stato sfruttato questo lasso di tempo per andare avanti con la rimozione della tante imbarcazioni usate dai migranti per raggiungere terra. Anche le barche vengono caricate sul traghetto per Porto Empedocle, dal molo commerciale.
Anche le persone tratte in salvo la scorsa settimana dal naufragio al largo della Libia sono state trasferite. Altri 8 corpi, mentre il numero dei dispersi rimane sconosciuto, sono stati recuperati dalla Guardia Costiera.