Si è appena conclusa la prima serata di Sanremo, 14 artisti si sono esibiti (gli altri 14 saranno sul palco dell’Ariston domani sera): ecco la nostra pagella.
La prima serata di Sanremo si è conclusa, tra scivoloni, polemiche, critiche (vedi performance di Blanco), ma anche tanta musica, tanti momenti da ricordare, tante emozioni. 14 cantanti si sono esibiti ed ecco quindi i nostri voti e le vostre pagelle.
Ammettiamolo: la partecipazione di Anna Oxa a Sanremo era avvolta dalle critiche già in partenza. Del resto, già da prima di Natale c’era un certo clamore intorno al suo avvento in Rai, ma a salvarla sarebbe potuta essere una performance da urlo. In effetti, da urlo lo è stata, ma l’unico è stato il suo. Ci perdonerà se affermiamo che le note alte che non ha azzeccato sono quasi più delle polemiche che la sua partecipazione ha generato. A ciò si aggiunge che il suo brano, Sali, nonostante sia nato con un nobile intento – cioè quello di invitare l’ascoltatore ad ascoltare il suo io interiore, a depurarsi dalla cattiveria che pervade il mondo, dalla falsità, dalle ambiguità e a perseguire la strada della verità – purtroppo per lei, sembra una brutta copia dei suoi celebri successi del passato. Manca quindi di identità e questo a Sanremo non va proprio. Voto: 3
Direttamente da X Factor arriva gIANMARIA, con Mostro, un singolo incentrato sulla solitudine della sua generazione, iperconnessa online, ma lontanissima nella vita quotidiana. Il pop nel brano incontra l’elettronica, ci si scontra, ma il risultato è comunque scialbo. Ci saremmo aspettati molto di più da un ragazzo giovane, uscito da un talent, abituato quindi a confrontarsi con altri artisti e a “gareggiare”. Voto: 6
Ha emozionato letteralmente tutti Mr Rain, con il suo Supereroi: “Mi sono sentito un supereroe, come dico anche nel brano, quando in un momento di difficoltà, dato anche da un percorso cominciato alcuni anni fa, sono riuscito ad accettarmi e a volermi bene”. E questo dice tutto. E poi il coro di bambini, l’emozione di una di loro scoppiata a piangere, hanno reso tutto ancora più suggestivo. Voto 9
Ultimo arriva e canta la sua Alba, la sua rinascita. Ma non sembra parlare di quella artistica. Il brano, infatti, non è poi diverso da quelli che siamo abituati a sentire, tra il mood malinconico e il testo introspettivo. Nessuna novità quindi. Voto: 6
Tutti aspettavano il ritorno di Mengoni, dopo l’Essenziale, ammettiamolo. L’artista è tornato sul palco dell’Ariston per raccontarci le sue Due vite, cioè per parlare del suo rapporto con sé stesso. Ma all’alba dei 34 anni, con 14 anni di esperienza alle spalle, da lui ci aspettavamo tutti di più. Per essere riconoscibile in un festival di questa portata, devi portare qualcosa di nuovo, qualcosa di innovativo, qualcosa di originale. Ma Marco non lo ha fatto ed è rimasto nel suo micro-cosmo, tra pop nostalgico e poco altro. Voto: 6+
Al suo esordio Ariete non riesce a fare comunque molto meglio dei precedenti cantanti e cantautori. Il tema, così tanto trito e ritrito da essere ormai quasi banale, è quello dell’amore finito. Se vuoi parlare della sofferenza derivante da una storia giunta al termine, devi saperlo fare in un modo unico. E non è chiaramente questo il caso. Un Mare di guai di certo non ha permesso all’artista – giovanissima tra l’altro – di navigare in un mare di apprezzamenti. Voto: 5
I Coma Cose arrivano a fare la loro terapia di coppia in diretta tv nazionale, è ufficiale. L’addio è il titolo del loro brano, che però in realtà “è in realtà una grande promessa d’amore, un ipotizzare la propria vita senza quella dell’altro”. La canzone è di tutto rispetto: parla di quanto alla fine l’amore possa tutto, anche superare le crisi apparentemente insuperabili. E in effetti, guardando la vita “vera” è così. Stop. E poi c’è da dire che il loro feeling è sempre tangibile ed è tanto forte da saper arricchire ogni performance. Voto: 8+
Diverso è invece il discorso di Elodie, arrivata per la terza volta sul palco di Sanremo con Due. Il suo è il racconto di un rapporto turbolento (c’è chi pensa che sia autobiografico). Anche in questo caso comunque non sembra che nel suo repertorio ci sia qualcosa in più: di certo con la perfomance di ieri sera non si è superata. E no, non è servito neanche il riferimento a Se telefonando di Mina, perché il paragone non regge, neanche lontanamente. Voto: 6 e mezzo
Leo Gassman perché è trai Big? C’è chi si è chiesto anche questo, ma in effetti – purtroppo per lui – la sua ballata pop, Terzo cuore, non è convincente al 100%. Certo, la trama c’è – i tre cuori sarebbero rispettivamente quello che fa sorridere, quello che aiuta a superare gli ostacoli della vita e quello che soffre dopo la fine di un amore finito – ma c’è (quasi) solo quello. La melodia ha il tipico sapore del “già sentito” e questo basta per non dargli neanche la sufficienza. Voto: 5 e mezzo
Tornano quest’anno anche i Cugini di campagna, con Lettera 22, quella cioè che non esiste (il nostro alfabeto ne ha 21 del resto). Il brano sa di anni ’80, ma con un tocco di synth pop e di elettronica che lo rende comunque contemporaneo. Uniti, compatti, sempre giovani (dentro e quindi anche fuori), si riconfermano una band unica nel suo genere. E perdoneremo anche la squalifica in un nanosecondo di Silvano Michetti a L’Isola dei famosi dopo la sua performance di ieri sera. Voto: 7-
Gianluca Grignani è tornato. Nel vero senso della parola. Sì, perché dopo una parentesi difficile – a dir poco – è riuscito a rimettersi in gioco, è tornato in pista. E lo ha fatto all’insegna della famiglia, del rapporto padre-figlio, dell’amore. E infatti il suo singolo è dedicato a suo padre, in particolare a una loro chiamata, in cui l’artista aveva pensato che stesse male, ma si era sentito rispondere: “No, non sto male, ma quando accadrà tu verrai o no al mio funerale?”. Grignani è un poeta, c’è poco da fare. Certo, la sua performance canora non è stata il massimo, ma vederlo su quel palco da protagonista, cantare un brano non banale, con un testo impeccabile è un piacere vero. Voto: 7+
Cambiando argomento (pardon, artista). Arriviamo subito al sodo: Olly ha portato a Sanremo una canzone che sa più di hit estiva che di brano sanremese. Certo, se Amadeus l’ha scelta ci sarà un motivo, penserete, eppure chissà se la sua partecipazione lascerà dietro di sé solo un bel po’ di Polvere. Voto 5
Parliamo di Colla Zio. Qui non servono troppe parole: con la loro Non mi va, risultano giovani, anche nello stile, freschi, originali, sembrano una versione 2.0 dei The Kolors. Voto 6 e mezzo
Chiude la lista Mara Sattei, reduce dal successo del suo tormentone estivo, è arrivata per la prima volta sul palco dell’Ariston. E lo ha fatto in gran stile, con la sua Duemilaminuti. Certo, l’intro ricordava (non poco) Parentesi (feat. Giorgia), ma chi ha la pazienza di aspettare potrebbe restare piacevolmente sorpreso dal resto del brano. La presenza scenica c’è, un brano vincente pure. Ci sono tutti gli ingredienti per una performance di tutto rispetto. Voto: 7
Ovviamente, alla luce di queste votazioni non ci sono tantissimi dubbi sulla classifica finale, ma eccola di seguito.
Ecco quindi la nostra classifica finale (che non combacia con quella della sala stampa di Sanremo, precisiamo subito).
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