La seconda serata di Sanremo ha regalato diverse emozioni e qualche momento inaspettato e che ha lasciato a bocca aperta, ma anche delle delusioni. Il rap di Fedez è un fulmine che si è abbattuto sul Festival e che sta già dividendo l’opinione pubblica. Tra i cantanti in gara, invece, gli Articolo 31 tornano e piacciono, anche se è un po’ da boomer. Volano in classifica, ma non ci convincono del tutto Madame e Tananai. Ecco tutte le pagelle.
Will – Stupido Se ieri, ad aprire le danze, c’era una navigata Anna Oxa, oggi l’addio compito spetta a Will, che il palco di Sanremo lo calca per la prima volta, e si vede. È emozionato, e lo ammette anche lui dopo l’esibizione, ci vuole almeno il ritornello perché prenda confidenza e si diverta, peccato che sia solo una questione personale. La canzone d’amore che ci regala non ha niente di speciale, il testo è banale – e anche questo lo sa pure lui, considerato che lo canta -, la musica nulla di nuovo. Rimandato. Voto 5
Modà – Lasciami Dieci anni dopo l’ultima volta tornano al festival anche i Modà per cui sembra non essere passato neanche un giorno. Sono invecchiati sì, ma il brano che portano al teatro ligure assomiglia a tutti gli altri loro, quelli famosi per lo meno. Le altre volte ha portato fortuna, stavolta servirà a rimanere in hype e non essere dimenticati. Francesco Silvestre è bravo, azzecca le note e strappa anche la sufficienza. Conferme. Voto 6+
Sethu – Cause perse A dispetto di un ultimo posto nella classifica parziale e anche in quella generale, il giovane trapper proveniente da Sanremo giovani a noi è piaciucchiato (non per come era vestito, però). La canzone potrebbe diventare un tormentone perché dal ritornello orecchiabile e lui un personaggio alla Tananai, ma non farà la storia della musica italiana, ecco. Senza infamia, senza lode. Voto 6
Articolo 31 – Un bel viaggio Dopo vent’anni dall’Italiano medio, qualche litigata, gli Articolo 31 arrivano sul palco dell’Ariston a raccontare la loro storia fatta di silenzi e liti, Un bel viaggio, dicono, in cui sono cresciuti da soli, e noi senza di loro. E quindi, forse è la nostalgia, forse è che siamo molto sentimentali ma a noi piacciono e ci emozionano, anche ripuliti così e vestiti di bianco. È vero che sembrano la versione vecchia di J-ax e Fedez, con un finto rap cantato e poi un ritornello che si fa ricordare, ma che c’è di male? E ci piazzano anche la mixata già sentita in Senza dubbio. Ritrovati. Voto 7,5
Lazza – Cenere Lazza arriva a Sanremo come un eroe, della musica in streaming e non solo. Porta una canzone d’amore, che non sta andando a gonfie vele, e si limita a non sbagliare. Non lo fa, in effetti, ma non basta (non) citare l’araba fenice o fare un motivetto che si ricorda anche solo leggendo il testo per promuoverlo. Usato garantito. Voto 5,5
Giorgia – Parole dette male Giorgia torna sul palco dell’Ariston come un gigante tra i lillipuziani, la sua voce, i suoi acuti, la sua presenza scenica non sono secondi a nessuno né a Sanremo, né altrove, in Italia. Eppure, la canzone che ricorda il suo vecchio amore, il cantante Alex Baroni, scomparso più di vent’anni e che le ha cambiato la vita, non sembra arrivare come dovrebbe ai cuori di chi la ascolta, sembra come un fermarsi sul più bello, e forse è così che lei stessa si è sentita all’epoca. Rimane comunque la cantante più brava per distacco, e si saprà rifare. Si può dare di più. Voto 6+
Colapesce Dimartino – Splash A due anni da Musica leggerissima, ecco di nuovo Colapesce e Dimartino che da Sanremo proseguono a divertirsi. Lo fanno con una canzone simpatica in cui si ritrovano le sonorità elettropop e indie, i due cantanti vogliono fuggire dalle aspettative, anche quelle di bissare un successo come quello già portato sul palco dell’Ariston. E quindi vanno lontano, in sudamerica, a Panama, alle Seychelles, pur rimanendo sempre qua, e regalandoci un’altra perla. Centrati. Voto 7
Shari – Egoista L’unica donna arrivata a Sanremo dalla categoria giovani è impacciata e un po’ imbalsamata, eppure ci regala della musica, quella cantante per davvero e senza bisogno dell’autotune. Il testo è scritto in collaborazione con Salmo e parla d’amore, l’argomento più nazional popolare, lo interpreta con convinzione, e ci piace così. Promossa. Voto 7
Madame – Il bene nel male Madame arriva al festival sapendo di dover fare di tutto per salvarsi con la musica. Nonostante la raffica di parole ripetute allo sfinimento, che ci renderanno sicuramente più semplice il compito di ricordare il testo, non smuove nulla se non la voglia di andare a letto, che è anche tardi. E poi non si capisce che dice, spesso. Giustizialisti, noi. Voto 5-
Levante – Vivo Il suo ritorno all’Ariston lo fa da mamma bionda che sembra aver sbagliato tinta, soprattutto sulle sopracciglia. Lo fa da mamma frustrata, che vive a metà. Ci mette gli acuti, come un tempo, ma sembra anche la caricatura di sé stessa, dei bei tempi in cui non usava milioni di parole per ricordarci che questa è una vita di merda. Alfonso torna. Voto 5-
Tananai – Tango Se l’obiettivo è confermare l’ultimo posto dell’anno scorso, be’, per noi c’è riuscito, alla grande. Non per i giornalisti, è vero, a cui è piaciuta questa nuova versione di Tananai bella ripulita, tutta in ordine, che parla di tango e d’amore in luogo di un sesso occasionale che ha fatto davvero la sua fortuna. Ecco, cambiare sì, ma non diventare un altro. Dove sei? Voto 5-
Rosa Chemical – Made in Italy Il suo debutto a Sanremo ha ricevuto più polemiche dell’intervento di Giovanni Donzelli alla Camera di una settimana fa. Non è un paragone a caso, perché qualche collega di Fratelli d’Italia del coinquilino più famoso della politica ha attaccato Rosa Chemical perché trans, e senza aver ascoltato la canzone, che è simpatica, fresca e ci mette allegria. E ci fa tornare anche garantisti. Sorpresa. Voto 7-
LDA – Se poi domani Il figlio d’arte, il secondo, di questa edizione del festival non alza l’asticella, non l’abbassa, rimane così, sospeso a fluttuare. Non sbaglia, ma neanche emoziona. C’è. Voto 6
Paola e Chiara – Furore Il furore a cui ci richiamano Paola e Chiara è sicuramente quello dei tempi andati, perché in questa reunion ce n’è davvero poco, e non aiuta neanche loro in cui le fanno esibire. Ci aspettavamo qualcosa di più, di meglio, di più dance, di più festival! Vamos a dormir! Voto 6
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