Giorgia Meloni chiude l’assemblea FdI di Roma, parlando degli obiettivi futuri di governo e della sorella Arianna: “Penalizzata perché mia sorella. Si è parlato tanto”.
Dal palco dell’assemblea di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni denuncia una campagna di fango contro la stessa leader e contro il partito. Oggi a Roma la kermesse di FdI, con l’esordio delle sorelle Meloni alla prima uscita ufficiale del gruppo. “I miei predecessori avevano ruoli di partito, l’atteggiamento nei miei confronti è esagerato” dice invece Ignazio La Russa.
L’assemblea di Roma di Fratelli d’Italia è stata chiusa nella giornata di oggi con l’arrivo sul palco di Giorgia Meloni. La presidente del Consiglio ha raggiunto la sua gente tra gli applausi dopo vari interventi dei colleghi, parlando delle prossime manovre del governo e difendendo anche la sorella Arianna, a sua detta troppo spesso nell’occhio del ciclone solo per il fatto di essere sua sorella.
A prendere la parola inizialmente era stato però Ignazio La Russa, con il doppio ruolo oltre a quello di vicepremier, anche dei presidente dell’assemblea ma al quale ha rinunciato. Senza imbarazzi, ci tiene a sottolineare La Russa, il quale del “suo partito” – fondato appunto insieme a Giorgia Meloni, si dice riconoscente della carica di presidente, per poi lasciare al suo vice il compito di presiedere la giornata di Roma.
Proprio sulla sua figura all’interno del partito La Russa si sofferma, parlando di esagerata attenzione. Tra Grasso, Fini e Casini, che fondarono partiti da presidenti del Senato, Fanfani, insomma dice La Russa, questa attenzione per il presidente del Senato non va bene: “Giorgia Meloni da lezioni di stile“, invece, sottolinea.
Tra i tanti temi di discussione, nonostante la volontà della premier stessa, anche quello relativo ad Arianna Meloni adesso responsabile della segretaria politica. Sulle “chiacchiere” però in arrivo dall’opposizione riguardanti le due sorelle alla guida di un partito, Augusta Montaruli dice di avere sostenuto moglie e marito, e che la sinistra non sa cosa sia la militanza: “Questo non è commissariamento del partito“. Lo stesso fa Luca Ciriani, dando tutta la sua fiducia alla premier e affidandosi a lei completamente: “E’ la migliore di noi e decide per questo. Siamo qui grazie a lei e ce lo dobbiamo ricordare tutti. Il partito rimarrà unito più che mai”. Nessun discute la leadership di Meloni, dunque, tanto meno Fabio Rampelli che precisa come all’interno del gruppo non vi sia alcuna opposizione: “Il partito l’ho fondato“.
A chiudere la kermesse ci ha pensato la presidente del Consiglio, che contrattacca immediatamente sul tema Arianna, dicendo che troppo si è parlato di lei in quanto sorella della premier: “Sempre penalizzata, la hanno volutamente e strumentalmente confuso un ruolo organizzativo come quello di segreteria politica“. Ma ancora, sulla stessa scia di Ignazio La Russa, Meloni parla di campagne del fango contro FdI e di esagerata attenzione, con ogni dirigente passato in rassegna a detta della leader: “Fango gratuito perfino sui familiari, con inchieste durate mesi su amici e parenti, la mia storia personale è stata passata in radiografia praticamente dal giorno in cui sono nata”.
Parla di nervosismo sugli incarichi Giorgia Meloni, poi si pone la classica domanda retorica: “Non è che c’entrano gli interessi lobbisti“. E il finale è noto, ossia: “Non sono ricattabile”. “Non sarà che questo nervosismo sugli incarichi tradisca poi il nervosismo per un mondo impermeabile alle lusinghe e agli interessi dei lobbisti che per anni hanno condotto le danze nelle istituzioni della Repubblica? Un’altra cosa della quale vado molto fier, è il vantaggio di non essere ricattabili”.
Non manca l’attacco alla sinistra, e al loro modo di fare opposizione “esultando” non appena si intravede una difficoltà nel Paese. Frecciata anche sulla stima rivista di ieri dalla Commissione europea sulla crescita del Pil, che la premier chiama “leggera contrazione” – che in realtà dovrebbe mettere sull’attenti in vista della legge di bilancio – dopo la quale secondo Meloni la sinistra avrebbe subito esultato. Esultano come per una squadra di calcio, dice la premier, che poi ammette il periodo di difficoltà economica a livello continentale e globale. “Abbiamo raggiunto record, tra occupati e contratti stabili, le stime del Pilsono sopra la media europea“. Sulla legge di bilancio invece, Meloni parla di sfida, considerando i fondi a disposizione e le tante manovre, le difficoltà finanziarie e le richieste – diverse e a volte discordanti – anche dei partiti di maggioranza.
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