Le squadre italiane sono state capaci di rimonte nelle Coppe europee. Non molte volte, ma sempre in modo esaltante. Quando perdi la gara di andata con più di un gol di scarto, il match di ritorno diventa durissimo. Lotti contro l’avversario e contro il cronometro. Se in trasferta hai fatto un gol, ne devi fare almeno due: se fuori casa non sei riuscito a farne neanche uno, l’impresa diventa addirittura titanica: fare tre reti e non subirne. Vediamo quali sono state le rimonte più belle delle squadre italiane in Europa.
Inter-Liverpool (Coppa Campioni 1964/65)
L’Inter del ‘mago’ Helenio Herrera è capace di tutto. Lo dimostra nella Coppa Campioni del 1964/65. Ad Anfield Road, nel caldissimo stadio del Liverpool, i nerazzurri perdono 3-1. Sono campioni in carica e rischiano di uscire. A San Siro è un’altra storia. HH riesce, come al solito, a dare motivazioni straordinarie ai suoi ragazzi. Mariolino Corso su punizione porta in vantaggio i nerazzurri in un periodo in cui non esisteva la regola del valore doppio dei gol in trasferta. Al 65′ Joachim Peirò sfrutta l’ingenuità del portiere inglese Lawrence, strappandogli il pallone mentre lo faceva rimbalzare a terra. E’ il 2-0.
Liverpool arrabbiato. Ma incapace di riprendersi. Tanto che Giacinto Facchetti firmerà il 3-0. L’Inter in finale vincerà ancora, 1-0 al Benfica, con prodezza di Jair.
Juventus-Manchester United (Coppa Uefa 76/77)
Una Juventus da rimonta quella della stagione 1976/77 in Europa. Rimonte che consacreranno i bianconeri per la prima volta sul tetto d’Europa, della Coppa Uefa (e sarà anche scudetto in Italia dopo serrata lotta con il Torino). E’ Giovanni Trapattoni a guidare una squadra tutta italiana, senza un vero e proprio regista. Al primo turno di Uefa è subito durissima: il City vince all’andata 1-0, ma si arrende per 2-0 al ritorno.
Ai sedicesimi l’altra squadra di Manchester, lo United. La Juve balla sul cornicione, perde di nuovo 1-0 fuori casa. Al ritorno, però, il Comunale festeggia l’impresa: doppietta di Boninsegna, che doveva essere uno scarto dell’Inter, e tris di Romeo Benetti in contropiede. Il 7 maggio, contro l’Athletic Bilbao, sarà festa, pur subendo una rimonta.
Roma-Dundee United (Coppa Campioni 83/84)
Dopo lo storico secondo scudetto della sua storia, la Roma di Nils Liedholm punta decisamente alla Coppa Campioni, anche perché la finale sarà proprio all’Olimpico di Roma. In semifinale, però, rischia di uscire contro gli scozzesi del Dundee United. L’andata è pessima, 2-0 per gli avversari. L’Olimpico però è pronto a spingere i giallorossi nella rimonta. Roberto Pruzzo al 23′ e al 38′ ha già ripreso gli arancioni di Scozia. Di Bartolomei su rigore, al 58′, firma ufficialmente il sorpasso.
La finale sarà poi amaramente lasciata nelle mani del Liverpool dopo i calci di rigore. Ma questa è un’altra storia.
Inter-Aston Villa (Coppa Uefa 1990/91)
La gara di andata, al Villa Park, ha visto soccombere nettamente l‘Inter di Giovanni Trapattoni contro gli inglesi dell’Aston Villa: 0-2. A San Siro è durissima. E’ il 7 novembre. Jurgen Klinsmann segna subito, ma poi conferma quelli che sono i due difetti, divorandosi almeno quattro occasioni da rete che avrebbero rimesso tutto in discussione. I minuti passano, quando scocca l’ora di gioco Nicola Berti trova il guizzo del 2-0. Sarebbero supplementari, ma è chiaro che l’Aston Villa pare ora in grave difficoltà. E un quarto d’ora dopo ci penserà Sandro Bianchi all’impresa. Inter qualificata.
Anche, se non soprattutto, grazie a questo 3-0 l’Inter vincerà quella Coppa Uefa, eliminando nell’ordine e successivamente Partizan Belgrado, Atalanta e Sporting Lisbona. In finale, sarà la Roma l’ultima ad arrendersi all’Inter dei panzer.
Parma-Halmstads (Coppa delle Coppe 1995/96)
Che Parma! Contro gli svedesi dell’Halmstads, negli ottavi di finale di Coppa delle Coppe 1995/96, i ducali travolgono gli avversari nel ritorno al ‘Tardini’. Finisce 4-0 con reti di Filippo Inzaghi al 1′, di Dino Baggio al 28′, di Stoichkov al 53′ e l’autorete di Tommy Andersson al 59′. Del resto, l’unico modo per passare il turno era proprio ottenere un risultato del genere. Nel match di andata la squadra di Nevio Scala era stata sconfitta 3-0 e pareva impossibile riuscire a rimontare quel pesante ko.
Al turno successivo, purtroppo, la nostra rappresentante abbandonerà la competizione: 1-0 all’andata, sconfitta 3-1 al Parco dei Principi contro il Paris Saint Germain al ritorno.
Inter-Strasburgo (Coppa Uefa 1997/98)
Ancora l’Inter protagonista di una rimonta: la vittima è lo Strasburgo. Siamo in Coppa Uefa, all’altezza degli ottavi di finale della stagione 1997/98. La squadra di Ronaldo perde clamorosamente 2-0 la partita di andata. Tutto compromesso? A San Siro è festa: il 3-0 non lascia scampo ai francesi. E’ proprio il Fenomeno ad aprire le marcature al 27′. Bisogna attendere l’inizio della ripresa, il 49′, perché Zanetti pareggi i conti. Ma non è ancora finita: al 73′ Diego Pablo Simeone manda in Paradiso i suoi e all’inferno lo Strasburgo.
La rimonta, per l’Inter, ha spesso fatto rima con vittoria finale. Sarà così anche questa volta: 3-0 alla Lazio. Con Ronaldo grande protagonista.
Segnaliamo anche un paio di clamorose rimonte subite dalle squadre italiane, entrambe dal Milan. Nel 1996, all’altezza dei quarti di finale di Coppa Uefa, i rossoneri perdono la testa con il Bordeaux, che vince 3-0, rimontando lo 0-2 subito a San Siro. Un gol di Didier Tholot e una doppietta del futuro milanista Christophe Dugarry per i girondini che perderanno in finale con il Bayern Monaco. In campo pure Zinedine Zidane.
Il 6 aprile del 2004, i rossoneri prendono una clamorosa imbarcata a La Coruna contro il Deportivo. Dopo aver agevolmente vinto 4-1 a San Siro, finisce 4-0 per gli spagnoli che si qualificano per le semifinali di Champions League. Un match iniziato male con la prima rete di Pandiani già dopo 5′.
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