Nel 2023 le prove Invalsi saranno di nuovo obbligatorie per poter sostenere l’esame di maturità.
A partire dall’anno nuovo le prove Invalsi saranno nuovamente considerate un requisito necessario per accedere alla maturità e agli esami di terza media.
Tale notizia è stata comunicata ai dirigenti scolastici tramite una lettera scritta dal presidente Invalsi Roberto Ricci.
Tutte le scuole d’Italia hanno ricevuto quest’ultima a fine ottobre e hanno così appreso la notizia: le iscrizioni per le prove Invalsi saranno aperte a tutti gli studenti italiani.
All’interno della lettera di Roberto Ricci possiamo leggere:
“lo svolgimento delle prove Invalsi 2023 costituisce requisito di ammissione all’esame di Stato conclusivo del primo ciclo d’istruzione. Lo svolgimento delle prove costituisce requisito di ammissione all’esame di Stato conclusivo del secondo ciclo d’istruzione.”
Giuseppe Valditara, neoministro, in un’intervista a Repubblica aveva già annunciato la sua richiesta di:
“un contributo a personalità della cultura per ripristinare un esame di Stato che non sia più una maturità dell’emergenza.”
Tornando in questo modo ad un’era pre Covid, con prove Invalsi, la doppia materia e gli scritti di livello nazionale.
Nonostante ciò il Responsabile della Scuola ha definito ‘prematuro’ discutere delle decisioni che sono già state prese.
L’unione studentesca però ha avuto da ridire riguardo la scelta degli Invalsi, infatti Bianca Chiesa ovvero la coordinatrice nazionale ha dichiarato che nonostante ci siano state svariate proteste durante lo scorso anno per quanto riguarda un esame di Stato che risultava essere meno nozionistico, performativo nonché frontale;
il Ministro ignora gli studenti e porta così avanti l’idea che le prove Invalsi debbano essere obbligatorie per accedere all’esame di Maturità 2023.
Questi test secondo l’Unione studentesca sono solo degli strumenti per valutare ogni studente come se fosse un numero, come se fosse un oggetto da poter esaminare e controllare tramite delle domande su argomenti che non possono essere considerati utili alla formazione e alla crescita di ogni studente.
In più gli studenti che fanno parte dell’organizzazione studentesca hanno rimproverato Giuseppe Valditara (neoministro) dopo che ha convocato.
“il Forum delle associazioni studentesche più rappresentative (Fast) dopo aver già deciso le modalità della maturità.”
L’esame proposto dall’Unione degli Studenti (organizzazione studentesca italiana d’ispirazione sindacale) prevede:
“La presenza di una tesina orale che sia preparata dagli studenti stessi e l’esclusione invece sia dei Pcto (alternanza scuola-lavoro che prevedevano i percorsi precedenti) sia le prove Invalsi dai requisiti necessari e obbligatori per l’accesso all’esame di Maturità 2023″.
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