[didascalia fornitore=”altro”]Foto Pixabay[/didascalia]
I cellulari spesso acquisiscono un enorme valore affettivo, oltreché economico, le persone vi custodiscono messaggi importanti, foto indimenticabili, e quando malauguratamente si perdono o vengono rubati creano dei veri e propri traumi. E’ quello che è accaduto a Maria Bellagamba, 70 anni, mamma di Tania Trovato, un’insegnante di ballo morta tre anni fa per colpa di un male incurabile. Nello smartphone che le è stato rubato teneva le foto dell’amata figlia scomparsa: per lei perdere quelle immagini è stato come perdere la figlia per la seconda volta, per questo ha scelto di lanciare un appello al ladro.
La donna ha raccontato che ciò che più le importa è riavere se non il cellulare, almeno la sim, il suo scopo è tornare il possesso dei preziosi ricordi di sua figlia. Tania è scomparsa all’età di 33 anni dopo una lunga battaglia contro una feroce malattia. Non era solo un’insegnante di danza, era anche una cantante, una donna poliedrica, dotata di grandi doti creative.
‘In quel cellulare è racchiusa tutta la mia vita. Dentro ci sono le foto della mia unica e dolcissima figlia Tania, volata in cielo più di tre anni fa. Vi prego, mettetevi una mano sul cuore e ridatemi quel telefonino o la Sim con la memoria esterna così che io possa recuperare le sue immagini. L’unica cosa che mi è rimasta di lei in questa vita’, ha spiegato la donna distrutta dal dolore a Il Tirreno.
[npleggi id=”https://www.nanopress.it/cronaca/2018/01/23/le-ritrovano-l-auto-rubata-ma-l-avvisano-dopo-4-anni-ora-deve-pagare-il-deposito-e-le-multe-del-ladro/197691/” testo=”Le ritrovano l’auto rubata ma l’avvisano dopo 4 anni: ora deve pagare il deposito e le multe del ladro”]
La signora Bellagamba è una donna forte, segnata da grandi sofferenze che ha sempre saputo portare con grande dignità, tuttavia quest’ultimo furto l’ha letteralmente sconvolta: ‘La fede è la mia unica forza . Vivo nella certezza che un giorno rivedrò la mia bambina. Una giovane donna, piena di vita, amata da tutti, che purtroppo fin da piccola ha dovuto fare i conti con la sofferenza e conoscere il dolore della malattia’, ha confidato la donna.