Le sfide epiche delle squadre italiane in Champions League al Real Madrid. Tra gioia, lacrime e rabbia. A dire il vero, gli spagnoli negli ultimi 30 anni solo due volte hanno avuto ragione delle nostre squadre, lasciando la competizione nelle altre occasioni. Inter, Juventus, Roma, Milan e Napoli si sono confrontare spesso con la Casa Blanca. E sono sempre state partite intense. Nella foto Platini a tu per tu con il portiere del Real Madrid Buyo (ritorno ottavi di finale Coppa dei Campioni 1986-1987).
Vediamo quali sono state le sfide più interessanti tra le italiane e il Real Madrid in Europa
Inter-Real Madrid (Coppa Campioni 1980/81)
L’Inter arriva in semifinale di Coppa Campioni e sogna. Ma pesca un avversario brutto e cattivo come il Real Madrid, allenato da Vujadin Boskov. Al Bernabeu l’andata, senza Evaristo Beccalossi. Eugenio Bersellini imposta una gara attendista e fa discutere. I padroni di casa, infatti, segnano con Santillana e raddoppiano nella ripresa con Juanito. A San Siro, dopo il palo di Prohaska al 2′, i nerazzurri con Bini a inizio ripresa ripresero a sperare. Nacque il mito di Beppe Bergomi che, a 17 anni, giocò come un veterano annullando Juanito. La seconda rete non arrivò, però, e furono gli spagnoli a qualificarsi per la finale di Coppa Campioni.
Napoli-Real Madrid (Coppa Campioni 1987/88)
Primo turno eliminatorio durissimo per il Napoli di Diego Armando Maradona nella Coppa Campioni 1987/88. L’avversario è infatti il Real Madrid di Butragueno, Hugo Sanchez, Martin Vazquez, Michel e Gallego. I partenopei, al Santiago Bernabeu, pagano anche il dazio dell’inesperienza, perdendo 2-0. Nonostante si giochi a porte chiuse e dunque senza il fattore pubblico. Michel al 18′ e un’autorete di De Napoli al 76′ condannarono gli azzurri, orgogliosi però al San Paolo due settimane dopo.
Dopo 9′, infatti, Francini fece sperare nell’impresa. Il Napoli ci provò pure con il tridente Giordano – Maradona – Carnevale (espulso all’87’), ma gli spagnoli uscirono indenni grazie al gol del pareggio del ‘Buitre’ al 43′. Quel Napoli fresco di primo scudetto storico dovette subito abbandonare la competizione. Ma gli applausi non mancarono.
Milan-Real Madrid (Coppa Campioni 1988/89)
Il Milan di Arrigo Sacchi e degli olandesi annichilisce il Real Madrid in una delle peggiori sconfitte in Europa per la Casa Blanca. A San Siro finirà addirittura 5-0. Sono le semifinali, l’andata è in Spagna. I rossoneri giocano bene, ma sciupano troppo. Evani, Colombo e Ancelotti fanno il bello e il cattivo tempo, van Basten e Gullit difettano nella mira. L’arbitro ci mette del suo, annullando un gol di Gullit per un fuorigioco inesistente. A fine primo tempo, il messicano Hugo Sanchez colpisce. Nel secondo tempo, però, Marco van Basten si avvita su un cross e manda la palla prima sulla traversa, poi sulla schiena di Buyo e infine in rete.
E’ il ritorno a entrare nella storia del calcio. Chi si aspetta una sfida equilibrata, sgrana gli occhi. Il Milan gioca come in Paradiso. Ancelotti da 30 metri sblocca, poi ci pensano Rijkard, Gullit, van Basten e Donadoni. Gli 80 mila del Meazza preparano la trasferta per la finale: il Diavolo sbranerà pure lo Steata Bucarest. Ma questa è un’altra storia.
Juventus-Real Madrid (Champions League 1995/96)
La Juventus di Marcello Lippi ai quarti di finale ha un avversario storico come il Real Madrid. Allenato da Jorge Valdano. Forse non il miglior Real della storia, questo è vero. Ma al Bernabeu il 19enne Raul manda comunque in frantumi il sogno bianconero di affrontare una gara di ritorno più agevole segnando al 20′. L’1-0 è molto difficile da rimontare, si sa. Se non fosse che c’è un certo Alex Del Piero, ispiratissimo quell’anno in Champions, che, a Torino, riporta i conti in parità dopo appena 17′, prima che Michele Padovano faccia esplodere di gioia tutto lo stadio (al 54′). Quella Juve, a Roma, vincerà la Champions League a spese dell’Ajax. Una delle migliori versioni della Signora. Quel successo contro il Real Madrid aveva convinto Lippi e i suoi di potercela fare.
Juventus-Real Madrid (Champions League 2002/2003)
Ancora semifinali, di nuovo il Real Madrid sulla strada di una squadra italiana, la Juventus di Marcello Lippi. Gli spagnoli, l’anno precedente, hanno vinto la loro nona Champions. L’andata, a Madrid, è di sofferenza per i bianconeri, che perdono 2-1. La rete di David Trezeguet che risponde al fenomeno Ronaldo e a Roberto Carlos è però molto preziosa. Al Delle Alpi è super-Juve. Subito Trezeguet e Del Piero capovolgono la sfida. A inizio ripresa, Gigi Buffon neutralizza un calcio di rigore a Luis Figo e, successivamente, Pavel Nedved fa tris. Inutile il gol finale della Casa Blanca con l’ex Zinedine Zidane. La Juve approda alla finale, dove sfiderà il Milan. L’unico rammarico l’ammonizione di Nedved, che salterà Manchester.
Roma-Real Madrid (Champions League 2007-2008)
Un’impresa: vincere al Santiago Bernabeu. Ci riuscì la Roma di Luciano Spalletti nel 2008. Erano gli ottavi di finale della Champions League e i giallorossi vinsero in casa del Real Madrid per 2-1, dopo aver fatto lo stesso all’Olimpico. Quello era il Real di Bernd Schuster, con in campo gente del calibro di Raul, Sergio Ramos, Robinho, van Nistelrooy e Fabio Cannavaro. Andiamo con ordine, iniziando proprio dalla gara di andata. Raul colpì dopo appena 8′, ma Pizarro al 24′ rimise tutto in discussione. E poi arrivò il gol della vittoria del brasiliano Mancini al 58′.
Il 2-1 lasciava tutto in sospeso, con lo spauracchio Bernabeu e tutto ciò che rappresenta (pubblico, arbitri, forza dell’avversario). Il 5 marzo del 2008 l’impresa giallorossa. Una partita a scacchi finché Taddei, al 73′, porta a sorpresa in vantaggio gli ospiti. Ancora Raul, due minuti dopo, batte Doni. C’è un quarto d’ora da giocare, infernale. Se il Real bussa ancora, sono supplementari. Ma la difesa italiana resiste eccome. E in recupero, addirittura, il neo entrato Mirko Vucinic fa esplodere il settore ospiti. Adios Real.
Roma-Real Madrid (2015/2016)
Il Real Madrid, in Coppa, non eliminava una squadra italiana dal 1987 (il Napoli). Ma nel 2015/2016 fa fuori la Roma negli ottavi di finale con un doppio 2-0. Il 17 febbraio, all’Olimpico, le merengues fanno il colpo grazie a un secondo tempo praticamente perfetto. Il solito Cristiano Ronaldo apre le danze, Jesè chiude a quattro minuti dalla fine. La Roma di Luciano Spalletti, al Bernabeu, ci prova, ma alla fine il risultato è lo stesso. L’undici di Zinedine Zidane rischia anche, ma Salah e Dzeko sbagliano troppo. Al 19′ della ripresa Cr7 sale in cattedra e porta in vantaggio il Real, per poi offrire a James Rodriguez il pallone del raddoppio. Francesco Totti, in campo per un quarto d’ora, riceve gli applausi del pubblico spagnolo.