Le terapie termali risultano efficaci nella riabilitazione e contro le malattie muscolo-scheletriche. Lo dicono gli esperti che sottolineano come l’inserimento delle strutture termali nel circuito riabilitativo per il trattamento delle malattie muscolo-scheletriche rappresenta sia una risorsa per i pazienti, che possono accedere alle cure di qualità riducendo la lista d’attesa, e un risparmio economico per il Servizio sanitario nazionale.
Questi soni i dati emersi dalla Consensus Conference promossa dalla Forst – Fondazione per la ricerca scientifica termale, presentata a Roma al ministero della Salute alla presenza del sottosegretario Davide Faraone. “Il tema delle cure termali è centrale, proprio perché in questo Paese siamo abituati a circoscrivere la cura e la salute esclusivamente agli ospedali e ai farmaci – osserva il sottosegretario Faraone – Le cure termali sono l’esempio concreto di processi importanti, sia per la prevenzione sia per quel che riguarda l’azione terapeutica, che possono anche incrementare la deospedalizzazione, ovvero uno dei processi che in questo Paese bisogna agevolare. Se abbattiamo le spese sanitarie inutili, riusciamo a investire sulla sanità in processi utili ai cittadini e compiamo un importante impegno nella direzione della qualità della salute”.
Seguendo la metodologia ‘Delphi’, sono state raccolte varie opinioni di diversi esperti in ambito termale (8 esperti di università italiane, ospedali pubblici, servizi territoriali, istituti di ricerca e associazioni di pazienti), al fine di formulare delle raccomandazioni basate sulla loro esperienza professionale. Lo scopo? Individuare gli aspetti di adeguatezza ed efficacia della terapia termale per la cura di patologie muscolo-scheletriche.
“Abbiamo chiesto agli specialisti cosa pensassero circa le cure riabilitative in ambito termale per le patologie muscolo-scheletriche, anche post-intervento chirurgico come per esempio gli interventi di artroprotesi di anca o di ginocchio – spiega Valter Santilli, professore ordinario in Medicina fisica e riabilitativa dell’Università degli Studi di Roma La Sapienza – Questo perché probabilmente lo Stato va a risparmiare se una quota di pazienti, quelli che non necessitano di un’assistenza sanitaria continuativa, anziché fare riabilitazione in ospedale può essere trattata e curata in ambito termale in un ambiente ecologico e più accogliente”.
Da uno sguardo sui numeri vediamo che nel 2014 le giornate di degenza per i ricoveri per riabilitazione in regime ordinario per le malattie del sistema muscolo-scheletrico, sono state quasi 3 milioni, pari a una spesa di oltre 700 milioni di euro. Sommando anche i ricoveri per patologie del sistema nervoso, che ammontano a oltre 390 milioni di euro, si supera abbondantemente il miliardo di spesa annuale.
Se consideriamo la tariffa media giornaliera per le prestazioni termali, e la mettiamo a confronto con il costo medio di una giornata di degenza ordinaria e in Day hospital per la riabilitazione, emerge che le terme permettono un risparmio del 60% e diventano un modello ideale di razionalizzazione dei percorsi di cura clinico-assistenziali in ambito riabilitativo ed ecologico.
Marco Vitale dell’Università degli Studi di Parma conferma che le cure termali sono utili in pazienti affetti da diverse forme di artrosi, così come post-intervento chirurgico di natura ortopedica a carico di diverse articolazioni e della colonna vertebrale. Inoltre, è prevedibile per questi pazienti un programma riabilitativo che preveda anche l’esercizio terapeutico in acqua termale. Il tutto con un alto profilo di sicurezza, buoni risultati a lungo termine e la possibile integrazione con gli altri trattamenti di natura farmacologica e non”.
L’ultimo commento è del presidente di Federterme, Costanzo Jannotti Pecci: “E’ un’ulteriore conferma che va al di là del mero dato di analisi scientifica, perché tale riscontro arriva dalla classe medica, che poi di fatto è il nostro primo giudice. E’ un risultato molto importante. Per i pazienti si tratta di poter ricorrere a un trattamento terapeutico non solo efficace ma anche privo di effetti collaterali, e per il Ssn si tratta di dare una risposta terapeutica adeguata attraverso un mezzo che ha un costo del tutto ragionevole e che soprattutto è gradito dal paziente”.
In collaborazione con AdnKronos
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