Donald Trump ha voluto rispondere alla giuria che lo ha ritenuto colpevole di aver violenza sessuale nei confronti di E Jean Carroll, nota editrice, non è stata una risposta inaspettata dato che il tycoon si era già espresso in precedenza e proprio per questo ha ricevuto un’ulteriore condanna per diffamazione.
Trump ha attaccato il giudice descrivendolo come prevenuto e additando i giurati come provenienti da un’area anti-Trump, riferendosi alla liberal New York, sostenendo che abbiano creduto senza dubbi alla storia di Carroll riguardo l’attacco che sarebbe avvenuto negli anni ’90 in uno spogliatoio di un grande magazzino. La giuria ha ordinato a Trump di pagare oltre cinque milioni di dollari di danni per abuso sessuale e per aver diffamato Carroll accusandola di aver inventato una truffa per fini politici.
La posizione assunta da Trump sui casi legali a suo carico
La posizione di Trump nei confronti del procuratore distrettuale di Manhattan Alvin Bragg è stata molto critica, dopo essersi dichiarato non colpevole di 34 accuse penali riguardo al pagamento di denaro all’attrice di film a luci rosse Stormy Daniels, prima delle elezioni presidenziali del 2016.
Il leader repubblicano ha descritto Bragg, che è afroamericano, come un “animale” e uno “psicopatico” ha sostenendo che le accuse fossero motivati da interessi politici. Queste affermazioni sono state considerate offensive e inappropriate, soprattutto in relazione alla discriminazione razziale che secondo alcuni media è emersa nei confronti di Bragg.
È importante ricordare che ogni persona ha il diritto di difendersi dalle accuse penali e di esprimere la propria opinione in merito. Ma ovviamente è consapevole delle possibili ripercussioni che possono emergere successivamente.
Nonostante le condanne, parte della società statunitense sembra accettare e giustificare il comportamento di Trump nei confronti di Carroll, come dimostrato dall’applauso e dalle risate dei suoi sostenitori repubblicani durante un evento della CNN in cui ha scherzato sulle molestie sessuali.
Nei prossimi mesi, potrebbe diventare sempre più difficile per il leader dei Maga e i suoi sostenitori trasformare i suoi problemi legali in una persecuzione politica da parte dei democratici. Le indagini contro di lui si stanno intensificando, anche nella conservatrice Georgia, e molti dei testimoni chiave contro di lui saranno i suoi stessi compagni repubblicani, inclusi alcuni che lo hanno aiutato a tentare di manipolare le elezioni del 2020. Ciò potrebbe portare ad un’accesa battaglia legale per l’ex presidente e i suoi sostenitori.
Il procuratore distrettuale della contea di Fulton Fani Willis ha condotto un’indagine durata oltre due anni riguardante un presunto “piano multi-stato coordinato dalla campagna di Trump per influenzare i risultati” delle elezioni presidenziali del 2020 in Georgia.”
Willis ha convocato un gran giurì speciale che ha ascoltato le prove di 75 testimoni per otto mesi prima di raccomandare accuse contro più di una dozzina di persone. La presidente del gran giurì Emily Kohrs ha suggerito ai media che Trump potrebbe essere sulla lista degli indagati. Al momento va sottolineato che non ci sono accuse ufficiali contro di lui in relazione a questa indagine e non è ancora chiaro se e quando potrebbero essere presentate.
Kohrs non ha fornito dettagli specifici sulle prove o sulle accuse che potrebbero essere presentate contro Trump. Si aspettava che le accuse venissero presentate questo mese, ma sono state posticipate a metà luglio poiché i pubblici ministeri hanno cercato accordi di immunità per ottenere la collaborazione dei co-cospiratori repubblicani di Trump.
Viene inoltre segnalato anche che un testimone è stato offerto l’immunità in cambio della collaborazione proprio di fronte al gran giurì. Non è chiaro, però, se i repubblicani saranno costretti a testimoniare in tribunale o se porteranno avanti il loro diritto di non rispondere alle domande.
L’indagine condotta dal procuratore distrettuale della contea di Fulton Willis si è concentrata inizialmente sulla registrazione audio di una chiamata di Trump al segretario di stato repubblicano della Georgia Raffensperger, in cui il tycoon lo ha pressato per trovare voti e annullare la vittoria di Joe Biden nelle elezioni presidenziali del 2020.
Raffensperger ha parlato con il gran giurì speciale per diverse ore, anche di una telefonata che ha registrato da Trump all’inizio di gennaio 2021 in cui gli faceva pressioni per manipolare il voto. Altri testimoni potrebbero essere chiamati a testimoniare e includono il governatore della Georgia Brian Kemp che ha subìto pressioni da Trump e dai suoi alleati per ribaltare il risultato elettorale e Mark Meadows l’ex capo dello staff di Trump. È possibile che questi testimoni siano più credibili perché sono repubblicani e hanno subìto pressioni da parte dell’ex presidente Usa e dei suoi alleati per modificare l’esito delle elezioni.
L’indagine condotta da Willis si è ampliata man mano che sono emerse ulteriori prove del tentativo di Trump e dei suoi alleati di manipolare i risultati delle elezioni presidenziali del 2020 in Georgia
Tra le prove raccolte ci sono la nomina di una falsa lista di 16 elettori per sostituire i membri legittimi del collegio elettorale dello stato, che si occupano formalmente di selezionare il presidente, e membri repubblicani della legislatura statale che sono stati avvertiti di essere a rischio di procedimenti giudiziari. Tra i falsi elettori c’era anche il presidente del partito repubblicano della Georgia Shafer. Queste accuse potrebbero avere implicazioni legali per Trump e i suoi alleati coinvolti nella presunta manipolazione dei risultati delle elezioni presidenziali in Georgia.
Gli accordi presi dai testimoni in cambio dell’immunità
Otto dei falsi elettori nominati da Trump e dai suoi alleati hanno fatto un accordo per testimoniare in cambio dell’immunità dall’accusa, anche se il presidente del partito repubblicano della Georgia Shafer non è incluso in questi accordi.
Secondo alcuni esperti legali, gli accordi sull’immunità sono un segnale che le accuse potrebbero essere in vista e che i pubblici ministeri sono preparando un caso solido. Inoltre, questi falsi elettori immunizzati potrebbero fornire dettagli cruciali sulla presunta cospirazione, che si ritiene arrivi fino allo Studio Ovale, e guidare la giuria nella valutazione delle prove.
È importante sottolineare che queste sono solo ipotesi e previsioni dettate dalle notizie emerse e da considerazioni fatte da giornalisti ed esperti internazioni autorevoli, ma non è ancora chiaro se e quando saranno presentate accuse ufficiali contro Trump e i suoi alleati.
Il professor Ronald Carlson, uno dei principali avvocati di processo della Georgia e professore presso la facoltà di giurisprudenza all’Università, ha ragione nel sostenere che i pubblici ministeri non offrono l’immunità alla leggera e che qualsiasi accordo che preveda l’immunità indica che i testimoni forniranno una testimonianza significativa contro Trump e la sua squadra.
In genere, l’immunità viene concessa in cambio della cooperazione del testimone nel futuro processo penale. Tuttavia, è importante sottolineare che l’immunità non significa necessariamente che le accuse saranno presentate contro Trump e i suoi alleati. L’indagine in corso deve ancora essere completata e non è ancora chiaro se ci saranno prove sufficienti per giustificare le accuse penali.
È corretto che l’indagine condotta dal procuratore distrettuale Willis ha anche esaminato l’udienza al Senato dello Stato della Georgia che si è svolta un mese dopo le elezioni e che è stata orchestrate da Giuliani, ex sindaco di New York e avvocato e consigliere personale di Trump.
Durante l’udienza Giuliani ha fatto diverse affermazioni false e infondate sulle elezioni in Georgia, tra cui l’affermazione che le macchine per il voto dello stato erano truccate, che migliaia di voti erano stati espressi illegalmente e che valigie di schede false erano state utilizzate per inclinare il conteggio a favore di Joe Biden. L’ex sindaco ha anche esortato il legislatore della Georgia a creare una lista di falsi elettori, fornendo un collegamento diretto tra ciò che i pubblici ministeri dovrebbero considerare un tentativo criminale di rubare le elezioni e Trump.
I ricorsi legali promossi da Giuliani in diversi tribunali nazionali per contestare il risultato elettorale sono stati tutti respinti.
Emily Kohrs, presidentessa del gran giurì speciale convocato dal procuratore distrettuale della contea di Fulton, ha dichiarato che quando Giuliani è comparso davanti al gran giurì, ha invocato il privilegio avvocato-cliente per evitare di rispondere a molte domande.
Il privilegio avvocato-cliente è un principio legale che sostanzialmente protegge la riservatezza delle comunicazioni tra un avvocato e il suo cliente. Questo privilegio può essere superato in determinate circostanze, ad esempio se l’avvocato è coinvolto in un reato o se il cliente ha utilizzato i servizi dell’avvocato per commettere un reato. Non è chiaro se il privilegio legale invocato da Giuliani sarà rispettato o se sarà costretto a rispondere a tutte le domande del gran giurì.
L’ avvocato di Trump John Eastman è stato chiamato come testimone nel caso di un presunto piano per fare pressioni sull’allora vicepresidente Mike Pence, affinché bloccasse la dichiarazione di vittoria di Biden da parte del Congresso.
Sidney Powell, altra legale dell’ex presidente, è stata anche chiamata a testimoniare. Diversi testimoni hanno tentato di evitare di testimoniare, tra cui il senatore Graham, che ha presentato un ricorso alla Corte Suprema degli Stati Uniti per evitare di comparire, e l’ex consigliere per la sicurezza nazionale di Trump Michael Flynn che ha dovuto ricevere un ordine da un giudice della Florida per rispondere alle domande del gran giurì.
Flynn è stato coinvolto in riunioni sull’invocazione della legge marziale e sul sequestro delle macchine per il voto, e il suo coinvolgimento potrebbe avere implicazioni legali per Trump e i suoi alleati. È importante sottolineare che questi sono solo i primi passi dell’indagine in corso e che non è ancora chiaro se e quando saranno presentate accuse ufficiali contro l’ex presidente Usa.
Il professor Carlson ha ragione nel sostenere che una sfilata di testimoni repubblicani, riluttanti o non, potrebbe rivelarsi molto dannosa per il leader repubblicano. Come ha spiegato, quando i pubblici ministeri possono chiamare testimoni che erano vicini ai vertici del potere, ciò può impressionare la giuria e rafforzare il caso dell’accusa.
Inoltre, come ha notato Norman Eisen, il fatto che il caso della Georgia sia stato costruito principalmente attorno alle prove provenienti da altri repubblicani potrebbe renderlo ancora più forte. In particolare, se i repubblicani che hanno cooperato con l’indagine potranno fornire prove concrete di un presunto complotto per manipolare i risultati delle elezioni presidenziali, ciò potrebbe avere implicazioni significative per Trump e i suoi alleati coinvolti nella presunta cospirazione.
Tuttavia, come ho già detto, è importante sottolineare che queste sono solo speculazioni e che non è ancora chiaro se ci saranno prove sufficienti per giustificare le accuse penali, ma la situazione si prospetta difficoltosa anche in merito a ciò che dovrà affrontare prossimamente Trump e che man mano che il tempo passa sembra allargarsi a ambiti e settori differenti minando anche la candidatura alle presidenziali.
Eisen ha ragione nel sostenere che il caso della Georgia potrebbe essere molto potente. Come ha notato, il fatto che le aperture fatte dai sostenitori di Trump siano state respinte da fedeli funzionari repubblicani come il segretario di Stato Raffensperger e il governatore Brian Kemp, potrebbe essere un fattore importante nel caso. Inoltre, la presenza di prove concrete di interferenza elettorale in Georgia potrebbe rafforzare ulteriormente il caso dell’accusa.
È importante sottolineare che questi sono solo i primi passi dell’indagine in corso e che non è ancora chiaro se ci saranno prove sufficienti per giustificare le accuse penali. Sarà necessario attendere l’esito dell’indagine per valutare la forza effettiva del caso.
Il consigliere speciale nominato dal Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti Smith sta invece conducendo due indagini penali che coinvolgono Trump e che coinvolgono ancora alcuni repubblicani la cui testimonianza potrebbe essere incriminante per l’ex presidente. Come ha riferito il New York Times, gli investigatori che lavorano sulla cattiva gestione di documenti riservati da parte di Trump hanno ottenuto la collaborazione di qualcuno che ha lavorato per lui nella sua villa di Mar-a-Lago in Florida. Anche il Dipartimento di Giustizia sta usando citazioni in giudizio per forzare la testimonianza del gran giurì da parte di coloro che hanno assistito alle azioni dell’ex presidente, incluso se aveva spostato documenti classificati per nasconderli una volta che sapeva che erano stati archiviati illegalmente in Florida.
Ma come è successo con l’indagine in corso in Georgia, il team di Trump ha liquidato queste indagini come una “caccia alle streghe politicamente motivata” volta a impedirgli di tornare alla Casa Bianca.
Non resta che attendere gli sviluppi concreti mentre le versioni e le critiche del tycoon aumentano di ora in ora.