Siamo a Surbo, in provincia di Lecce, Dove la famiglia Favre cerca disperatamente Valentina, data in adozione 30 anni fa.
Valentina ha 5 fratelli e il padre, dopo che la moglie morì di parto dando alla luce la sesta figlia, non poté occuparsi della piccola e così si trovò costretto a cederla ad un’altra famiglia.
Nel 1992 una donna dava alla luce in un ospedale in provincia di Lecce, la sesta dei suoi figli. Valentina era una bellissima bambina in salute ma la sua mamma morì di parto e il padre, che aveva altri 5 bambini piccoli a cui badare, non poté prendersi cura di lei.
Oggi la sua famiglia la cerca disperatamente e i fratelli vogliono riabbracciarla o almeno vederla una sola volta. L’ultima immagine che hanno di lei è quella di un fagottino che viene affidato nelle braccia di un estraneo di una casa famiglia che poi si adopererà per farla adottare.
A farsi portavoce di questa dolorosa storia sono i suoi fratelli e sorelle, in particolare Rosy, che ha riferito che il padre pensa a Valentina ogni sera prima di addormentarsi, parla sempre di lei e a volte fatica a prendere sonno per quella decisione presa tanti anni fa che l’ha allontanata dall’affetto dei suoi cari.
La famiglia Favre cerca Valentina anche se in realtà non si ha la certezza che abbia conservato il suo nome. Non si ha più traccia della ragazza da tantissimi anni e la sorella Rosy ha tentato, come gli altri familiari, diverse strade per cercarla.
In particolare, ha mobilitato il mondo dei social pubblicando i pochi scatti dell’epoca che raffigurano la sorella quando aveva pochi mesi, corredati di post come questo:
“non ci siamo mai dimenticati di te. combatteremo e lotteremo finché non ti avremo ritrovata. vorremmo almeno poterti vedere una sola volta”.
Rosy ha parlato anche con alcuni giornalisti, riferendo che ricorda bene la scena in cui la sorellina viene portata via, un dolore che non si rimarginerà mai e che ancora il padre ha bene a mente.
L’uomo pensa costantemente alla sua sesta figlia e Rosy continua la sua battaglia sebbene non abbia indizi su dove si trovi e cosa faccia nella vita, anche perché la legge su questo punto è molto severa e non è possibile per i familiari sapere alcun dettaglio.
“tutto ciò che possiamo documentare di quei giorni è il certificato di battesimo che si trova negli archivi della chiesa del nostro paese. il padrino è stato un nostro zio. percorreremo tutte le strade possibili e chiedo a chiunque sappia qualcosa di farcelo sapere”.
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