Davide Rusconi è un disabile di Casargo, in provincia di Lecco, che dal 2006 è paraplegico per un incidente sul lavoro.
Da quasi 20 anni aspetta il risarcimento che gli è dovuto per la caduta avvenuta mentre stava lavorando in un cantiere edile e nonostante negli anni abbia vinto diverse cause in Tribunale, non ha ancora ricevuto il risarcimento e ormai ha perso le speranze.
Si chiama Davide Rusconi e aveva 21 anni quando nel cantiere di Lecco dove lavorava come muratore, ebbe un incidente che lo fece diventare paraplegico. Costretto su una sedia a rotelle da quel tragico giorno, ancora oggi chiede giustizia ma riferisce con tristezza di aver perso le speranze per quanto riguarda il risarcimento.
Oggi Davide ha 37 anni e il sorriso di un tempo non si è spento sul suo volto, tuttavia rimane l’amarezza per aver perso gli anni più belli della sua vita, a causa dell’incidente che 17 anni fa distrusse i suoi progetti di ragazzo.
Anche di fronte a un risarcimento mai arrivato completamente e che con tutta probabilità non arriverà mai, Davide si ritiene fortunato per aver avuto una seconda opportunità, sebbene non sia la vita che aveva sperato.
La storia che vi raccontiamo parla di tanto coraggio ma anche altrettanta ingiustizia, infatti l’ex datore di lavoro del ragazzo ha cambiato nome alla ditta intestandola al figlio, così come tutti i suoi beni. In questo modo Davide ha dovuto accettare proposte alternative e ha ricevuto solo una minima somma di quanto dovuto, una casa diroccata che è proprio quella dove è avvenuto l’incidente e alcuni terreni inutilizzabili.
Non ha accettato tali offerte che comunque non avrebbero coperto l’intero risarcimento. Vediamo nel dettaglio il suo incidente.
A intervistare Davide è stato il quotidiano Today e come sempre il ragazzo si è reso disponibile a raccontare la sua storia, che ricorda chiaramente come se fosse ancora molto recente.
“Era il 3 luglio del 2006 e lavoravo come muratore in una ditta edile di casargo, la stesso in cui mio padre lavorava da più di 25 anni. mentre smontavo un ponteggio che non era a norma, sono caduto da un’impalcatura. erano poche le protezioni e gli strumenti di sicurezza perché il datore non ce li aveva forniti”
già dalle prime parole emerge l’amarezza nella voce di Davide, spezzata da un atroce dubbio, forse lavorando in maniera più adeguata si sarebbe evitato l’incidente. Non ci è dato saperlo ovviamente ma anche a causa di questi particolari, sarebbe giusto che l’uomo ricevesse il giusto risarcimento.
Il giovane all’epoca aveva 21 anni e miracolosamente si è salvato, tuttavia la diagnosi era molto brutta, infatti i medici hanno parlato di lesioni al midollo. In poche parole Davide si spaccò la schiena rimanendo paraplegico.
“dopo l’incidente sul lavoro sono stato un mese all’ospedale san raffaele, dove ho subito un’operazione e poi sono stato trasferito al morelli per seguire al riabilitazione. da quel giorno la carrozzina è diventata le mie gambe e mi sono trovato ad affrontare una vita a me nuova e sconosciuta”.
Con coraggio l’uomo ha affrontato le nuove sfide, così come una lunga battagli legale e sebbene abbia vinto tutte le cause e il giudice abbia stabilito una somma considerevole di risarcimento, le cose sono andate in un altro modo.
Come abbiamo detto l’ex datore di lavoro ha escogitato un piano per salvaguardare i suoi beni e quindi a Davide è spettato un misero contentino. Affranto ha detto ai giornalisti:
“Sappiamo come va la giustizia in italia, si spendono tanti soldi per i processi e poi le parti lese non ricevono giustizia”.
Al ragazzo era stato riconosciuto un risarcimento di 600mila euro ma di quei soldi ne ha ricevuti molto pochi. Ad ogni modo la sua forza d’animo non è mai diminuita, già da quando è tornato a casa dopo l’ospedale infatti si è attivato per prendere la patente e spostarsi autonomamente, poi ha aperto anni dopo una tipografia per continuare a lavorare.
Il ragazzo ha portato avanti molte passioni per liberare la mente, come la fotografia, senza dimenticare la sua terra d’origine. Nel 2016 ha fondato il gruppo dei Ragazzi del Falò di Casargo, una tradizione che prevede un falò il giorno della Vigilia di Natale.
I sogni e le passioni del 37enne sono determinanti per aiutarlo ad andare avanti con il sorriso. Davide ha ammesso la durezza di una vita nuova e diversa, con tante barriere architettoniche che negli anni gli sono pesate ma anche ostacoli di natura diversa, tuttavia:
“bisogna godersi la vita al meglio e regalare un sorriso a chi ci sta attorno. senza l’amore dei miei genitori e della mia famiglia, che mi ha sempre sostenuto, non ce l’avrei fatta, così come è stata fondamentale la vicinanza degli amici”.
Sembrano gli ingredienti di una vita semplice quella di Davide, fatta di piccole cose. Come ci insegna, il sorriso è l’arma migliore, anche di fronte a un’ingiustizia.
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