La protesta del partito di Matteo Salvini, con l’esposto firmato dalla Lega all’Agcom. Il carroccio accusa Facebook di oscurare “arbitrariamente” i contenuti.
Il gruppo Meta ha risposto che nessun problema è stato riscontrato in questi giorni. Continua la battaglia della Lega contro il social network, accusato di oscurare i partiti di centrodestra.
Una visione che allargata, come si legge nell’esposto, a tutti i partiti di centro destra – per citare alla lettera: “inibendo la divulgazione di contenuti in generale di gruppi riferiti al centrodestra” – sfiora quasi la conspiracy theory.
Secondo i vertici della Lega infatti, Facebook avrebbe oscurato senza alcun buon motivo i post pubblicati del partito. Lo rende noto proprio il carroccio, presentando un esposto all’Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni. Il documento, firmato dal vicesegretario Andrea Crippa, e da Bagnai, Toccalini, la Ceccardi e la Faggi, Borghi, Bergesio, Fusco e da Roberta Ferrero, parla di oscurazione arbitraria.
Un’accusa alla quale però il gruppo Meta ha risposto dicendo che non sarebbe stato riscontrato alcun problema.
Un bel problema, proprio nel bel mezzo della campagna elettorale, per il partito di centrodestra che dei social – sopratutto di Facebook – ne ha sempre fatto grande uso per oliare la propria potentissima macchina di propaganda.
Nessuna spiegazione, secondo i leghisti, sarebbe stata comunicata agli utenti e ai vari proprietari delle pagine oscurate o censurate.
Se Facebook, e in generale il gruppo Meta, non ha fornito alcuna spiegazione riferendo che non ci sarebbe alcun problema o irregolarità nella chiusura di determinati post, l’azienda di Zuckerberg ha invece voluto divulgare un altro tipo di dato.
Stiamo parlando delle spese effettuate dai partiti in campagna elettorale sul web e in particolare sui social network, a livello pubblicitario, di inserzioni.
Secondo quanto pubblicato da Facebook, a partire da giugno 2022, solo la pagina ufficiale di Matteo Salvini – Lega esclusa – avrebbe speso 64 mila euro tra inserzioni e ad.
64 mila euro contro i 28 mila spesi dal suo partito. Una bella differenza, così come differente è il calibro e l’utilizzo delle inserzioni di Giorgia Meloni e del suo gruppo. La leader di Fratelli d’Italia, che ha in Twitter e Facebook due importanti frecce nella sua faretra, ha speso negli ultimi tre mesi 16 mila euro; un quarto rispetto al collega.
Per Fratelli d’Italia invece l’investimento è maggiore di quello dei leghisti, visto che le cifre si aggirano intorno ai 47 mila euro spesi complessivamente.
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