Tre disegni di legge in via di approvazione risalenti alla scorsa legislatura – e riuniti ora in un testo unico – prevedono nuove misure ed agevolazioni per chi assiste un familiare disabile – tra le quali spicca un bonus di 1.900 euro che potrà essere fruito in diversi modi.
La novità più interessante è rappresentata dal bonus 1900 euro. Questo beneficio economico riguarda i familiari che assistono un familiare disabile di almeno 80 anni entro il terzo grado di parentela – i cosiddetti carregiver familiari, che secondo alcune stime Istat sarebbero ben 3 milioni -, e può essere erogato come detrazione fiscale – e quindi comporterà una riduzione dell’Irpef pari al 19% delle spese sostenute per l’assistenza, fino ad un limite di spesa pari a 10.000 euro annui -, oppure sotto la forma di contributo monetario mensile erogato dall’Inps per la durata di un anno – la somma complessiva erogata sarà pari ovviamente a 1900 euro. Per accedere al contributo Inps sarà necessario avere un reddito Isee inferiore ai 25.000 euro – ma è ovvio che i numeri potrebbero cambiare nei passaggi parlamentari.
Ovviamente sono previste altre agevolazioni fiscali oltre al bonus 1900 euro, come il riconoscimento dei permessi previsti dalla legge 104 anche per alcune categorie di lavoratori atipici, la possibilità di lavorare part-time o in telelavoro per una durata massima di due anni riservata ai caregiver familiari. E ancora si lavora al riconoscimento dei contributi figurativi, equiparati ai contributi di lavoro domestico, oltre a forme di tutela assicurativa e per le malattie, ed all’istituzione di un fondo ferie solidale nelle aziende per permettere ai lavoratori di donare ferie e permessi in eccedenza ai colleghi caregiver familiari.
Il testo unico in approvazione contiene anche norme che non riguardano strettamente i caregiver familiari, come l’aumento delle soglie Isee per ottenere prestazioni previdenziali se nel nucleo familiare sono presenti uno o più disabili.
L’obiettivo del governo Lega-M5S sarebbe quello di approvare queste misure entro la fine dell’anno e quindi renderle effettive dal 2019. Resta da capire come potranno essere finanziate queste misure, visti i tanti impegni presi finora dal governo gialloverde e le possibilità finanziarie dell’Italia all’interno del sistema europeo con il suo debito pubblico monstre pari a 2.300 miliardi di euro.
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