Il contrassegno disabili è un tagliando che consente a persone a mobilità ridotta, non vedenti o con altre patologie invalidanti di ottenere facilitazioni nella circolazione e nella sosta – anche in zone vietate agli altri veicoli – delle auto a loro servizio.
Il contrassegno disabili auto viene rilasciato dal comune di residenza – più precisamente dal sindaco (lo prevede l’art.188 del Codice della Strada, CdS, e l’art. 381 del Regolamento di esecuzione del CdS) – e dura normalmente cinque anni, ma può essere rilasciato anche a tempo determinato se il soggetto richiedente ha un’invalidità temporanea. Il titolo è personale, non è vincolato ad uno specifico veicolo e non è cedibile.
Fino al 15 settembre 2012 il contrassegno per auto rilasciato dal Comune era rappresentato da un tagliando di colore arancione, con il simbolo di un uomo sulla sedia a rotelle in nero. Dopo quella data è entrato in vigore un nuovo contrassegno di colore azzurro, e il simbolo dell’uomo sulla sedia a rotelle in bianco su fondo blu. Il nuovo tagliando è valido sul territorio italiano e anche sugli altri ventisette paesi aderenti all’Unione Europea. Dal 15 settembre 2015 i vecchi contrassegni non sono più validi mentre i nuovi tagliandi.
Se siamo al primo rilascio, bisogna presentare un’apposita domanda, indirizzata al sindaco del Comune di residenza, allegando come certificazione medica almeno uno di questi due documenti:
Se il soggetto richiedere soffre di una patologia invalidante temporanea, il contrassegno verrà rilasciato a tempo determinato – e la certificazione medica deve indicare la durata presumibile di tale invalidità.
Il rilascio del contrassegno permanente è gratuito – può essere chiesto un versamento per i tagliandi temporanei. I tempi del rilascio variano da comune a comune.
In caso di rinnovo – attenzione non bisogna far scadere il nostro vecchio tagliando da più di 90 giorni prima di fare questa domanda -, alla solita domanda indirizzata al sindaco basta allegare un certificato del proprio medico di medicina generale, se il primo documento medico indicava che l’invalidità era permanente – altrimenti si deve seguire lo stesso iter previsto per il primo rilascio.
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