Lavoratori impiegati con part-time verticale ciclico, Opzione Donna, Ape Sociale e sgravi per le assunzioni: questi alcuni dei temi coperti dal testo in discussione della Legge di Bilancio per il 2021. Ecco i punti principali.
Nella Legge di Bilancio per il 2021 figura un nodo dibattuto da anni: il pieno riconoscimento dei contributi previdenziali per i periodi lavorati. In particolare, si farebbe riferimento ai lavoratori impiegati con part-time verticale ciclico (ossia, quel modello di contratto di lavoro a tempo parziale basato su un monte orario annuale, con i lavoratori dunque attivi solamente in determinati periodi dell’anno).
Il contenzioso portato avanti da anni tra i lavoratori e l’Inps riguarda gli anni che secondo le due parti andrebbero considerati nel calcolo dell’anzianità previdenziale: solamente i periodi di effettivo lavoro per l’Istituto di previdenza, mentre i lavoratori chiedono che vengano considerati anche quelli non lavorati ma comunque compresi nel contratto.
Nella bozza si vedrebbe una risoluzione, stabilendo che gli anni di attività saranno pienamente considerati ai fini del diritto alla pensione, estendendo anche ai lavoratori impiegati nel settore privato il meccanismo già applicato per il pubblico impiego.
La novità si dovrebbe applicare anche ai contratti già conclusi, tramite apposita domanda all’Inps.
Fino al 2023 verrà esteso il meccanismo di rivalutazione delle pensioni, ma non in forma piena: aspetto che penalizzerà specialmente le pensioni di importo medio-alto.
Nella bozza della Legge di Bilancio viene disposto anche che per il 2021, a specifiche condizioni, i lavoratori che hanno maturato il requisito dei 63 anni di età (con almeno 30 anni di contributi e che non siano già titolari di pensione diretta) possano fare domanda per l’Ape sociale. Tra chi potrà farne richiesta: i lavoratori invalidi, i caregiver o i disoccupati, così come i lavoratori gravosi con almeno 36 anni di contributi.
Tra i soggetti ammessi alla pensione anticipata, inoltre, la bozza della Legge di Bilancio 2021 prevede che potranno accedervi anche i disoccupati che non hanno beneficiato della Naspi per carenza del requisito assicurativo e contributivo.
Nella bozza della Legge di Bilancio 2021, verrebbe confermata l’istituzione di un fondo ad hoc per “consentire il tempestivo adeguamento” degli interventi “di sostegno alle attività produttive” a seguito della crisi causata da Covid-19.
In bozza sarebbero previsti anche 4 miliardi per finanziare le misure anti Covid. “Il Fondo è ripartito con uno o più decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell’economia, di concerto con i Ministri interessati per il rifinanziamento per l’anno 2021 di misure di sostegno economico-finanziario già adottate nel corso dell’anno 2020 per fronteggiare le conseguenze economiche derivanti dall’emergenza“, si può leggere in bozza.
Il Fondo sanitario nazionale istituito così come si legge nella Legge di Bilancio 2021, finanzierà i tamponi da parte dei medici di base e aumenterà i contratti di specializzazione (105 milioni in più nel 2021 e 22 e 109,2 milioni dal 2023 al 2025).
70 milioni in arrivo, quindi, per l’esecuzione dei tamponi rapidi da parte dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta, per “sostenere e decongestionare il sistema diagnostico” dei casi positivi al Covid.
Più fondi per aumentare gli stipendi di medici e infermieri della sanità pubblica: in tutto 835 milioni l’anno per aumentare del 27% l’indennità di esclusiva della dirigenza medica, veterinaria e sanitaria (500 milioni) e per riconoscere una specifica indennità infermieristica (335 milioni).
Si tratta di finanziamenti ai servizi “aggiuntivi indispensabili per l’avvio dell’anno scolastico”, per effetturare il servizio di trasporto nel rispetto delle ordinanze anti Covid.
In arrivo quindi 350 milioni per potenziare i servizi di Comuni e Regioni: 200 per aumentare i bus per gli studenti e altri 150 milioni per l’adeguamento alle norme.
L’emergenza Covid ha causato una crisi che il Governo punta a mitigare attraverso la proroga, fino al 31 dicembre 2029, della decontribuzione per le assunzioni al Sud. Le misure saranno diversificate, con un calo progressivo degli incentivi negli anni: per i contributi versati fino al 31 dicembre 2025, il taglio sarà del 30%; per il 2026 e il 2027 si scenderà invece al 20%; in ultimo, nel 2028 e 2029 la decontribuzione sarà al 10%.
È confermata la proroga di un anno dell’Opzione Donna, applicata anche nel 2021 alle lavoratrici dipendenti con almeno 58 anni di età (59 anni per le lavoratrici autonome) e 35 anni di anzianità.
Un altro articolo della manovra è dedicato all’istituzione presso il ministero dello Sviluppo economico del Fondo per finanziare le iniziative imprenditoriali “tra la popolazione femminile”.
Lo sgravio per le assunzioni al femminile dovrebbe essere “riconosciuto nella misura del 100%, nel limite massimo di importo pari a 6mila euro annui”. Le assunzioni a cui si fa riferimento nella Legge di Bilancio 2021 “devono comportare un incremento occupazionale netto calcolato sulla base della differenza tra il numero dei lavoratori rilevato in ciascun mese e il numero dei lavoratori mediamente occupati nei dodici mesi precedenti”.
Esonero contributivo del 100%, per massimo 36 mesi e per un importo massimo di 6000 euro, anche per le assunzioni degli under 35. Nella bozza della Legge di Bilancio, l’esonero è riconosciuto per un massimo di 48 mesi per le assunzioni in Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna. L’incentivo spetta ai datori di lavoro che non abbiano proceduto a licenziamenti nei sei mesi precedenti l’assunzione, né procedano nei nove mesi successivi.
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