Legge elettorale, patto fallito: caos M5S-Pd, franchi tiratori in azione, svelato il voto segreto

L. elettorale: Fiano (Pd), è morta

È caos alla Camera, e il patto sulla nuova legge elettorale rischia di saltare. Scoppia lo scontro Pd – Movimento 5 Stelle, con scambi di accuse reciproche sulla mancanza di lealtà. E, durante la votazione incriminata di giovedì mattina, scoppia il giallo del voto segreto che, a causa di un errore tecnico, non è stato segreto per niente e ha rivelato le votazioni dei deputati.
Morale della favola? Il patto per la nuova legge elettorale è in bilico. Tanto che il deputato del Pd Emanuele Fiano, autore dell’emendamento, parla già di fallimento, accusando i 5 Stelle.

Cosa è successo? Nel secondo giorno di votazioni alla Camera sulla nuova legge elettorale, in cui erano previsti un centinaio di emendamenti a voto segreto, l’alleanza tra Pd, M5S, Fi e Lega Nord è andata in fumo al primo di questi. L’emendamento della deputata di Forza Italia Michaela Biancofiore sul sistema elettorale in Trentino, secondo gli accordi, non sarebbe dovuto passare. Invece è passato: i sì sono stati 270, i no 256, più un astenuto. Colpa dei franchi tiratori.

Chi è venuto meno al patto? Ci pensa il tabellone a creare il caos: nonostante il voto sarebbe dovuto restare segreto, il sistema è andato out mostrando, con i pallini verdi e rossi invece che azzurri, chi ha votato cosa. È emerso che i deputati dei 5 Stelle hanno votato in massa a favore dell’emendamento, facendolo passare. Apriti cielo. Dal Pd e da Forza Italia sono partite accuse ai pentastellati di slealtà: «La vostra parola non vale nulla, nulla, nulla», grida il capogruppo Pd Ettore Rosato. Rabbia anche dal capogruppo di Forza Italia Renato Brunetta: «Dolorosamente ho dato indicazione di voto contrario all’emendamento di una nostra deputata ma abbiamo fatto la scelta della coerenza e del valore aggiunto di una legge pienamente condivisa». I 5 Stelle hanno rimandato al mittente le accuse. Danilo Toninelli: «Hanno oltre 300 deputati. Se c’è qualcuno responsabile sono loro».

Insomma, i 5 Stelle hanno peccato di slealtà o no? «Si tratta di un emendamento largamente condiviso ma non si vuole fare passare per non fare saltare l’accordo», aveva detto prima della votazione Riccardo Fraccaro. Il Movimento 5 Stelle aveva annunciato che avrebbe votato a favore dell’emendamento, sostengono i deputati pentastellati. Ma dal Pd dicono il contrario, ovvero che in Commissione avevano garantito il loro no, per non far passare l’emendamento e salvare il patto. Insomma, il caos. Che fine farà ora la legge elettorale? Rosato del Pd ha chiesto di verificare «se ci sono le condizioni per proseguire la discussione sulla legge elettorale o che questa debba essere rimandata in commissione».

Legge elettorale: chi ha fatto fallire il patto?
L’errore tecnico del tabellone, che ha reso visibili i voti segreti, facendo infuriare più di un deputato che ha chiesto la testa del responsabile, permette di capire chi ha votato a favore e chi contro l’emendamento. Facendo fallire, almeno per oggi, il patto sulla nuova legge elettorale. Mettiamo a confronto la schermata della votazione (in verde i sì, in rosso i no)…

voto

con quella che, presa dal sito della Camera, mostra la composizione di partiti e gruppi parlamentari in aula.

aula

Emerge che i franchi tiratori erano presenti, in numero esiguo, anche nel Pd, in Forza Italia e nella Lega. Ma a votare in massa a favore dell’emendamento (facendo saltare, secondo la versione dei tre partiti appena citati, il patto) sono stati i deputati del Movimento 5 Stelle. A votare sì, tranne poche eccezioni, gli altri partiti al di fuori del patto, ossia i centristi di Alternativa Popolare ed Ncd, Fratelli d’Italia, Ala, Sinistra Italiana e Articolo 1. Insomma, se l’accordo di votare no all’emendamento da parte dei partiti del patto fosse vero, a tradirlo sarebbero stati proprio i 5 Stelle.

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