La ‘Legge Gelli‘ è “Una legge che segna un passaggio di civiltà, che cerca di abbattere il fenomeno della medicina difensiva dando maggiori coperture assicurative ai cittadini, alle strutture e ai medici, e che permetterà a tutti i pazienti di avere risarcimenti più celeri e alle Aziende di sviluppare sistemi di gestione del rischio per garantire la sicurezza delle cure”, dice il commissario straordinario del Policlinico Umberto I di Roma, Joseph Polimeni, che ha fatto il punto della situazione commentando la Legge Gelli-Bianco, a sei mesi dalla sua approvazione.
In occasione del convegno ‘Nuova responsabilità sanitaria’ organizzato a Roma da Assiteca, Polimeni, protagonista di una tavola rotonda insieme a direttori generali di altre aziende sanitarie romane e Istituti privati, dal titolo ‘Valutazioni sulle prime esperienze a sei mesi dall’approvazione della Legge’, osserva poi come la Gelli-Bianco sia “una Legge che ha bisogno di un forte comitato di valutazione dei sinistri, di una forte avvocatura aziendale e di una forte cultura di risk-management”.
Sono intervenuti all’incontro l’avv. Milena Mosci, esperta di responsabilità sanitaria, consulente del Policlinico Gemelli di Roma; Maurizio Hazan, avvocato esperto in diritto assicurativo e sanitario, consulente giuridico del deputato Gelli; Joseph Polimeni, commissario Policlinico di Roma; Claudio D’Amario, commissario alla Sanità della Regione Campania; Tiziana Frittelli, direttore generale del Policlinico Tor Vergata; Norberto Silvestri, direttore sanitario e vice direttore generale del Policlinico Universitario e Campus Bio-Medico; Giuseppe Vetrugno, responsabile Uos Risk Management del Policlinico Gemelli.
Durante il confronto tra legislatore, Istituzioni e operatori per fare il punto sullo stato dell’arte dell’iter di approvazione degli 8 decreti previsti, sulle prime esperienze e le criticità riscontrate dalle aziende sanitarie pubbliche e private, Polimeni ha ribadito che si tratta di una legge che cerca di inquadrare la responsabilità civile dei medici “sul cosiddetto percorso del ‘doppio binario’ con una maggiore e sempre più forte responsabilità delle strutture sanitarie rispetto a quelle del singolo medico”.
Novità importanti, ma non uniche. Il commissario infatti ha chiarito che: “c’è una grande riforma anche per quanto riguarda l’ambito penale perché gli esercenti della professione sanitaria possono essere esenti da responsabilità penale qualora seguano le buone pratiche e le linee guida – prosegue Polimeni – e poi afferma in modo inequivocabile l’importanza della sicurezza delle cure all’interno di un diritto alla salute che viene costituzionalmente garantito”, conclude il commissario straordinario del Policlinico Umberto I.
In collaborazione con AdnKronos