Legge stabilità: cosa cambia per le auto storiche

Vero colpo duro per le auto storiche, o meglio, per la maggior parte di quelle che si fanno chiamare tali. Da adesso in poi, queste auto dovranno pagare il bollo come ogni altro veicolo, sempre che non abbiano compiuto i 30 anni di età. Questa mossa ben studiata non arriva a caso visto che il sistema precedente ha fatto sì che qualsiasi auto con più di 20 anni alle spalle venisse considerata di “interesse storico”. Un danno enorme per chi invece voleva preservare la propria auto storica (quella vera) e il mondo automobilistico in generale. In Italia si contano ben 4 milioni di “auto di interesse storico”, le quali non pagano la tasse di possesso (legasi bollo). Per dirla tutta, dovrebbero pagare 25 euro nel caso in cui queste circolassero su strada.

La nuova legge di stabilità cerca quindi di rimettere un po’ di ordine su questo argomento spinoso per tutte quelle auto che hanno ottenuto l’esenzione del bollo a partire dai vent’anni di età: parliamo generalmente di auto, ma sono incluse anche le motociclette. Per entrare più nel dettaglio, sono esenti dal bollo auto i veicoli e i motoveicoli con almeno 30 anni di età di particolare interesse storico e collezionistico. L’interesse storico delle vetture sarà determinato dall’Asi, mentre quello legato ai motoveicoli sarà curato dalla stessa Asi ma anche dalla Fmi.

Molto probabilmente questa restrizione verrà applicata anche dalle compagnie assicurative sull’RcAuto: in tal caso, oltre a pagare il bollo, bisognerà anche pagare una normale assicurazione e non più quella più vantaggiosa applicata invece alle auto storiche, quelle vere, che non circolano più su strada, ma che riposano in garage il più delle volte. Una decisione più che valida considerando che le vere auto storiche acquisteranno più valore non essendo più mischiate alla massa di auto più comuni.

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