Leggere su schermo digitale ci porta a modificare la percezione della realtà. Secondo uno studio realizzato da Geoff Kaufman, professore alla Carnegie Mellon University, e Mary Flanagan, professoressa alla Dartmouth University, l’abitudine che ormai abbiamo acquisito di leggere tanto, se non tutto, su uno schermo (sia esso di smartphone, tablet, portatile o desktop) porta a modificare la percezione del mondo circostante e della realtà, andando a influire anche nel processo di formazione delle idee. ”Gli schermi digitali sembrano creare una sorta di tunnel della visione in grado di spostare la concentrazione solo sull’informazione che si sta acquisendo in quel momento e non sul contesto”, spiega Kaufman.
La capacità di studiare idee astratte è facilitata dalla carta stampata: questo è uno de nodi che lo studio sembra aver chiarito. ”Gli schermi digitali sembrano quasi creare una sorta di ‘tunnel visuale’ nel quale ci si focalizza soltanto sull’informazione che si sta ottenendo in quel momento, non sul contesto più ampio”, spiega Kaufman al Washington Post. Anche se gli studiosi sono cauti nel dire che i media digitali “modificano direttamente il nostro cervello”, affermano comunque che usarli ogni giorno può portare ad una minore capacità di produrre e riconoscere il pensiero astratto. ”Se le nostre deduzioni sono corrette – dicono – possiamo concludere che più tempo passiamo ad utilizzare questi schermi, più alimentiamo una mentalità o un modo di ragionare basato sul dato concreto”.
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