Continua a far discutere la questione della legionella a Milano. Nel milanese si è avuta la seconda vittima dovuta all’azione del batterio. Si tratta di una donna, che sarebbe deceduta 2 settimane fa, anche se la notizia è stata resa pubblica soltanto di recente. Precisamente il caso sarebbe sospetto e presenta diverse complessità. Le istituzioni sono intervenute direttamente per spiegare che è inutile creare degli allarmismi. Il caso della donna morta per sospetta contrazione della malattia risulta particolarmente difficile, perché la vittima aveva una doppia residenza.
La prima era quella di Cinisello e la seconda a Marotta, una località marittima delle Marche, dove sarebbe stata in vacanza. I sintomi che hanno fatto pensare alla legionella, in seguito ai quali la donna è stata ricoverata, sono comparsi subito dopo il periodo delle vacanze. Da parte delle Asl delle due località sono stati avviati degli accertamenti e sarebbe venuto fuori che nel condominio, in cui la donna è stata in ferie, sarebbe stato rinvenuto il batterio.
L’inizio della vicenda
L’inizio della vicenda della legionella a Milano, o comunque nella zona settentrionale dell’Italia, si è avuto qualche mese fa, quando sono state chiuse le docce negli spogliatoi delle piscine interne ed esterne del complesso Stendhal a Oggiono. Le autorità sanitarie in quella situazione avevano effettuato dei prelievi e avevano compiuto delle analisi. E’ risultato dai campionamenti che era possibile parlare di una sola doccia di un solo spogliatoio soggetta alla presenza di legionella.
Poiché il sistema delle docce era collegato in rete, è stato necessario, in via precauzionale, sospendere l’utilizzo di tutte le docce. Poco dopo l’allarme ad Oggiono era rientrato. Infatti l’Asl di Lecco ha revocato l’ordinanza di chiusura delle docce dell’impianto sportivo. I gestori della struttura hanno avviato la procedura di sanificazione e sono state compiute altre analisi per le verifiche del caso. L’Asl di Lecco aveva confermato la regolarità dei test clinici e le docce della struttura sono rientrate in perfetto funzionamento.
L’allarme sembrava dunque essersi placato, ma poi altri casi si sono diffusi a Bresso, al confine con il capoluogo lombardo. 6 persone oltre i 70 anni, abitanti nella zona a nord est, sono stati costretti ad essere ricoverati in ospedale.
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