La Lega promette guerra in Parlamento contro l’affossamento della proposta di legge del Carroccio sulla legittima difesa firmata dal relatore Nicola Molteni, che andava ad aumentare i casi di reato in cui era possibile utilizzare questa fattispecie giuridica. La commissione Giustizia, quindi, ha bocciato il testo leghista approvando un unico emendamento a firma di Davide Ermini (PD) che in pratica modifica sostanzialmente il documento originario. Il testo modificato sarà discusso in aula lunedì 7 marzo.
La commissione Giustizia della Camera ha licenziato il testo sulla legittima difesa, dando mandato al nuovo relatore David Ermini, responsabile Giustizia del Pd, dopo le dimissioni di Nicola Molteni. Il provvedimento sarà all’esame dell’assemblea lunedì pomeriggio. A votare contro Ermini la Lega, mentre si sono astenuti i deputati del Movimento 5 Stelle.
La Lega promette battaglia”La battaglia in aula per noi sarà una guerra. Useremo tutti i mezzi, anche quelli non previsti dal regolamento, useremo tutta la nostra fantasia battagliera. È un avvertimento alla Boldrini, è un avvertimento alla maggioranza. Useremo armi non convenzionali. Se con la forza dei numeri non ragionano, useremo quella del popolo per fermare lo scempio che vuole portare avanti il Pd” dice Massimiliano Fedriga, capogruppo dei deputati della Lega dopo la bocciatura della loro proposta di legge sulla legittima difesa. E gli fa eco Nicola Molteni, il relatore leghista che si è dimesso e che parla di ”fatto gravissimo, denunciamo questa truffa e questo imbroglio”.
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La proposta affossataMa cosa prevedeva la proposta del Carroccio? In pratica un aumento delle tutele previste dall’articolo 52 del codice penale con l’ipotesi di legittima difesa ”esercitata per respingere l’ingresso in un’abitazione privata o in luogo ove si eserciti un’attività commerciale, professionale o imprenditoriale” effettuata tramite effrazione o contro la volontà del proprietario ”con violenza o minaccia di uso di armi e da parte di una persona travisata o di più persone riunite”. In breve, la presunzione legale di legittima difesa sarebbe stata così applicabile a tutti coloro che sparano dicendo che lo hanno fatto per difendersi.
E’ legittima difesa se spari a un ladro in fuga? La cronaca è piena di episodi particolarmente complessi che hanno toccato l’opinione pubblica. Uno dei casi recenti diventato emblematico per Matteo Salvini è quello che ha riguardato il rigattiere Ermes Mattielli, che aveva falciato due ladri con 14 colpi di pistola. Il giudice stabilì la colpevolezza dell’uomo perché i ladri stavano scappando dopo aver lasciato in terra il bottino, e lo condannò a cinque anni e quattro mesi di carcere e al risarcimento di 135mila euro. Ermes Mattielli fu poi colpito da un infarto mortale, e il nodo del risarcimento dovuto ai ladri fu argomento di dibattito acceso anche nel mondo politico. Così come fece molto parlare nel 2012 il caso dell’uomo di Jesolo che, dopo aver sorpreso due ladri albanesi nel suo giardino, li aveva bloccati fino all’arrivo delle forze dell’ordine, ma poi fu denunciato per sequestro di persona.
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La presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, da sempre a favore dell’abolizione del reato di eccesso di legittima difesa, ha pure lasciato il suo pensiero su un post su Facebook:
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La difesa è sempre legittima e se entri in casa mia di notte io posso difendermi come ritengo. Questa la proposta di…
Pubblicato da Giorgia Meloni su Mercoledì 2 marzo 2016
”La difesa è sempre legittima e se entri in casa mia di notte io posso difendermi come ritengo. Questa la proposta di legge che Fratelli d’Italia ha presentato alla Camera e che oggi in Commissione giustizia la sinistra ha totalmente stravolto. Non solo non si schierano dalla parte dei cittadini onesti ma continuano a lasciarli in balia dell’interpretazione della legge anche quando sono costretti a difendersi da soli senza averne colpa. Vergogna”.
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La proporzione tra offesa e difesaCerto è che la destra da tempo cavalca l’idea di poter eliminare dalla norma ”la proporzionalità fra l’offesa e la minaccia in una situazione di grave turbamento”, concetto su cui recentemente anche un vescovo si è espresso dopo un caso di condanna a Padova che riguardava Franco Birolo, tabaccaio che sparò a un ladro moldavo che lo aggredì ma che era disarmato. Per lui il giudice decise 2 anni e 8 mesi d carcere, oltre che 325mila euro da dare alla famiglia del ladro. qui il ladro è stato chiuso in attesa di arrivo polizia e il rapinato è stato denunciato per sequestro di persona.
Al momento, come spiega chiaramente la dem Sofia Amoddio, la legge prevede che: ”Se tu entri a casa mia e mi punti una pistola io sono legittimato a spararti. Se tu entri a casa mia senza armi e stai scassinando la cassaforte io non posso spararti. Non c’è proporzione tra il bene denaro e il bene vita”.
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