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Centinaia di piccoli pezzi di Lego stanno affiorando sulla spiaggia in Cornovaglia. Nel 1997 una nave cargo riversò nell’oceano 5milioni di Lego a tema marino. Il carico con i giocattoli fu perso in mare più di 17 anni, ed ora, i fan più accaniti sono in competizione per scovare e accaparrarsi questi pezzi decisamente rari che hanno avuto un destino così avventuroso. Su Facebook è stata creata persino una pagina che aggiorna i seguaci con tutti i ritrovamenti effettuati in questi anni in Cornovaglia.
Era il 13 febbraio 1997 quando la nave Tokyo Express fu travolta da un’onda anomala che fece cadere in mare parte del carico a circa 20 miglia al largo di Lands End.
Fu così che quasi 5 milioni di giochi firmati Lego, tutti a tema marino, finirono in mare insieme al container che li custodiva.
In questi 17 anni dall’evento, il mare ha restituito parte dei giochi, che sono spiaggiati sui litorali della Cornovaglia. Ma non solo.
I giochi Lego naufragati sono stati recuperati anche nel Devonshire, in Irlanda e in Galles. L’ultima segnalazione è arrivata addirittura da Melbourne, in Australia.
Curtis Ebbesmeyer è uno studioso degli oceani e, incuriosito dalla vicenda, l’ha analizzata dettagliatamente.
L’oceanografo statunitense ha dunque cercato di tracciare le possibili rotte effettuate dai giochi di plastica.
Lo studioso ha spiegato che in diciassette anni possono essere arrivati ovunque, dopo aver viaggiato per oltre 100 mila chilometri, più del doppio della lunghezza dell’Equatore.
Il fenomeno ha entusiasmato la Gran Bretagna tanto che Tracey Williams, da Newquay, gestisce una pagina di Facebook dedicata proprio ai Lego perduti. Alla BBC ha detto: “In questi giorni il Santo Graal è il polipo o il drago“. Finora solo tre polpi sono stati trovati: sono quindi considerati una merce preziosa e rara, come il drago.
Giochi a parte, a livello ambientale, la plastica che ancora è imprigionata negli oceani risulta essere un vero problema per l’ecosistema marino. Per questo da alcuni anni, sempre in Cornovaglia, si è attivato il gruppo 2 Minutes Beach Clean, che ha l’obiettivo di sensibilizzare le persone sul tema, e organizza raduni per ripulire le spiagge dai materiali potenzialmente pericolosi.
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