Leo Gullotta non fa mistero a nessuno di essere gay e in TV, al Maurizio Costanzo Show, parla serenamente del proprio compagno, rivelando anche che insieme a lui condivide una storia d’amore da circa trent’anni. In studio, nella quarta puntata del programma in onda su Rete 4, si è parlato di Unioni civili e, il noto attore, famoso nell’immaginario collettivo anche per le sue imitazioni, forse la più spettacolare è quella che lo vede nei panni di Maria De Filippi, ha raccontato senza problemi il suo percorso di vita davanti alle telecamere.
A Maurizio Costanzo, che gli ha chiesto se avesse fatto mai outing (anche se in realtà la parola giusta per indicare l’atto di ‘venir fuori’ per propria scelta personale è coming out), Leo Gullotta ha risposto di sentirsi da sempre all’altezza dell’amore provato per il suo fidanzato e che questo conta davvero, al di là di fariseismi troppo spesso legati a stereotipi e discriminazioni di genere:
‘La mia adolescenza a Catania è stata tranquilla, diciamo eterosessuale. Ad un certo momento della mia vita, intorno ai 32, 33 (anni, ndr), mi sono accorto che anziché il gelato alla crema, mi piaceva il gelato al cioccolato. E serenamente mi sono avviato verso questa cosa’.
L’attore, recentemente in teatro col suo nuovo spettacolo dal titolo Spirito Allegro, ha quindi raccontato un aneddoto inedito di quando un giornalista gli chiese in pubblico se fosse vero della sua omosessualità:
‘Dopo un film di successo, ‘Uomini, uomini, uomini’, che raccontava per la prima volta la situazione di alcuni omosessuali – ha spiegato Gullotta – in conferenza stampa mi ha detto ‘lei è omosessuale?’. Ho visto in lui un segno di civiltà, ha spento il registratore, mi è piaciuto questo gesto e ho detto ‘sì, sono omosessuale’. L’ho sempre vissuta serenamente, la mia omosessualità. Ho amato, amo ancora, vivo una storia da 36 anni, non come un’unione di chissà che cosa, ma come rispetto reciproco, amore reciproco’, ha fatto sapere.
Infine ha ricordato la sua partecipazione all’evento dedicato in molte città al mondo LGBT: ‘Nel 2000 ho preso parte al Gay Pride, con l’attacco della Chiesa che non si doveva passare vicino al Vaticano; tant’è vero che ho detto ‘è il momento di entrare in chiesa e avere il metal detector dell’anima?’. Una folla immensa, famiglie intere, bambini, anche le nonne, hanno affollato quella giornata in maniera eccezionale. Quando sono arrivato nel 2000 in Italia c’era l’ansia di nascondere soprattutto, perché siamo un Paese ipocrita’, così ha concluso.
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