Il capitano della Juventus, Leonardo Bonucci, ha annunciato che l’anno prossimo dirà addio al calcio.
Il difensore ha detto che ha sempre fatto di tutto per dare al club bianconero il meglio. Nell’intervista rilasciata ai canali ufficiali della società traspare un po’ di tristezza nell’abbandonare lo sport che lo ha reso celebre. Partito con la squadra del suo paese natale, la Viterbese, è passato dal ruolo di centrocampista centrale a quello di difensore, scelta che si è rivelata di successo. Calciatore di grande personalità, è stato coinvolto nello scandalo di Scommessopoli del 2011, vicenda giudiziaria che terminerà alcuni anni dopo e la posizione verrà archiviata nel febbraio del 2015. Bonucci è uno dei grandi calciatori italiani e sicuramente il suo abbandono avrà un forte impatto sulla scena calcistica italiana.
In queste ore è arrivato l’annuncio di Leonardo Bonucci circa il suo ritiro dal calcio, previsto per l’anno prossimo. È stato proprio lui a riferirlo in un’intervista rilasciata per i canali ufficiali della Juventus, il club dove milita da tempo come difensore e in cui riveste il ruolo di capitano.
Le parole del giocatore viterbese arrivano in occasione delle 500 presenze con la maglia bianconera:
“fin dal primo giorno con questo club ho cercato di essere me stesso. tutto quello che ho fatto, l’ho fatto per difendere una maglia che per me è come una seconda pelle”.
Appare tristezza nelle parole di Bonucci mentre pronuncia questa decisione come se dovesse liberarsi da un peso. Ha definito l’esperienza un sogno, iniziato nel 2010 e interrotto solo brevemente dalla parentesi nel Milan, accettando la generosa proposta del club rossonero.
Ritornare però è stata una scelta fatta con il cuore, nonostante sapesse che molti non avrebbero compreso la sua decisione, dettata come lui stesso ha sottolineato, dalla rabbia del momento. Invece, quello di tornare alla Juventus un anno dopo è stato un gesto di puro amore per una squadra che ha sempre avuto molto a cuore.
Ripercorriamo in breve alcuni passi della sua carriera.
Classe 1987, Bonucci nasce a Viterbo e fin da piccolo dimostra una propensione per il calcio, anche seguendo le orme del fratello maggiore che ha giocato nella Viterbese. Nella medesima squadra inizia nel settore giovanile nel ruolo di centrocampista.
Bonucci, attuale capitano della Juventus e della Nazionale Italiana, ha vinto nella sua carriera 9 campionati in serie A, 4 Coppe Italia e 5 Supercoppe di Lega. Ha disputato inoltre due finali di Champions League.
Con la Nazionale ha trionfato agli ultimi Europei del 2020, che in realtà si sono tenuti l’anno successivo a causa delle restrizioni dovute al Covid.
I successi ci sono stati anche a livello giovanile, infatti ha vinto un Campionato Primavera nel biennio 2006/07 e una Coppa Italia Primavera l’anno precedente. Considerato fra i migliori difensori della sua generazione, a livello individuale è stato premiato miglior calciatore nel 2016.
Ha mosso i primi passi con la Viterbese nel ruolo di centrocampista centrale, poi il suo tecnico dell’epoca Carlo Perrone decise di arretrarlo in posizione di difensore centrale ed è stata una buona scelta. Bonucci in questo ruolo eccelle nei contrasti e nel gioco aereo, mentre in fase offensiva è bravissimo nell’impostare l’azione ed effettuare lanci lunghi che spesso portano i compagni ad azioni conclusive.
I primi anni in serie A non furono facilissimi e la stampa lo attaccò su alcune difficoltà tecnico-tattiche, coniando addirittura il neologismo di “bonucciata” per definire alcuni errori dettati spesso da troppa sicurezza e poca concentrazione in campo. Il massimo rendimento lo ha raggiunto con la Juventus, club ha cui ha dedicato gran parte della sua carriera.
È migliorato molto sotto la guida di Antonio Conte e Massimiliano Allegri, tanto da affermarsi fra i punti fermi della rosa bianconera e fra i migliori difensori della sua epoca. Guardiola lo ha definito uno dei suoi giocatori preferiti di sempre.
Nonostante il suo ruolo nelle retrovie si è dimostrato spesso avvezzo al gol, emergendo come un difensore versatile e prolifico che all’occorrenza è anche un eccellente rigorista.
Insieme a Barzagli e Chiellini ha formato un terzetto difensivo molto efficace, tanto da essere paragonato ai campioni che portarono ai successi del club bianconero negli anni Trenta (Rosetta, Monti e Caligaris).
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