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Guerriglia urbana a Firenze durante la Leopolda. Sabato pomeriggio, mentre il premier Matteo Renzi parlava alla kermesse del Partito Democratico, ci sono stati violenti scontri tra manifestanti e forze dell’ordine. Nel corteo anti-Renzi e per il No al referendum erano presenti esponenti della sinistra radicale, antagonisti, centri sociali e l’associazione “vittime del decreto Salva-Banche”.
RENZI CONQUISTA IL SÌ DI CUPERLO AL REFERENDUM
I manifestanti, provenienti non solo dalla Toscana ma anche da diverse regioni italiane, si sono ritrovati a piazza Santissima Annunziata, dove il questore aveva autorizzato un presidio. La situazione si è surriscaldata quando si sono infiltrati personaggi a volto coperto e i manifestanti si sono messi in marcia per raggiungere la ex stazione, sede della Leopolda. Nonostante il divieto. La polizia ha cominciato a caricare il corteo e sono scoppiati gli scontri tra piazza San Marco e via Cavour, in centro storico. Sono volate bottiglie, pietre, transenne, fumogeni e petardi. Un agente della polizia è rimasto ferito a una gamba, i negozianti hanno chiuso le saracinesche. Nel tardo pomeriggio è tornata la calma, con i manifestanti che hanno dato appuntamento a Roma.
Sindaco di Firenze: “Sfasciare Firenze è inaccettabile”
“Persone incappucciate che usano violenza contro la città sono inqualificabili. Dire no è legittimo, sfasciare Firenze è inaccettabile”. Così, con un post su twitter, il sindaco di Firenze Dario Nardella dopo gli scontri.
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