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“L’errore più grave della storia del Var in Champions” è avvenuto in Inter-Barcellona

Un presunto fallo di mano di Denzel Dumfries, a recupero appena iniziato, in Inter-Barcellona fa gridare allo scandalo i blaugrana, soprattutto l’allenatore, Xavi Hernandez. Ma l’arbitraggio di ieri, della terza gara di Champions League, che rimette in scia i nerazzurri, riesce a mettere d’accordo anche i catalani e Madrid, con il Mundo Deportivo che parla dell'”errore più grave della storia del Var” nella coppa dalle grandi orecchie.

Alcuni giocatori dell’Inter e Slakvo Vincic – Nanopress.it

Non è solo il tocco dell’esterno nerazzurro, però, a far infuriare i tifosi e la stampa spagnola: Slavko Vincic, arbitro della gara, assieme a Pol van Boekel, al Var, sono anche accusati di aver annullato ingiustamente un gol agli ospiti e di non aver espulso Hakan Calhanoglu. Così il Barça perde almeno due punti fondamentali nella corsa agli ottavi di finale, mentre l’Inter risponde presente alla crisi, e alle critiche.

L’arbitraggio e il Var di Inter-Barcellona ha scatenato molto polemiche, anche in campo

Triplice fischio a San Siro. L’Inter di Simone Inzaghi, con un gol di Hakan Calhanoglu, riesce a battere il Barcellona di Xavi Hernandez nella terza giornata di Champions League. I nerazzurri conquistano tre punti fondamentali in un girone di ferro, in cui il Bayern Monaco fa la voce più grossa, e proiettano i catalani in una situazione piuttosto complicata per l’accesso agli ottavi di finale.

Ma, ma, ma. Nella vittoria di misura dei nerazzurri, che si sono saputi rialzare da un periodo non semplice contro un avversario altrettanto complicato da affrontare, di ma ce ne sono parecchi. E hanno tutti due protagonisti: il direttore di gara sloveno, Slavko Vincic, e l’arbitro che stava dietro al Var, l’olandese Pol van Boekel.

La loro impronta sulla gara si vede subito. Al 22esimo del primo tempo, Eric Garcia tocca la palla con il braccio deviando il tiro di Joaquin Correa in area di rigore. Vincic non si accorge di nulla e fa proseguire l’azione, ma viene richiamato al Var, presumibilmente per assegnare il penalty. Che non viene concesso perché Lautaro Martinez, considerato in posizione attiva, si trova oltre il difensore blaugrana al momento del tocco. Sette minuti dopo, è sempre il Tucu a rendersi protagonista. L’attaccante argentino dell’Inter scarta Marc-Andrè ter Stegen e segna l’1-0 nettamente in fuorigioco: l’arbitro vede e non concede il gol, il punteggio rimane sullo 0-0.

Se nel primo tempo i presunti errori arbitrali svantaggiano i padroni di casa, nella seconda frazione è il Barcellona a reclamare di più. Al 66esimo, infatti, gli uomini di Xavi riescono a trovare la rete del pareggio con Pedri che sfrutta un’uscita a vuoto di André Onana su un traversone di Ousmane Dembelè. Come nel caso del rigore non dato alla squadra di Inzaghi, l’arbitro viene chiamato al Var e annulla il gol per un fallo di mano di Ansu Fati poco prima dell’uscita del portiere nerazzurro.

Al 69esimo, un fallo a centrocampo dell’autore del vantaggio dell’Inter accende di nuovo le proteste dei culè: l’entrata con il piede a martello, punita con il giallo dal direttore di gara, non piace all’allenatore del Barcellona, che invece vorrebbe un rosso per il turco. Due minuti più tardi, ancora, gli ospiti reclamano un penalty per un altro fallo di mano, stavolta di Federico Dimarco, che non viene né concesso, né rivisto.

La pietra dello scandalo, però, arriva al 93esimo, quindi in pieno recupero. Sull’ennesimo traversone dal fondo dei blaugrana, Denzel Dumfries anticipa il giovane attaccante spagnolo e, in area, devia il pallone con un braccio largo: il Barça vuole un rigore, che non viene dato neanche dopo il check del Var.

Le proteste di Xavi per Inter-Barcellona: “Avete pagato gli arbitri”

Ecco, è stato soprattutto l’ultimo episodio che ha fatto infuriare Xavi, i giocatori, tifosi e anche tutta la stampa spagnola, sia quella catalana, sia quella di Madrid. “Sono arrabbiato, molto arrabbiato. È stata un’ingiustizia. Gli arbitri dovrebbero parlare, lo dico sempre, dovrebbero dare spiegazioni perché non capiamo il loro criterio. A fine partita gli ho chiesto spiegazioni, ma lui mi parlava del gol annullato ad Ansu Fati, non della mano di Dumfries. Per me il rigore era chiarissimo ma non devo essere io a commentare una decisione che non ho preso, dovrebbe essere l’arbitro“, ha detto a fine gara il tecnico del Barcellona.

Xavi Hernandez – Nanopress.it

Durante il match, tra l’altro, il campione del mondo del 2010 aveva fatto gesto verso la panchina dell’Inter accusandoli di aver “pagato gli arbitri“. Se questo atteggiamento può essere giustificato dalla trance agonistica, la scelta, hanno rivelato da As, della dirigenza blaugrana di avvallare le richieste dell’allenatore per fare un esposto all’Uefa per l’arbitraggio della gara di Champions League può essere considerata una presa di posizione netta. Ciò che vogliono i catalani, in pratica, è che van Boekel non venga più designato come arbitro in una partita del Barcellona né in campo, né in sala Var.

A rendere le indiscrezioni del quotidiano sportivo più credibili è il video pubblicato sul profilo Twitter della squadra, in cui vengono riprese le parole del mister commentandole con un lapidario e ossimorico: “Niente da aggiungere“.

Perché, in effetti, di cose da dire ne hanno tante, come tante ne hanno avute, dicevamo, i media spagnoli. Da “furto a mano alzata” del Mundo Deportivo, che ha parlato anche del più grave errore commesso dal Var in una partita di Champions League, alla “Manata a un Barça che si mette nei guai” di Marca, il ritorno tra Barcellona e Inter, in programma mercoledì prossimo al Camp Nou, non sarà solo una gara da dentro fuori per i ragazzi di Xavi, ma una sfida così infuocata che quasi ricorda quella di 12 anni fa, ma al contrario.

All’ora, il tecnico era una delle tante punte di diamante di una squadra che aveva vinto tutto, ma che solo contro i nerazzurri di José Mourinho non era riuscita ad arrivare in finale, la stessa finale in cui l’Inter trionfò contro il Bayern Monaco e portò a casa la coppa dalle grandi orecchie, e il triplete.

Mariacristina Ponti

Nata nel lontano 1992, nel giorno più bello per nascere, a Cagliari. Dopo la maturità scientifica, volo a Padova e poi a Roma per studiare lettere. Nella Capitale poi rimango anche per il master in giornalismo. Tra stage a profusione, sempre nelle redazioni sportive, anche se il vero amore è sempre stato la politica, ho ancora da ritirare un tesserino da professionista.

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