L’autopsia lo ha confermato: la violenza delle botte che ha ricevuto, ha ucciso il povero Frederick, il clochard di Pomigliano d’Arco. Una violenza inaudita quella che i due 16enni hanno scaricato su di lui.
Sono stati soprattutto, i calci all’addome ed alla testa ad averlo ucciso. Cerchiamo di capire bene cosa spiega l’autopsia.
La conferma è arrivata dall’esame autoptico che è stato effettuato sul corpo del povero Frederick, il clochard ucciso giorni fa a Pomigliano d’Arco, in provincia di Napoli, da due 16enne, ora agli arresti. Stando a quanto affermato dal medico legale, sono state le botte ricevute, in particolare i calci e i pugni all’addome ed alla testa che ne hanno provocato ferite e traumi talmente profondi da portare l’uomo alla morte, avvenuta poche ore dopo all’ospedale di Nola.
Era il 19 giugno quando Frederick, originario del Ghana, conosciuto da tutti nella cittadina alle falde del Vesuvio, veniva preso di mira (non era la prima volta purtroppo) da due giovanissimi che, con calci e pugni, lo massacrano di botte fino a ridurlo in fin di vita.
Frederick riuscì a trascinarsi fino ad un cortile. Qui venne notato dagli abitanti del condominio i quali avvertirono subito il personale del 118. Il 43enne ghanese fu portato in ospedale, a Nola, ma lì morì poco dopo. I risultati dell’autopsia sono stati chiari: l’uomo è stato aggredito in modo violento e selvaggio, all’esterno del supermercato dove viveva aiutando i clienti a portare la spesa, in cambio di qualche spicciolo e chiedendo l’elemosina.
A colpirlo sono stati, come dicevamo, due 16enni che ora sono in carcere con l’accusa di omicidio volontario aggravato dai futili motivi e dalla crudeltà. Il medico legale, del Secondo Policlinico di Napoli, ha portato avanti l’autopsia sul copro del 43enne. Dall’esito delle analisi, emerge che il decesso sarebbe sopraggiunto a seguito di un evento traumatico.
Un uomo che tutti volevano bene e che non aveva mai dato fastidio a nessuno, nonostante, come dicevamo, non fosse la prima volta che veniva preso di mira da gruppi di teppisti che lo avevano anche malmenato. Ma Frederick non si era mai ribellato o imposto oltre, così come è successo quel tragico 19 giugno.
Il primo cittadino di Pomigliano d’Arco ha confermato che il funerale dell’uomo sarà a complete spese del comune e che avrà degna sepoltura all’interno del cimitero cittadino. Ciò che è certo è che, al momento, non si hanno notizie di familiari della vittima in Italia o in Ghana, che abbiano chiesto la restituzione del corpo.
Un uomo, ucciso in modo barbaro e senza alcun motivo da due ragazzi, ora arrestati, riposerà per sempre in Italia.
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