Dopo il fango che ha ricoperto Bardonecchia in seguito al nubifragio con conseguente esondazione del Rio Merdovine, la città riapre ai turisti.
L’amministrazione comunale ha organizzato fin da subito le operazioni di pulizia delle strade. Il Centro Operativo Comunale ha dato il via libera dei turisti e chi ha prenotato l’albergo può arrivare, così come chi ha la prenotazione per il pranzo o la cena di ferragosto. In questo modo si cerca di risollevare la città da una grave emergenza che l’ha colpita poche ore fa, riducendola davvero a un ammasso di fango e detriti. Una zona tranquilla nella Val di Susa dove in poco tempo si è creato uno scenario apocalittico. Dopo l’impegno collettivo nello spalare il fango e la certezza che non c’è stato nessun ferito grave nello tsunami di fango, l’area può riaprire ai tanti turisti che visitano queste bellissime zone di montagna e che in questo caso contribuiranno a rimpinguare le casse del Comune, messe a dura prova dall’emergenza.
Tanti conoscevano già la splendida località di Bardonecchia, in provincia di Torino, altri hanno appreso di questo angolo di paradiso nell’Alta Val di Susa a causa di un evento tragico che l’ha colpita in queste ore. La zona è stata interessata da un nubifragio che ha ingrossato i torrenti provocando l’esondazione di uno molto importante, il Rio Merdovine.
Sono state ore difficili per vigili del fuoco e soccorritori, impegnati nelle strade per liberare le aree da alberi divelti e auto danneggiate e spostate ovunque. Alcune persone sono rimaste bloccate in casa o all’interno delle vetture dove stavano viaggiando, disagi anche per coloro che stavano partecipando alla festa patronale in onore di San Ippolito.
Però, per fortuna nel bilancio non ci sono vittime, solo alcuni feriti tanta paura. Un dramma che ha costretto l’amministrazione comunale a interrompere il flusso dei turisti ma oggi questo è ripartito a seguito della riunione del Coc, il Centro Operativo Comunale che sta gestendo l’emergenza, allestito proprio per far fronte al problema.
Dopo un impegno collettivo che ha visto tanti operatori del settore e volontari scendere in strada per spalare il fango, il turismo può ripartire e già da oggi si prevedono molte visite perché c’è chi ha prenotato il pranzo o la cena di ferragosto nei ristoranti della zona ma anche chi ha la prenotazione per una delle strutture ricettive.
Nessuno perderà i propri soldi e a nessuno saranno rovinate le vacanze in questa bella zona montuosa. Per il momento però – precisa l’amministrazione – solo chi ha la prenotazione può venire a Bardonecchia, gli altri che invece volevano venire per una vacanza ancora non programmata, dovranno attendere o scegliere un’altra meta.
Un parziale ritorno alla normalità per la collettività fortemente provata da questo dramma avvenuto in una zona che di solito è tranquilla e in cui il turismo è uno dei settori più importanti per l’economia. I visitatori attesi in queste ore contribuiranno a far rifiorire l’immagine del posto e aiuteranno anche dal punto di vista finanziario un paese che ha dovuto faticare molto per organizzare una macchina dei soccorsi imponente.
“Un segno di fiducia dopo queste dure giornale e un modo per riaffermare che l’estate a Bardonecchia non è finita” ha detto il sindaco Chiara Rossetti assicurando che i problemi relativi alle forniture idriche sono stati risolti, così come quelli riguardanti il gas.
A piazza De Gasperi c’è comunque un’autobotte per far fronte alle zone che ancora sono senza acqua, lo stesso vale per piazza Statuto dopo alcune recenti segnalazioni. In generale però i servizi sono stati ripristinati quasi ovunque e, cosa importantissima, gli impianti sciistici sono stati riaperti al pubblico, seppure con alcuni disagi per la viabilità.
Risolta anche la situazione degli sfollati, infatti solo poche persone hanno trascorso la notte nelle strutture pubbliche messe a disposizione e l’hub istituito temporaneamente dalla Croce Rossa presso il Palazzetto dello Sport, è stato chiuso.
Non si fermano le operazioni di pulizia delle strade e si inizia a fare una prima stima dei danni, nel frattempo è stata inviata a Roma la richiesta di stato di emergenza.
“Ringrazio coloro che si sono impegnati per aiutare e per cercare di rendere meno pesanti i disagi per i residenti. Grazie al comune, alle autorità, alla Protezione Civile, alla Croce Rossa, al Soccorso Alpino e alla Regione Piemonte. Sono state ore terribili ma con impegno faremo rifiorire Bardonecchia e l’estate proseguirà. Siamo gente di montagna, affrontiamo le difficoltà e non abbassiamo la testa” ha aggiunto il sindaco.
Era il 14 agosto quando abbiamo riportato del nubifragio a Bardonecchia e poco dopo sono arrivati terribili aggiornamenti riguardanti il bilancio degli sfollati, salito a 120, a cui si aggiungono un ferito e sei dispersi, che ora sono stati trovati.
Miracolosamente non c’è stata nessuna vittima ma la situazione è stata davvero apocalittica. Inizialmente si pensava alle piogge come causa scatenante ma in questi giorni non sono state consistenti, sebbene lo siano state nel periodo di fine luglio-inizio agosto. Solo una leggera quantità di acqua si è riversata nella notte del 13 agosto a Bardonecchia ma ben presto è emersa un’altra verità in merito all’origine di quanto accaduto. Il Rio Merdovine, forse il torrente più importante che attraversa l’area, ha rotto gli argini a causa di una frana distaccatasi in quota. Le rocce sono cadute nel torrente e ne hanno causato la fuoriuscita.
Il fiume è esondato travolgendo tutto quello che incontrava con una valanga di fango e detriti alta 7 metri. La potenza è stata tale da sradicare alcuni alberi, danneggiare le linee elettriche e spostare le auto posteggiate.
Sui social sono state diffuse diverse immagini a testimonianza di quanto accaduto. Anche i video sono impressionanti e mostrano l’ondata di fango che ha travolto e trascinato via sei residenti. Sono stati tutti ritrovati e uno di loro è rimasto ferito in maniera grave.
Tanti i danni, specialmente lungo via Einaudi. In particolare, è stato colpito il commissariato di polizia che ormai non è più agibile, questo è un dettaglio grave perché oltre all’edificio è stato danneggiato anche il parco mezzi, dove ci sono veicoli che potevano essere usati nelle operazioni di soccorso.
Oggi abbiamo parziali segni di ripresa e la popolazione sta rialzando la testa, o forse come ha detto fieramente il primo cittadino, non l’ha mai abbassata. Bardonecchia continua la sua estate e si prepara ad accogliere i turisti in questi bellissimi luoghi che per un attimo erano scomparsi sotto al fango.
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