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Sport

L’ex bomber Vito Chimenti è morto per un malore negli spogliatoi

Addio a Vito Chimenti, l’ex attaccante della serie A che ha perso la vita oggi a 69 anni, in seguito a un malore a Matera.

Vito Chimenti – Nanopress.it

L’uomo era negli spogliatoi del centro sportivo di Pomarico.

Addio a Vito Chimenti

Vito Chimenti è stato un grande attaccante della serie A degli anni passati che oggi ci ha lasciato in un modo tragico. Il 69enne ha accusato un malore prima della partita di Eccellenza lucana tra il Pomarico e il Real Senise, che poi per questo fatto non si è giocata.

Dopo essersi ritirato dalle scene calcistiche, Chimenti allenava la squadra giovanile del paese in provincia di Matera e dopo la segnalazione al 118, gli operatori sono giunti sul luogo e hanno tentato diverse manovre di rianimazione ma non c’è stato nulla da fare.

Tanti i messaggi di affetto e dolore arrivati verso l’ex campione, molto seguito dalle giovani generazioni e soprattutto ammirato dai ragazzi che lui stesso allenava.

Immediato il cordoglio del Palermo, una delle squadre dove Chimenti era stato molto apprezzato, infatti a lui l’allenatore e i giocatori hanno dedicato la recente vittoria contro l’Ascoli.

Il club rosanero lo ha anche ricordato come un grande amico del club e della città di Palermo.

Chi era Vito Chimenti

Vito Chimenti è nato a Bari nel 1953 e ha militato in diverse squadre, sia in serie A che in B e in C.

Diventato allenatore, ha fatto parte dello staff tecnico di diverse squadre calcistiche come Salernitana, Messina, Rimini, Foggia, Matera, Virtus Casarano e molte altre.

Vito Chimenti – Nanopress.it

In tutto la sua carriera ha contato 77 presenze e 13 gol in serie A.

Molti non conosceranno bene la sua figura ma il campione è famoso in particolare per un numero che oggi viene proposto da tanti suoi colleghi. Fra le sue acrobazie in campo infatti c’è la cosiddetta “bicicletta”, ovvero una particolare tecnica di dribbling con cui sbaragliava l’avversario che aveva di fronte e in quel momento provava a fermare la sua corsa verso la porta della squadra contro cui giocava.

Questo spettacolo che il giocatore offriva, consisteva nell’alzare il pallone con il tacco per mandarlo sopra la testa e posizionarlo poi davanti al corpo.

Come abbiamo detto, una delle squadre che più avevano a cuore l’ex giocatore era il Palermo e infatti sul profilo social ufficiale sono state pubblicate parole per lui da parte del presidente Mirri:

“Un animo gentile che ha sempre rappresentato l’amore per la nostra maglia. Resterà sempre con noi, come il ricordo della sua ‘bicicletta’, ormai parte della nostra storia”.

Claudia Marcotulli

Diplomata in grafica pubblicitaria, amo l'arte, la natura, gli animali, la grafica, la fotografia e la scrittura.

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